Manfredi e Traindeville cantano Gorizia, musica anarchica contro la guerra

Manfredi e Traindeville cantano Gorizia, musica anarchica contro la guerra

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Manfredi e Traindeville cantano Gorizia, musica anarchica contro la guerra

Di Redazione • Pubblicato il 02 Mar 2024
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Il celebre brano della tradizione anarchica e antimilitarista ora è in un videoclip, girato in un bianco e nero spettrale dalle cineprese del collettivo Todomodo.

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La canzone "Gorizia" torna a risuonare, questa volta in un videclip che la band romana Traindeville ha reinterpretato con il cantautore genovese Max Manfredi. «Le canzoni si nutrono del sangue della storia - spiega quest'ultimo - La storia si nutre del sangue degli uomini. Gli uomini si nutrono del sangue delle canzoni. Questa canzone, si dice che i fanti che erano sorpresi a cantarla durante la prima guerra mondiale venivano passati per le armi. Questa canzone causò una rissa al Festival di Spoleto negli anni sessanta. Questa canzone continua ad essere cantata, a piacere e a piacerci. E continua a dispiacere a qualcuno».

Il celebre brano della tradizione anarchica e antimilitarista ora è in un videoclip, girato in un bianco e nero spettrale dalle cineprese del collettivo Todomodo, documentaristi da sempre impegnati nel campo della Memoria. In un momento storico in cui parlare di pace o anche solo di cessate il fuoco appare assordante, il duo di Ludovica Valori e Paolo Camerini, già in sintonia con Manfredi dopo vari incontri artistici – tra cui quello dell'estate 2023 a Frosolone (Isernia) per l'apprezzata rassegna musicale e culturale Rocciamorgia – ha deciso di cimentarsi con un brano che rimane ancora spiazzante nella sua potenza.

Canzone che affonda le proprie radici nel primo dopoguerra, anche se la versione originale venne raccolta da Cesare Bermani, a Novara, da un testimone che affermò di averla ascoltata dai fanti che conquistarono Gorizia il 10 agosto 1916. Il testo vuole dire no alla violenza e alla guerra, che sia essa per uno straccio di bandiera o per la conquista di un fazzoletto di terra. I musicisti – Ludovica Valori al pianoforte, fisarmonica, voce e trombone, Paolo Camerini al contrabbasso e all'elettronica, assieme a Fabio Gammone alla chitarra – camminano così con Max Manfredi al Sacrario militare del Verano e sulle assi del palco di un piccolo teatro indipendente.

Manfredi è un vagabondo musicale da più di quarant'anni, autore di 7 album dal 1990 ad oggi, considerato uno dei cantautori più interessanti a cavallo del millennio. Ha vinto due targhe Tenco e numerosissimi premi. Ha pubblicato cinque libri di versi, prosa e un audiolibro. Il suo linguaggio personalissimo lo ha reso oggetto di studi e tesi universitarie. I Traindeville sono invece un treno metropolitano che tocca le stazioni più colorate della musica etnica, dall’indie folk ai Balcani, da Roma al Flamenco.

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