Gli obiettivi del nuovo questore di Gorizia, Luigi Di Ruscio: «Reati in calo»

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Gli obiettivi del nuovo questore di Gorizia, Luigi Di Ruscio: «Reati in calo»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 08 Gen 2024
Copertina per Gli obiettivi del nuovo questore di Gorizia, Luigi Di Ruscio: «Reati in calo»

Il successore di Paolo Gropuzzo torna in città dopo la prima esperienza di otto anni. Occhi puntati sulla Capitale 2025 e presenza di migranti.

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È iniziata la “seconda vita” di Luigi Di Ruscio a Gorizia, tornato a quasi quattro anni di distanza dal suo trasferimento a Trento, per prendere il posto di questore. Incarico iniziato portando omaggio ai poliziotti caduti in servizio. Un impegno che sarà “in continuità con quello del mio predecessore Paolo Gropuzzo (in pensione dal primo gennaio, ndr)”, come ha subito chiarito questa mattina presentandosi ai media, nella caserma Massarelli di piazzale della Casa Rossa. Nella sua prima esperienza in riva all’Isonzo, il nuovo vertice della polizia aveva trascorso qui otto anni ma il legame non si è mai spezzato.

Ad attenderlo c’è un anno di preparativi alla Capitale europea della cultura 2025, insieme ovviamente all’ordinaria amministrazione. Sull’appuntamento transfrontaliero, pesa ancora la sospensione di Schengen ma “a parte i primi tempi che necessitavano di aggiustamenti, ora la macchina è rodata e stabile. Per ora non registriamo particolari problemi”. Ha confermato ottimi rapporti con i colleghi sloveni “e la collaborazione sarà ancora più stretta”, mentre è allo studio un futuro aumento di agenti da qui a un anno “proporzionato al flusso atteso, soprattutto in ambito preventivo”. Nel frattempo, proseguirà la formazione dei nuovi agenti arrivati.

Ha quindi posto l’attenzione in particolare sulle “presenze alberghiere da controllare”, così come sul rischio di attentati che potrà esserci nell'anno clou: “Sarà un palcoscenico internazionale e potrà essere appetibile. L’intelligence sta già lavorando”. Di certo, l’obiettivo di Di Ruscio è far sentire la presenza delle forze dell’ordine ai cittadini: “La gente deve sapere quello che si fa e il contrasto alle attività illegali. Il nostro lavoro ha senso se le persone si sentono sicure, la sicurezza percepita va aldilà dei dati”. Ha quindi rilevato come, nel 2023, sono stati oltre 1500 gli interventi utili delle Volanti.

Anche nel suo periodo a Trento, il neo-questore ha continuato a guardare con attenzione alla provincia di Gorizia e lo dimostra la contezza dei primi dati sui crimini dell’anno concluso, che danno già una parziale fotografia: “I reati sono in netto calo, quasi ai livelli della pandemia. Per i furti registriamo un -30%, con diminuzioni sia per quelli in casa, nei negozi e in auto”. Ad aumentare sono invece le truffe informatiche, fenomeno costantemente in salita “ma gli importi totali non superano i 90mila euro”. Cifra, quest’ultima, che somma gli illeciti in tutta la provincia, con piccole truffe ma comunque efficaci.

Di Ruscio ha quindi annunciato l'intenzione di incontrare nei prossimi giorni le diverse istituzioni locali, tra cui tutti i sindaci "anche per ascoltare le esigenze di ordine pubblico nelle varie cittadine". In agenda, c'è ancora il tema dell'immigrazione e la sua gestione, con le richieste d’asilo più che raddoppiate nell’ultimo anno “ma è un buon segnale - rileva Di Ruscio - perché così possiamo identificare chi delinque”. Con l’incremento di domande, cresce anche l’attività correlata degli uffici. C’è quindi il lavoro sul Cpr di Gradisca: “Per me è una vecchia conoscenza. È un realtà concepita per ospitare e non detenere, ma è sempre più reso un luogo di detenzione”.

Su questo punto, ha specificato come “la gestione interna è affidata a un ente privato che ha vinto l’appalto ed è seguito dalla Prefettura. Alla polizia compete la vigilanza esterna per impedire la fuga. Noi abbiamo la gestione amministrativa dello straniero in sé e l’eventuale espulsione, se lo Stato destinatario è pronto ad accettarlo”. Giornalmente, sono oltre una cinquantina le forze dell’ordine impegnate a monitorare l’ex caserma, tra agenti e militari. “Gradisca è tra i Cpr più efficienti d'Italia per numero di espulsioni” ha sottolineato. Per quanto riguarda i numeri in questo senso, “almeno duemila persone negli ultimi due anni sono state rimpatriate”.

Guardando al resto della provincia, c’è la situazione di Monfalcone tra il porto e le sua comunità. “Sarei prudente a parlare di criminalità organizzata - precisa, in particolare riferendosi ai possibili interessi illeciti sull’attività portuale - qui può investire più che attecchire nel tessuto”. Per quanto riguarda la città, pone come fondamentale il “rispetto della legge e di tutti i diritti, sia degli italiani che degli stranieri. La polizia fa la polizia”. In ogni caso, ora che è tornato “ho trovato le cose così com’erano quattro anni fa. Sono le sensibilità che possono cambiare”.

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