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Apre la mensa in università, da febbraio si mangia nel polo di Gorizia

Aperta per entrambi gli atenei, si prenota il pasto via app. I nodi da sciogliere.
La mensa universitaria di Gorizia partirà a fine febbraio. La notizia, che aveva già iniziato a emergere dallo scorso dicembre, ha trovato conferma ieri sera. Dopo oltre un decennio di tentativi di avviare il servizio tra le mura del polo di via Alviano, il contratto con il gestore è ormai in fase di conclusione e permetterà di offrire un pasto caldo agli studenti dei due atenei presenti in città. Il tutto sarà al piano terra dell’ex seminario, ma non nell’ex bar come inizialmente preventivato, bensì lungo l’emiciclo.
Laddove fino a cinque anni fa trovavano spazio gli uffici delle associazioni studentesche, da tempo si trova un'ampia aula. Questa potrà accogliere fino a una cinquantina di posti, con i piatti che dovranno essere prenotati tramite l’app bookAmeal, già utilizzata in altri punti mensa della regione. Secondo le prime indiscrezioni, saranno tre i menù a disposizione, di cui uno vegetariano e un altro con le specialità del giorno, con il costo diviso a seconda della fascia d’Isee di riferimento. Le attività partiranno dal 21 febbraio.
Quel giorno ripartiranno in sede i corsi di Architettura, seguiti una settimana dopo da quelli di Scienze internazionali e diplomatiche. A loro, si potranno unire anche i frequentanti di Relazioni pubbliche e Dams, arrivando dal polo di Santa Chiara e dal Palazzo del cinema. Per agevolare i loro spostamenti, è in fase di studio un collegamento autobus dedicato, con un'interlocuzione tra atenei, amministrazione comunale e Apt. Studio che guarda anche a migliorare gli orari di arrivo della Linea 8, vista la mancata sincronia attuale con la maggior parte delle lezioni.
La prossima partenza della mensa è stata accolta con soddisfazione dall’assessore all’Università, Chiara Gatta: “Il Comune si è speso per trovare una soluzione. Con Ardis abbiamo superato l’ostacolo dei primi bandi andati a vuoto, trovando una soluzione che consentirà finalmente ai ragazzi di avere un punto di riferimento per i pasti già a partire da febbraio. La Regione, le associazioni studentesche hanno riconosciuto nel Comune un interlocutore cardine in questa vicenda, e dopo anni e anni di attesa siamo felici di aver contribuito al raggiungimento del risultato”.
L’esponente della giunta rimarca che “soprattutto in questi ultimi mesi, ci sono state decine di riunioni, alle quali ci siamo accostati con l’unico obiettivo di arrivare a una svolta. Mi sento di ringraziare i dirigenti dell’Ardis, che hanno ascoltato le nostre proposte, la Camera di Commercio della Venezia Giulia, l’assessore Rosolen, gli studenti per la costante collaborazione e il sindaco Ziberna”. Con l’ente camerale, inoltre, prosegue l’iter progettuale per creare una struttura ex novo da destinare a caffetteria, sempre nell’area dell’ex seminario.
Dall’Agenzia regionale, invece, si rinviano tutte le dichiarazioni alla conferenza stampa attesa nei prossimi giorni. Occasione che servirà a chiarire alcuni nodi, come la gestione della convenzione attualmente in essere con la Wiener Haus di piazza Battisti e la gestione dei pasti nei weekend, quando la sede è chiusa. Su questo fronte, la stessa Gatta ha chiesto alla Regione di mantenere il servizio esterno in quei due giorni. Dal canto loro, anche la rappresentanza si è unita ai festeggiamenti: “Era un obiettivo che chiedevamo da tempo” commenta Connor Lough (lista Sim).
Gli studenti sono stati coinvolti negli ultimi vertici, insieme ai diversi soggetti, e ora si attende la loro risposta una volta avviato il tutto. “Le reazioni sono state diverse per ora - prosegue Lough - con alcuni che vorrebbero poter scegliere tra questa mensa e il punto convenzionato già esistente”. Le prime affluenze daranno già una prima indicazione sulla portata del servizio, capendo anche come gestire l’utenza e se impostare dei turni per consumare in loco. In ogni caso, il pasto non sarà cucinato lì direttamente, ma trasportato da fuori dal gestore.
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