la cerimonia
Medaglie e riconoscimenti, così l'Arma festeggia i suoi 210 anni di storia a Gorizia

Nel corso della mattinata consegnata la Medaglia di bronzo al valor civile all’appuntato scelto Luca Giuseppe Friolo, quattro encomi e 18 elogi ad altri militari.
Stamattina, nella sede del XIII reggimento carabinieri di Gorizia, non c’erano solo le autorità dell’Isontino, civili, militari e religiose. Ai festeggiamenti per il 210.mo anniversario della fondazione dell’Arma dei carabinieri hanno partecipato anche gli alunni della classe 1a C della scuola media Ascoli, i quali hanno così potuto toccare con mano, insieme ai loro insegnanti, i vari mezzi in esposizione nel piazzale d’armi della caserma “Cascino”: non solo quelli quotidianamente impiegati nelle operazioni di pubblica sicurezza in provincia, ma anche quelli, certamente più vistosi, destinati alle missioni bilaterali o multinazionali in teatri operativi ad alta intensità, come il celebre Vtlm Lince.
Quest’anno, quindi, la Benemerita fa cifra tonda. Era il 13 luglio del 1814, infatti, quando a Torino le regie patenti istituirono il Corpo dei Carabinieri reali. Ma la Festa dell’Arma si celebra ogni 5 giugno da quando, nel 1920, le fu concessa alla Bandiera la prima Medaglia d’oro al Valor militare. Occasione ricordata nel suo discorso dallo stesso comandante provinciale, il colonnello Massimiliano Bolis, trattandosi di un’onorificenza strettamente legata a questo territorio, in quanto conferita per il ruolo svolto dai suoi reparti nel corso degli eventi bellici della Grande guerra, che sancì proprio l’annessione del Goriziano all’Italia.
Ma per il comandante, «è la prossimità, da sempre, la cifra distintiva dell’Arma, un modello che da un lato permette di rafforzare lo storico rapporto di fiducia e collaborazione tra i cittadini e i carabinieri, e dall’altro sia si perseguire una maggiore sicurezza reale, sia di aumentare il livello di sicurezza percepita». Obiettivi concretizzabili solo grazie all’impegno e al sacrificio sul campo delle oltre 100mila unità impiegate in patria e all’estero.
Le ricompense
Per incoraggiare questa attitudine, la Festa dell’Arma è tradizionalmente anche l’occasione per il conferimento di ricompense ai militari che si sono particolarmente distinti nelle attività di servizio. Nel corso della mattinata ha così ricevuto la Medaglia di bronzo al Valor civile l’appuntato scelto Luca Giuseppe Friolo per il soccorso – avvenuto il 26 gennaio del 2016 a Farra d’Isonzo, mentre era libero dal servizio – di un autista rimasto intrappolato nell’abitacolo di un autoarticolato in fiamme, ribaltato sulla carreggiata.
Quattro Encomi semplici e 18 Elogi sono stati tributati ai militari del XIII reggimento «per l’elevata professionalità, lo spiccato senso del dovere e il considerevole contributo fornito – così viene riportato nelle motivazioni – per elevare ulteriormente il prestigio dell’Arma dei carabinieri nel contesto multinazionale delle missioni all’estero».
Un Encomio semplice è stato consegnato maresciallo capo Niccolò Grieco, al maresciallo ordinario Sonia Pellegrino e al brigadiere capo Lorenzo Mancino (rispettivamente comandante e addetti alla Stazione di Ronchi dei Legionari) per «l’articolata attività d’indagine nei confronti di insegnanti di una scuola materna, presumibilmente dediti a maltrattamenti nei confronti di alunno minore affetto da disabilità». L’indagine, svolta «con elevatissimo senso del dovere, spiccata professionalità e non comune capacità investigativa», si era conclusa con l’esecuzione di due misure cautelari e il deferimento in stato di libertà di una terza persona.
Ha ricevuto un ulteriore Encomio semplice il luogotenente Tomas Furlan (effettivo al Nucleo investigativo del Comando provinciale di Gorizia) per l’intervento, in qualità di militare negoziatore, a Cordovado, in provincia di Pordenone. Si tratta del caso dell’ingegnere 55enne Luca Orlandi, barricatosi in casa con il proprio arsenale d’armi tra il 30 agosto e il 1° settembre scorsi, a seguito della revoca del porto d’armi. Il luogotenente Furlan «con elevatissima professionalità, alto senso del dovere e non comuni doti umane, aveva condotto estenuanti trattative protrattesi senza sosta per oltre 50 ore, con esposizione al pericolo per la propria e altrui incolumità, con un soggetto che, armato e asserragliato nella propria abitazione, minacciava azioni eclatanti e l’utilizzo di esplosivi, riuscendo a convincerlo a consegnare pacificamente le armi in suo possesso».
Al vicebrigadiere Lorenzo Carota e all’appuntato scelto Aldo Preite (addetti alla Sezione radiomobile della Compagnia di Gorizia) sono state consegnate le lettere di compiacimento per atto meritorio. Con «ferma determinazione, esemplare altruismo e non comune senso del dovere, unitamente ad altro militare», avevano prestato soccorso a un uomo che, a seguito di una lite familiare, stava tentando il suicidio chiudendosi all’interno della propria autovettura saturata di gas. I due militari, dopo aver rintracciato il veicolo in sosta in un’area boschiva appartata, «si erano aperti un varco all’interno dell’abitacolo riuscendo a estrarre il malcapitato, traendolo in salvo e scongiurando così più gravi conseguenze».
Al vicebrigadiere Lorenzo Carota e agli appuntati scelti Aldo Preite e Tommaso Lentini (addetti alla Sezione radiomobile della Compagnia di Gorizia) sono state consegnate le lettere di compiacimento per atto meritorio.
Infine, è stata consegnata la lettera di compiacimento alla carriera all’appuntato scelto Andrea Proietti (addetto alla Stazione di Gorizia Principale). L’appuntato scelto, ormai prossimo al congedo, si è distinto «per la spiccata professionalità, l’elevatissima e disinteressata dedizione al servizio e il profondo attaccamento all’istituzione, svolgendo con costante impegno ed efficacia, andando oltre le sue normali attribuzioni, onerose attività di servizio finalizzate al contrasto dell’immigrazione clandestina e di altri gravi reati. Il suo ammirevole operato è di esempio per i giovani Carabinieri».
La cerimonia
Allo schieramento nella piazza d’armi ha preso parte anche la Fanfara della brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli” – messa a disposizione dal generale di brigata Nicola Mandolesi – i carabinieri dei differenti reparti e delle differenti specialità dell’Arma presenti nella provincia di Gorizia, i gonfaloni delle città di Gorizia, di Monfalcone e di Ronchi dei Legionari, nonché il medagliere del “Nastro Azzurro” e i labari delle associazioni combattentistiche e d’arma isontine.
Foto Daniele Tibaldi
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