La grande arte a Gorizia, Illegio porta in città il Van Gogh ritrovato

La grande arte a Gorizia, Illegio porta in città il Van Gogh ritrovato

il 2 dicembre

La grande arte a Gorizia, Illegio porta in città il Van Gogh ritrovato

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 22 Nov 2021
Copertina per La grande arte a Gorizia, Illegio porta in città il Van Gogh ritrovato

Presenti anche Matisse e Kandinskji, grazie a don Alessio Geretti. Il legame tra cultura e buon vino.

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Tre capolavori rimasti nascosti agli occhi del grande pubblico per lungo tempo, realizzati da altrettanti maestri dell’arte. Tra questi, anche uno riemerso qualche anno fa dall'ombra. Saranno loro i protagonisti dell’evento “10 ore di bellezza per Gorizia”, che porterà nel ridotto del Teatro Verdi i dipinti di Vincent Van Gogh, Henri Matisse e Vassilij Kandinskji, grazie alla collaborazione tra Comune, la mostra internazionale d’arte di Illegio, il comitato di San Floriano e la rete d’impresa del Pinot bianco nel Collio. Il tutto si svolgerà giovedì 2 dicembre, dalle 14 alle 24.

Un’immersione completa nei mondi di questi tre incredibili pittori, con delle tele che normalmente non sono visibili pubblicamente. Tutte, infatti, appartengono a collezioni private, che il curatore don Alessio Geretti ha potuto scoprire lavorando all’allestimento “La forma dell’infinito”, inaugurata un mese fa a Casa Cavazzini a Udine. L’idea è nata dalla vista della tela senza nome di Kandinskji, dipinta nel 1932 e fino ad oggi mai esposta in Italia. Passata di mano tra l’Europa e gli Stati Uniti, è stato possibile ammirarla solo in Germania, Austria, Francia e Svezia.

Come spiegato da don Alessio, si tratta di un’opera nata quando il nazionalsocialismo tedesco aveva deciso di mettere al bando la Bauhaus. La Gestapo non mancava di minacciarne gli esponenti, tra cui lo stesso pittore di origine russa, che diede vita al quadro atteso in città nell’aprile del 1932: “Non si può togliere la libertà interiore - così il direttore artistico di Illegio -, è un insegnamento della libertà e profondità umana contro le barbarie”. L’esperto ha accostato il maestro dell’Astrattismo alla musica, così come Van Gogh al teatro e Matisse alla danza.

Tre realtà che trovano casa nel teatro, per cui la scelta di collocare la mostra - visitabile gratuitamente ogni 15 minuti - proprio al Verdi. Esperienza che sarà arricchita da un simposio con la lectio magistralis dello stesso curatore dalle 20.45, con accesso su prenotazione in biglietteria, e dagli interventi sui legami tra cultura, territorio ed enologia. Le stesse sette aziende della Rete (Castello di Spessa, Livon, Pascolo, Russiz superiore, Schiopetto, Toros e Venica&Venica) saranno rappresentate con un’unica cassetta ospitante le bottiglie, ideata dall'azienda tedesca Bine.

Il percorso, che vedrà don Alessio sempre presente come cicerone, partirà da un quadro tutt’ora oggetto di approfondimenti dal Museo Van Gogh di Amsterdam, ma che ha già conquistato il pubblico del Musée d’Orsay di Parigi: Restaurant de la Sirène ad Asnières. Realizzato nel 1887 nella periferia della capitale francese, dove il genio precursore dell’Espressionismo era solito recarsi con il fratello Theo, ritraendo una scena di convivialità all’esterno di un locale: un’immagine che rappresenta l’antidoto alla “malattia” dell’Occidente, avvolta dalla frenesia. La tela è stata riscoperta qualche anno fa, all'interno di una collezione privata di Genova.

Tra Van Gogh e Kandinskji c’è Matisse, spiritualmente più che temporalmente: come in una danza, i colori e le forme riprodotti dall’artista dei Fauves trovano sintesi nel libro Jazz edito nel 1942, quando la Francia è invasa dai nazisti e lo stesso autore era a letto, malato. Qui, grazie all’aiuto di alcune monache, l’autore compose immagini che pochi hanno potuto ammirare, poiché esistono appena 250 copie di quest’opera. “Gorizia si apre all’internazionalizzazione - il commento dell’assessore alla cultura, Fabrizio Oreti - e questo è l’inizio di un cammino che porteremo avanti”, unendo radici e buon vino.

Nella foto: il dipinto di Van Gogh (The Yorck Project, 2002, 10.000 Meisterwerke der Malere)

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