giorno del ricordo
La medaglia di Mattarella alla famiglia di Claudio Loria, deportato da Gorizia

Domani sarà consegnata la medaglia del Quirinale ai discendenti del deportato, la replica dalla Lega nazionale alle critiche ricevute dagli studenti.
Sarà la memoria di Claudio Loria a essere ricordata quest'anno a Gorizia, in occasione delle celebrazioni per il Giorno del Ricordo. Domani pomeriggio alle 16 nel Palazzo del Governo di piazza Vittoria, il prefetto Raffaele Ricciardi consegnerà la medaglia e il diploma conferiti dal Presidente della Repubblica in memoria del deportato. A riceverli sarà la pronipote Martina Bosco. Loria, nato a Gorizia il 3 giugno 1922, apparteneva all’XI Reggimento Genio dell’esercito italiano.
Venne prelevato da persone non identificate dalla sua abitazione a Gorizia il 6 maggio 1945, deportato quindi il 12 maggio. Alla cerimonia saranno presenti i vertici provinciali delle forze di polizia, il sindaco Rodolfo Ziberna, esponenti della Regione Friuli Venezia Giulia, dell'Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Comitato congiunti deportati in Jugoslavia, Lega Nazionale e delle associazioni rappresentative della comunità slovena.
Venerdì 16 febbraio, invece, sarà proietatto al Kinemax il film "La città dolente". L'appuntamento, in programma alle 17 a ingresso gratuito, è organizzato dall'Anvg e sarà preceduto dalla presentazione del giornalista e critico cinematografico Alessandro Cuk, autore del libro "La città dolente-Il cinema del confine orientale", edito da Alcione nel 2020. Realizzata nell'autunno del 1948, questa pellicola è forse quella più significativa sulla questione giuliana, annoverando tra gli sceneggiatori anche Federico Fellini, Anton Giulio Majano e Aldo De Benedetti.
Sul tema della Giornata, e in particolare sulle critiche ricevute da alcuni studenti del polo liceale in occasione dello svelamento della targa dedicata all'infoibata Norma Cossetto, interviene nuovamente il presidente della Lega nazionale Luca Urizio. Riferendosi alla richiesta di ricordare anche Milojka Štrukelj, ha rilevato che «nel momento in cui l’ex studentessa uccisa dai nazisti sarà insignita della medaglia d’oro al valor civile e le sarà conferita la laurea ad honorem, tale richiesta diventerà più che legittima altrimenti dovremmo di apporre una targa per ogni studentessa uccisa».
Ricordando di aver ricevuto i complimenti da altri dirigenti scolastici della provincia, «solo al liceo classico al termine della commemorazione gli studenti si sono avvicinati, peraltro non molto educatamente, iniziando a fare domande nonostante non si trattasse di una conferenza e la nostra delegazione fosse in procinto di recarsi presso altra scuola dove era attesa (l'Istituto Galilei, ndr). Il sottoscritto ha comunque dato la massima disponibilità rispondendo a più studenti ai quesiti posti come possono testimoniare in molti, compreso il dirigente scolastico presente».
Urizio sottolinea poi che le parole riportate sull'epigrafe sono quelle del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi: «Non so se si possa parlare di vilipendio, non è mia materia, ma certamente è raccapricciante pensare che ragazzi ed insegnanti pronti, fino a qualche settimana fa, a stracciarsi le vesti per la violenza di genere oggi siano in prima fila contro una targa ad una studentessa torturata, seviziata ed infoibata che frequentò quello stesso liceo. Infine, per quanto la sottosegretaria del Ministero non abbia certo bisogno della mia difesa, alla stessa è stata posta in modo molto scortese e provocatorio il quesito se fosse antifascista».
L'esponente del governo Meloni ha replicato «che lei ritiene che i valori democratici siano fondamentali. Questa è la risposta che tutti dovrebbero dare al quesito sull’essere o meno antifascista, che oramai è diventata una provocazione della sinistra. Il fascismo non esiste più e nazismo e comunismo sono stati sostanzialmente equiparati da una risoluzione del Parlamento europeo, perché sono stati il male assoluto». Se sull’excursus storico, «in venti minuti risulta difficile parlare di tutti gli accadimenti in modo approfondito ed inoltre il Giorno del Ricordo si parla di foibe ed esodo così come il Giorno della Memoria si parla della Shoah ed il 25 aprile di liberazione (Gorizia peraltro ricorda la liberazione anche il 12 giugno)».
Quindi la replica alla propria presenza a una conferenza presso il circolo Heimat di via Bombi, definita da Urizio «un’associazione patriottica e il sottoscritto partecipa a qualsiasi conferenza dove viene invitato. Nelle scuole, la Lega Nazionale entra perché il ministero indica le associazioni che rappresentano gli esuli ed i deportati ad intervenire in occasione di questa giornata solenne, peraltro istituita con la legge 92 che porta il nome di un socio della Lega Nazionale, l’onorevole Menia».
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