Le marionette di Podrecca rivivono nel ‘Sior Todero Brontolon’: la regia di Valeri arriva a Gorizia

Le marionette di Podrecca rivivono nel ‘Sior Todero Brontolon’: la regia di Valeri arriva a Gorizia

La pièce

Le marionette di Podrecca rivivono nel ‘Sior Todero Brontolon’: la regia di Valeri arriva a Gorizia

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 07 Apr 2025
Copertina per Le marionette di Podrecca rivivono nel ‘Sior Todero Brontolon’: la regia di Valeri arriva a Gorizia

Martedì 8 al Verdi un grande Branciaroli interpreterà Goldoni, «lo spettacolo uno schiaffo al patriarcato».

Condividi
Tempo di lettura

Dopo “I ragazzi irresistibili” dello scorso anno in cui affiancava Umberto Orsini, Franco Branciaroli torna al Verdi di Gorizia con una commedia della maturità goldoniana, recitando nei panni del protagonista eponimo “Sior Todero Brontolon”. La pièce andrà in scena martedì 8 aprile alle 20:45 con la regia di Paolo Valerio, anche docente all’Accademia di Belle arti di Verona. Una produzione che nasce in seno al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con il Teatro degli Incamminati e il Centro Teatrale Bresciano, dove le scene di Marta Crisolini Malatesta e i costumi di Stefano Nicolao restituiscono un Sior Todero marionettista e brontolone, che decide le sorti dei personaggi reggendo le fila degli eventi dalla sua poltrona.

È la metafora del teatro nel teatro in cui troneggia l’impalcatura bianca del retropalco di marionette, i celebri “Piccoli” del cividalese Vittorio Podrecca. Oltre mille le creature di stoffa e cartapesta cui diede vita l’impresario nel corso della sua straordinaria carriera, che dopo aver abbandonato Cividale e poi Roma girò in tournée mondiali incontrando il favore di intellettuali del calibro di Charlie Chaplin, Arturo Toscanini, Ottorino Respighi. Ma ad assistere agli spettacoli furono anche Eleonora Duse, Walt Disney, Sergej Djagilev e molti altri, in un successo strepitoso che lo condusse via dall’Italia insieme alla moglie, il soprano Cissie Vaughan. Con geniale intuizione Valerio indaga il rapporto fra l’io e il suo doppio attraverso l’escamotage dei burattini, che accompagnano ogni personaggio rimarcandone l’inerzia contrapposta alla “regia” del burbero padre-padrone. L’opera andò in scena al San Luca di Venezia nel gennaio del 1762, posteriore ai “Rusteghi” e alla nostalgica vita al tramonto descritta nella “Trilogia della villeggiatura”. In procinto di spostarsi a Parigi alla ricerca di una nuova avventura professionale - dopo essersi visto negare la pensione vitalizia - Goldoni prese le distanze da quella Venezia ormai miope e venale con una commedia divertente dal retrogusto amaro.

«È una commedia amara di gran divertimento – riflette Valeri – in cui ciascun personaggio ha la sua importanza. Il titolo è “Sior Toder Brontolon”, ma protagoniste sono sostanzialmente le figure femminili. Con una grandissima Marcolina (Maria Grazia Plos, ndr), energica e intuitiva, la cui forza silenziosa è straordinaria, perché alla fine riesce a smuovere tutta la vicenda e a risolvere i conflitti a vantaggio della sua idea di famiglia». Anticipando la figura femminile odierna in costante evoluzione, Marcolina lotta contro il patriarcato per contrapporre già a fine Settecento la propria felicità. «Possiamo considerarla un esempio di vittoria sul patriarcato. Sior Todero tenterà in tutti i modi di perseguire i suoi intenti e decidere per tutti: la sua frase ricorrente è “il paron son mi”. In realtà non è lui è il vero padrone, ma chi riesce a fare la cosa giusta, in questo caso a perseguire la “causa” giusta, coincidente con una diversa libertà e felicità degli affetti». A perseguire i propri ideali e raggiungere l’obiettivo sarà esclusivamente l’universo femminile «salvifico e risolutivo» antitetico a quello maschile, i cui personaggi sono spesso «di disarmante debolezza – ancora il regista – incapaci, velleitari e talvolta piagnucolosi».

Una commedia «che dà uno schiaffo forte al patriarcato», la cui interpretazione registica offre lo spazio ideale per far rivivere la magia del teatro di figura. «Nutro un profondo amore, per questi oggetti che hanno l’anima – racconta – per i quali ci siamo battuti in questi anni con corsi di formazione professionale e con la nascita del furgone “Podrecca on the road”, che porta le marionette in giro per l’Italia. Due mesi fa siamo stati al museo Reina Sofia di Madrid, mentre a fine aprile andremo a Osaka», per condurre i “Piccoli” nel mondo come prezioso «patrimonio dell’umanità». «Lavorando al progetto la mia passione si è trasformata in idea registica, così che il luogo in cui si svolge l’azione è il retropalco di questa famiglia di marionettisti, dove il grande burattinaio è il Sior Todero Brontolon», precisa. Un lavoro di riflessione speculare per gli attori stessi, che si cimentano nel divenire altro da sé attraverso le figure animate dai fili e hanno persino dovuto seguire un corso con il maestro Massimo Gambarutti.

Centrale è poi la figura di Zanetta (Roberta Colacino), scelta da Valerio in quanto oltre a essere attrice è anche marionettista di professione. «Tutti i giorni ripassa con gli altri attori alcuni numeri, perché è un’arte meravigliosa, antica», ma quello del “puparo” è anche un mestiere di abilità, che richiede grande destrezza nel muovere fantocci a sei od otto fili. «Diventa una sorta di linguaggio musicale, complesso come suonare uno strumento», osserva Valeri, sottolineando come il coinvolgimento delle scuole sia utile a diffonderne il fascino. «Le scuole partecipano volentieri ai nostri spettacoli – conclude - e talvolta ci soffermiamo a spiegare questo mondo a bambini e ragazzi. Nei nostri progetti ci sono spesso spettacoli di animazione, anche con marionette, in quanto il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ha un’attenzione particolare al teatro di figura. La speranza è che queste marionette possano ancora viaggiare nel mondo, come in passato con le tournée internazionali fra Stati Uniti, Sud America ed Europa. Le bellissime immagini di Re Carlo che da bambino muove le marionette di Podrecca ci mostrano una storia meravigliosa al passato, che auspichiamo prosegua in futuro», conclude con orgoglio.  

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione