La messa al lume di candela incanta: Gorizia festeggia la dedicazione della Cattedrale

La messa al lume di candela incanta: Gorizia festeggia la dedicazione della Cattedrale

L'evento

La messa al lume di candela incanta: Gorizia festeggia la dedicazione della Cattedrale

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 29 Nov 2022
Copertina per La messa al lume di candela incanta: Gorizia festeggia la dedicazione della Cattedrale

Il parroco, don Nicola, ha voluto sottolineare l'importanza di unire le varie anime e iniziative della comunità.

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Un tempo, non tanto remoto, al lume di candela erano, nel tempo liturgico dell’Avvento, le Missae Rorate, celebrate al mattino preso la mattina del terzo sabato di Avvento. Una tradizione quasi del tutto scomparsa ma che, nella forma, è stata recuperata dalla parrocchia della Cattedrale Metropolitana di Gorizia per celebrare la dedicazione il 28 novembre.

Un evento che serve a ricordare la riconsacrazione della chiesa nel dopoguerra avvenuta dalle mani dell’arcivescovo Carlo Margotti. Celebrazione, come detto, al lume di candela e presieduta dal parroco, don Nicola Ban, assieme ai canonici monsignor Arnaldo Greco e monsignor Gino Pasquali. Ad accompagnare la liturgia Marco Colella, all’organo, e il basso-baritono Eugenio Leggiadri Gallani con il soprano Daniela Donaggio.

Al termine della celebrazione Alice Martina, all’arpa, ha eseguito un concerto seguendo il filo conduttore del Parnaso barocco. Un appuntamento inserito all’interno del Kaiser Karl Festival che, per la sua sesta edizione, ha voluto centrare come obiettivo principale quello della pace.

“Prima di questa cattedrale vi erano varie cappelle dedicate ad altrettanti santi che poi sono state unite in un unico edificio. Per essere Chiesa dobbiamo lavorare per inclusione e non per esclusione, dobbiamo essere capaci di raccogliere i pezzi e le iniziative che nascono dal battesimo e dalle realtà. Insomma, dobbiamo costruire insieme per un unico edificio, un’unica chiesa”. Così il parroco, don Nicola, durante l’omelia.

“Nella nostra cattedrale ci sono vari stili architettonici: abbiamo gotico, liberty, neogotico o neoclassico: come a dire che la nostra chiesa nasce multiculturale e deve costruire un’unità nella diversità riconoscendo le unicità degli stili e delle spiritualità con, sempre, il desiderio di vivere insieme”, così ancora don Nicola.

“In questa cattedrale, che è passata attraverso numerose distruzioni e ricostruzioni, come il nostro essere comunità che può avere periodi buoni e meno positivi, troviamo il nostro proseguire sempre modificandosi e ricreandosi, un restaurando continuo e continuamente ripartire. La dedicazione di questo tempio ci deve aiutare a essere una chiesa del genere capace di rigenerarsi”, ha concluso don Nicola.  

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