le proposte
Mancano medici di base a Gorizia, persi 35 dottori nell'Area Isontina in tre anni

L’area del Distretto Alto Isontino ha visto il pensionamento di 30 medici di famiglia, con un calo complessivo da 50 a 30 dottori: l'analisi e le proposte.
L’area del Distretto Alto Isontino ha visto il pensionamento di 30 medici di famiglia, con un calo complessivo da 50 a 30 dottori nello stesso arco di tempo. I numeri emergono dall’analisi sottoscritta da cinque associazioni di cittadini e categoria: Goriziattiva, Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani Friuli Venezia Giulia, Unione italiana ciechi, Ordine dei medici e Federazione italiana medici di medicina generale. Un quadro che, esteso all’intera Area Isontina dell’Asugi, vede una perdita di 35 Mmg.
Questi sono passati da 103 a 68 medici e anche in questo caso Gorizia ha perso il 66% circa delle sue forze. Già a fine febbraio, Goriziattiva aveva promosso un incontro sul tema per presentare la situazione e raccogliere alcuni spunti, coinvolgendo associazioni di categoria dei sanitari e non solo. Riportando i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), «è possibile stimare che nel 2025 un quarto dei posti di Mmg nella nostra regione sarebbe rimasto scoperto in virtù del normale turn over generazionale».
Sono diverse, quindi, le proposte avanzate. «Lo Snami Fvg - si legge nel documento - evidenzia come in soli due anni le cosiddette zone carenti, ovvero le aree rimaste scoperte perché prive di Mmg, sono raddoppiate». Per favore subito l’arrivo di nuovi medici, «constatato che uno dei maggiori fattori disincentivanti sta nell’insostenibile burocratizzazione della professione di Mmg e negli oneri organizzativi e logistici», la Direzione aziendale dovrebbe « favorire l’accettazione di incarichi provvisori e temporanei da parte dei giovani».
Questo «in una logica di superamento delle Asap offrendo ai professionisti opportuni strumenti organizzativi (personale di studio e infermieristico) e logistica adeguata anche attraverso la disponibilità di locali da parte dell’amministrazione comunale». La stessa sperimentazione in Parco Basaglia, peraltro, viene definita «inidonea per ubicazione non garantendo un facile accesso ai cittadini», chiedendone il trasferimento di uno nel centro della città e uno in una zona periferica, insieme a un coinvolgimento del Comune per trovare delle soluzioni.
Inoltre, «Regione, Azienda e Comune dovrebbero agevolare l’area gestionale dei Mmg tramite il supporto degli strumenti e del personale di segreteria, i professionisti potrebbero così contare su un valido ausilio amministrativo ed essere sgravati da numerose incombenze burocratiche e di ordinaria amministrazione». La proposta è di creare dei «micro team che attraverso l’utilizzo della telemedicina e della diagnostica di primo livello da effettuarsi a domicilio o nello studio in grado di fronteggiare i bisogni dell’utenza, specie di quella più fragile».
Sempre per quanto riguarda l’attuale situazione degli Asap, è stata posta l’attenzione sulle barriere architettoniche presenti, così come sul ripensare il sistema di trasporti. «Analogamente a quanto già da anni in atto nell’area giuliana si chiede di dare fattiva concretezza anche nell’area isontina al “trasporto facile“ già sperimentato e quindi attuabile anche nel nostro territorio» esortano i proponenti. Inoltre, «Comune e Azienda sanitaria dovrebbero implementare un efficiente servizio di visite domiciliari che con un’adeguata organizzazione».
In questo senso, è stata avanzata l’idea della «collaborazione da parte di un infermiere» che potrebbe «favorire il monitoraggio dei pazienti multiproblematici» e «la permanenza a domicilio dei pazienti più fragili». Per i firmatari, dunque, «la Regione ha posto in essere alcune misure che, alla luce dei fatti, non paiono sufficienti e che vanno ulteriormente rafforzate (previsione di meccanismi procedurali straordinari, incremento delle borse di studio, indennità aggiuntiva per la partecipazione alla medicina di gruppo)».
Nella foto: la manifestazione del 13 marzo promossa dal Coordinamento Salute Fvg a Gorizia
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