la celebrazione
La messa dello Spadone in Basilica, Aquileia rivive il rito della Vigilia

Rinnovata la tradizione della Vigilia, ricordando l'episodio del Patriarca Bertrando a Gorizia nel 1340.
Si rinnoverà anche quest'anno l'appuntamento della notte della Vigilia di Natale ad Aquileia. Domani notte, all’interno della Basilica di Santa Maria Assunta verrà celebrato il rito antico della Messa dello Spadone. L’appuntamento è alle 22, unendo alla sfera religioda anche quella storico-culturale. La celebrazione, infatti, affonda le sue radici nella prima metà del XIV secolo, quando il Patriarca di Aquileia, Bertrando di San Genesio, dopo aver conquistato Cormons fu costretto a celebrare la messa della notte di Natale del 1340 all’aperto a Gorizia.
Lo fece indossando l’armatura di guerra e impartendo la benedizione con lo spadone a due mani. Questa particolare liturgia è rimasta come prassi della Chiesa goriziana per secoli nelle celebrazioni del Santo Natale. Persa quella tradizione, attualmente la messa viene celebrata solennemente la notte di Natale proprio nella Basilica Patriarcale di Aquileia. Un ministrante, assistendo l’arciprete durante la proclamazione solenne del Vangelo, indossa l’elmo e impugna lo spadone. Al termine, il ministrante fende l’aria con l’arma bianca verso i quattro punti cardinali, in segno di benedizione.
Infine, depone l’arma e l’elmo ai piedi del bambin Gesù collocato nella mangiatoia. "Ancora una volta - spiega l'amministrazione locale in una nota - Aquileia si fa portavoce del proprio ruolo di città madre custode di una memoria storica di inestimabile valore, crocevia di culture e tradizioni, patrimonio dell’umanità. E anche la sua Basilica, dedicata alla Vergine e ai Santi Ermacora e Fortunato, si riconferma 'Ecclesia Mater'".
“Il mio personale auspicio - augura il sindaco Emanuele Zorino - è quello di costruire, insieme, un futuro all’insegna di una rinnovata unità tra culture, popoli e, soprattutto, donne e uomini che rappresentano il cuore pulsante di tutti i territori. Desidero quindi trasmettere un caldo messaggio di auguri, di speranza e di rinnovamento a voi tutti, all’intera città e alla sua magnifica comunità che può e deve essere, oggi come allora, faro della cultura”.
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