Martina Šolc alla guida della Ssk a Gorizia, subito sfida in tre comuni sloveni

Martina Šolc alla guida della Ssk a Gorizia, subito sfida in tre comuni sloveni

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Martina Šolc alla guida della Ssk a Gorizia, subito sfida in tre comuni sloveni

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 03 Gen 2024
Copertina per Martina Šolc alla guida della Ssk a Gorizia, subito sfida in tre comuni sloveni

Insegnante, è la nuova presidente del consiglio provinciale del partito in vista delle sfide elettorali del 2024 a Savogna d'Isonzo, Doberdò e San Floriano del Collio.

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È ancora una “apprendista della politica”, come si definisce lei stessa, ma la sua nomina arriva alla vigilia di un periodo elettorale molto intenso. Martina Šolc è la nuova presidente del consiglio provinciale della Slovenska skupnost (Ssk) di Gorizia e sta già preparando le sue sfide più importanti in vista delle elezioni amministrative del 2024. Insegnante classe 1978 natia di Zagabria, Šolc attualmente è consigliera comunale di opposizione a Savogna d’Isonzo con Korenine in bodočnost-Radici e futuro.

Candidatasi a sostegno all’epoca di Julijan Čavdek, coordinatore provinciale uscente del partito della minoranza slovena, si è avvicinata alla politica attiva da pochi anni. “Sono stata onorata per essere stata candidata e votata, è un ruolo che ho accetto con grande senso di responsabilità, condiviso con il nuovo segretario provinciale David Grinovero”. Conclusosi a dicembre il congresso provinciale, ora ci sarà quello regionale in programma il 13 gennaio, per poi partire definitivamente con la programmazione.

“Desidero portare il mio contributo - spiega - per la conservazione di quanto fatto in questi anni e lo sviluppo della comunità slovena in Italia. Non ci occupiamo solo del nostro ‘piccolo mondo’, com’è stato contestato negli ultimi tempo dalla componente slovena del Pd. Ce ne siamo sempre occupati, una minoranza senza politica non può sopravvivere”. Non lesina stilettate verso il partito di centrosinistra, spesso alleato nelle tornate locali e regionali, rilevando come “la sua componete slovena ha gridato tanto”.

“Si ha la sensazione a volte che vadano avanti solo le idee di una parte e non dell’altra” critica, ma sul tema alleanze non chiude porte a prescindere. “Tra noi c’è chi vuole aprire a collaborazioni e chi invece è orientato verso l’autonomia, bisogna trovare il modello giusto con cui presentarci. Ognuno ha dei lati positivi e negativi, ma dobbiamo fare ancora dei colloqui”. Guarda però con interesse al modello di Igor Gabrovec a Duino-Aurisina: “Ha raccolto persone con idee diverse, il nostro partito vuole raccogliere tutti gli sloveni”.

In estate si attende quindi il rinnovo dei consigli comunali a San Floriano del Collio, Doberdò del Lago e nella stessa Savogna. Già nelle scorse settimane, la Ssk ha riunito i propri circoli locali: “Abbiamo raccolto dubbi, critiche e difficoltà, iniziando a ricostruire gli obiettivi che al termine dei congressi ci porteranno ad agire”. Šolc guarda positivamente questa parte di lavoro: “Da questi incontri è uscita la conferma dell’attaccamento alla comunità slovena e al partito”. Feedback importanti dopo quasi otto anni che non si riunivano i congressi.

Alle urne saranno quindi chiamati i principali territori della minoranza. San Floriano è la roccaforte della Ssk, ma non ci sarà più Franca Padovan che ha già annunciato di non volersi più ricandidare e ha all’orizzonte incarichi regionali. Il vicesindaco Marjan Drufovka appare quindi il più quotato come successore, anche se non ufficialmente espresso. Più complessa la partita a Doberdò e Savogna: “Sarà un lavoro non facile” conferma la neo-coordinatrice, che lascia aperta la porta anche a un dialogo con le attuali amministrazioni.

A Savogna è uscente il sindaco Luca Pisk (al primo mandato) e cinque anni fa la Slovenska skupnost strinse una collaborazione con la Lega per la conquista del municipio. Nel vicino comune sull’altopiano carsico, Fabio Vizintin punta a ricandidarsi forte anche dei numerosi voti raccolti alle ultime regionali correndo con il Partito democratico. Anche qui, al momento, non ci sono ancora altri sfidanti che si sono ufficialmente fatti avanti. In entrambi i paesi, il partito della minoranza è da tempo assente dalla guida delle amministrazioni.

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