la manifestazione
La marcia dei no green pass a Gorizia, lungo pomeriggio in corso Italia

La protesta fino in parco della Rimembranza, presenti anche due consiglieri comunali. Ziberna: «Un flop».
Quasi 400 persone hanno risposto quest’oggi all’appello di Gorizia Risponde, riversandosi in strada. Una manifestazione pacifica, come preannunciato dagli stessi organizzatori, per chiedere lo stop all’obbligatorietà del green pass. Partiti dalla stazione, i manifestanti hanno percorso il tratto che li separava da parco della Rimembranza, cantando slogan e prendendo la parola contro la certificazione verde e altre tematiche connesse. Il tutto seguendo un furgoncino guidato da Franco Zotti, consigliere comunale uscito dall’Aula proprio perché sprovvisto di green pass.
“Siamo qui per la libertà - così l’esponente del gruppo Legaliziamo -: se uno vuole vaccinarsi, lo fa, e se non vuole non lo fa. Non possiamo odiarci tra di noi, i problemi più grossi sono l’aumento dei costi e manca il lavoro in questa città. Invito tutti a moderare i nervosismi, siamo tutti sulla stessa barca. Non giudicate male chi non si vaccina, sarà la storia tra un paio di anni a giudicare chi è favorevole o contrario”. Replica poi al sindaco Ziberna, che ha parlato di città spaccata: “Lui l’ha fatto, con il corso a senso unico. La città è unita e ha solo bisogno di lavoro”.
Il suo non era l’unico volto “noto” tra gli organizzatori, come quello della collega in consiglio Serenella Ferrari (Movimento regione futura) così come l’ex assessore all’Istruzione, Ferdinando De Sarno. Ma anche Stefano Cosolo, già presente in altri comitati di cittadini, e anche persone che hanno preso parte alle manifestazioni di Trieste. Nel corso del corteo, la parola è stata presa da Ugo Rossi, consigliere comunale del capoluogo giuliano no vax, che ha ha parlato delle recenti proteste in città e accusato la Digos di aver infiltrato agitatori tra le fila dei manifestanti.
Diversi slogan anche contro il vaccino per i bambini, mentre è stato ricordato anche il caso dei no green pass vestiti come prigionieri di Auschwitz con la stella di David al petto. Due partecipanti hanno preso la parola, con uno dei due che si è posto sulla giacca il simbolo per alcuni istanti. Presente anche un sostenitore della neutralità del Territorio Libero di Trieste, che ha chiesto l’intervento dei Caschi blu. Interventi che si sono alternati a tanti altri di ferma contrarietà al provvedimento del governo, sotto il canto di “libertà!” e “Trieste chiama, Gorizia risponde”.
Dal canto suo, il sindaco ridimensiona la giornata: “Degli oltre mille partecipanti attesi, alla fine se ne sono visti circa 250. Insomma un vero e proprio flop. La città ha risposto ‘no’ all'invito ed altrettanto ha fatto il resto della regione, a dimostrazione che i goriziani non intendono dare il loro assenso a manifestazioni assurde e controproducenti che non puntano al confronto ma allo scontro. Gli attacchi non mi spaventano e sono felice che il mio appello a non partecipare sia stato raccolto da molti”. Da qui, l’auspicio che la campagna vaccinale prosegua “con più vigore”.
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