Commissioni consiliari mai convocate, insorge la minoranza a Monfalcone

Commissioni consiliari mai convocate, insorge la minoranza a Monfalcone

LA PROTESTA

Commissioni consiliari mai convocate, insorge la minoranza a Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 23 Set 2022
Copertina per Commissioni consiliari mai convocate, insorge la minoranza a Monfalcone

L'opposizione chiede conto dei ritardi, Giurissa (Pd): risposte tardive a interrogazioni.

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Il confronto è sale della democrazia ma per poterlo attuare servono degli spazi di dibattito utili a far nascere delle proposte. A sostenere tutto questo sono i consiglieri della minoranza consiliare di Monfalcone Davide Strukelj, Cristiana Morsolin e Lucia Giurissa, i quali in un comunicato congiunto si domandano perché – a distanza di tre mesi dall’insediamento della nuova amministrazione – manchi ancora la convocazione delle commissioni consiliari, che quindi restano ancora acefale e improduttive. 

“Mi sembrava che a tre mesi dall’insediamento, superata la pausa estiva, fosse il momento giusto per far andare a regime il sistema istituzionale che rende possibile il coinvolgimento tematico dei consiglieri comunali” dice la capogruppo dem Lucia Giurissa. Della materia, dello statuto comunale, se ne parla ampiamente all’articolo 23 e anche il regolamento in vigore ne disciplina la prassi di azione e gli ambiti di interesse all’articolo 12 parlando di esame di proposte, verifica delle competenze e iniziative per stimolare l’attività dell’amministrazione comunale in carica.

“Quindi per fare qualsiasi proposta o approfondimento tematico condiviso, un consigliere di opposizione non ha una sede istituzionale di riferimento e il compito di indirizzo e controllo è relegato alle interrogazioni e alle mozioni nel più classico botta e risposta tra maggioranza e minoranza. C’è da dire che questo avviene troppo spesso fuori tempo” lamenta Giurissa. I risultati elettorali del giugno scorso sono stati chiari. La maggioranza con la quale amministra il sindaco Annamaria Cisint è ben solida ma l’opposizione non si capacita di questo atteggiamento. 

Andiamo dunque a vedere cosa “dice” anche l’articolo14 al comma 4 del Regolamento del Consiglio comunale di Monfalcone: "La prima convocazione delle Commissioni (...) viene fissata dal Presidente del Consiglio comunale (...) entro 30 giorni (...) dalla seduta di insediamento del Consiglio comunale". Allo stato dei fatti, sono passati più di 60 giorni. Sembrerebbe che nonostante lo statuto, il regolamento del consiglio comunale, e le reiterate richieste della minoranza di procedere alla costituzione delle commissioni consiliari ancora mancanti, la maggioranza che governa al suo secondo mandato sia ferma sull’argomento.

La ragione potrebbe trovarsi nel trattenimento e nella riduzione dei costi della macchina amministrativa. La dem Giurissa non ci sta e si domanda: “La bulgara maggioranza del nostro Comune che teme la nomina delle commissioni e invoca il risparmio? La stessa maggioranza che sperpera milioni di euro per costruire una collinetta a forma di biscotto al posto della piazza della Repubblica? La stessa maggioranza che spende milioni di euro per costruire la scalinata con vista panoramica sul parco lamiere del cantiere, sulla strada statale 14 e sulla ciminiera della centrale? La stessa maggioranza che investe soldi pubblici per sponsorizzare una multinazionale dal bilancio miliardario?” 

Il dialogo è monco e la democrazia è mutilata. Questa è in sostanza la posizione dell’opposizione di centrosinistra. Eppure alcune cose da dire e proporre nelle commissioni ad hoc, il Pd ne avrebbe e Giurissa se ne fa portavoce. Per i dem è urgente trovare strategie innovative per affrontare con cognizione di causa la gestione del patrimonio del verde pubblico urbano e extraurbano dopo l’estate drammatica passata tra incendi, siccità e allagamenti. Da casa Pd emerge inoltre che non sono più sufficienti i buoni propositi delle linee di indirizzo del primo mandato di Cisint e la fotografia - ferma ad aprile scorso - del “Bilancio del Verde” crea imbarazzo.

“Una proposta interessante che abbiamo sottoposto all’attenzione degli uffici del Comune nasce dalla collaborazione tra Enea e l’università di Roma La Sapienza. Si tratta di Green Cal, un software gratuito sperimentale che, basandosi su un modello di calcolo innovativo, rende possibile una pianificazione omogenea e efficiente di interventi manutentivi del patrimonio e di ottimizzazione della risorsa idrica” afferma la capogruppo. Il progetto pilota è stato realizzato a Latina e sta riscuotendo molto successo dalla pubblicazione sulla rivista specialistica Land, perchè potrebbe permettere un risparmio fino al 70% sui costi di gestione.

Tra i risultati, anche quello di rendere più sicura e più sana la fruizione degli spazi verdi da parte della cittadinanza. La gestione verrebbe coinvolta in un percorso partecipativo e responsabilizzante di ampio respiro. Per la focalizzazione delle necessità specifiche di Monfalcone, i ricercatori sarebbero anche disposti a venire a presentare il loro lavoro, ma chiaramente lo dovrebbero fare in una sede istituzionale congrua. La commissione competente sarebbe quella dedicata ad ambiente e salute ma per la giunta le commissioni sembrano ancora sconosciute.

Foto Marco Zanolla

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