Ex Mercato ingrosso, Legambiente e Italia nostra dicono no al progetto

Ex Mercato ingrosso, Legambiente e Italia nostra dicono no al progetto

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Ex Mercato ingrosso, Legambiente e Italia nostra dicono no al progetto

Di Redazione • Pubblicato il 22 Ott 2023
Copertina per Ex Mercato ingrosso, Legambiente e Italia nostra dicono no al progetto

Le due associazioni attaccano il progetto che mira a trasformare l'area, chiedendo invece interventi per migliorare il mercato coperto.

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Legambiente e Italia nostra si schierano contro il progetto di restyling dell'ex mercato all'ingrosso a Gorizia. Le due associazioni puntano il dito contro il progetto per creare un nuovo parcheggio e struttura di eventi in via Boccaccio, lanciando una petizione per dire al no al progetto già finanziato dalla Regione per trasformare l'area. Un progetto, rilevano in una nora, "che cambierà per sempre anche la veduta di via Santa Chiara. E in controtendenza con le altre città si vuole realizzare l’ennesimo parcheggio in centro storico, da 147 posti, come se ne mancassero".

"Ricordiamo che sarà realizzato un parcheggio multipiano da 250 posti in via Manzoni - rimarcano -. Nel frattempo il mercato coperto lì di fronte – cuore storico del commercio di prodotti agricoli locali – che richiederebbe importanti interventi, è ancora in attesa. Basta agli scempi perpetrati ai danni della nostra città! Ci prepariamo al 2025 ma cosa mostreremo ai turisti?! Capannoni? Cosa rimarrà tra qualche decennio della città asburgica, della città giardino?" si chiedono i sodalizi, auspicando invece un recupero della struttura originale esistente, condiviso con la cittadinanza.

"La vecia Gorizia è a rischio - ammoniscono -. Non bastavano le distruzioni della Prima guerra mondiale. Non bastavano le demolizioni e le colate di cemento di palazzi che nulla avevano dell’architettura dell’età asburgica. Oggi è la stessa storia di Gorizia a essere a rischio. Nonostante norme, leggi e vincoli le sue vie e i suoi edifici che ci raccontano della nostra storia continuano a essere messi in pericolo da scelte scellerate. Abbiamo già rischiato di perdere del tutto la vecchia rimessa dei tram – esempio di archeologia industriale, sottoposta a tutela in quanto ritenuta bene culturale – della quale si sono salvati soltanto i muri perimetrali".

Legambiente e Italia nostra ricordano anche il progetto della risalita al castello: "Dopo 10 anni abbondanti di lavori e quasi 10 milioni di euro spesi, non è ancora stato attivato. Nel frattempo il colle del Castello è stato sfregiato per sempre. Abbiamo anche rischiato di perdere la piazza della Transalpina/trg Evrope dove si voleva realizzare un edificio da 7 milioni di euro che ne avrebbe stravolto l’aspetto". Infine, l'attacco ai lavori fatti su corte Sant’Ilario e piazza San Rocco, "dove sono apparsi dei lampioni viola in piena rottura con l’architettura novecentesca, e alberi improbabili che non faranno ombra a nessuno, mentre si è abbattuto un bellissimo pino".

"Sì al restauro e al rilancio del mercato coperto che può tornare ad essere animato e ricco - sottolineano -. Dotarsi di nuovo piano regolatore (l’attuale è dello scorso millennio) e un regolamento edilizio che tuteli in maniera forte le forme urbane caratteristiche indirizzandone il restauro ed eliminando bizzarre licenze architettoniche". La Regione ha già previsto 7 milioni di euro per il parcheggio che dovrà essere rivisto nel sito di via Boccaccio, togliendo però la parte sotteranea e realizzando una struttura al coperto che potrà ospitare concerti e spettacoli.

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