Il premio di Lucinico a Erminio Tuzzi, festa per l'ex sindaco di Gorizia

Il premio di Lucinico a Erminio Tuzzi, festa per l'ex sindaco di Gorizia

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Il premio di Lucinico a Erminio Tuzzi, festa per l'ex sindaco di Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 23 Apr 2023
Copertina per Il premio di Lucinico a Erminio Tuzzi, festa per l'ex sindaco di Gorizia

Consegnato il premio all'ex sindaco, ultimo della Democrazia cristiana, nella festa patronale: «È stato magistrato e sacerdote».

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È stato un sindaco “breve” ma ricordato comunque con affetto dalla sua comunità, che oggi ha voluto festeggiarlo. Erminio Tuzzi, classe 1939, è stato insignito oggi del Premio "Amì di Lucinîs” nella sua Lucinico, in concomitanza come da tradizione ritrovata con la festa patronale di San Giorgio nell'omonima chiesa. Un riconoscimento importante quello del paese per l’ex primo cittadino goriziano, rimasto in carica dal gennaio 1992 al settembre 1993 e ultimo eletto tra le file della Democrazia cristiana succedendo ad Antonio Scarano. Una lunga carriera, la sua, intrecciata all’insegnamento e allo sport cittadino.

Professore di inglese, che tra i suoi allievi ebbe anche il futuro collega di giunta Rodolfo Ziberna - presente quest’oggi con l’assessore ai quartieri, Maurizio Negro -, militò tanti anni con la squadra del Lucinico e poi con la Pro Gorizia. Sia come calciatore che come allenatore. A delinearne il ritratto è stato l’ex direttore della sede Rai regionale, Roberto Collini, a partire dal suo tifo per il Grande Torino nato dopo la strage di Superga. Come rilevato dal giornalista, il ruolo del mister raccoglieva due modi di porsi, “quello del magistrato e del sacerdote” testimoniati anche nel “suo essere amministratore”.

Ricordi personali e pubblici sono stati poi raccontati da Giovanni Bressan, presidente dell’associazione Lucinîs organizzatrice del premio, davanti alla platea rimasta dopo la messa celebrata da don Morris Tonso: “Quando è stato nominato sindaco, ci aspettavamo come minimo che spostasse il municipio a Lucinico” la battuta con cui ha esordito, elencando poi i temi che hanno visto Tuzzi impegnato in prima persona, come la realizzazione della strada regionale 56 bis per deviare il traffico pesante verso la zona industriale e la cui utilità è solo recentemente sperimentata appieno, sia per Lucinico che per Mossa.

Parole ricche di affetto anche quelle espresse dal primo cittadino, ricordando come la tradizione lucinichese sia propria di questo luogo e non necessariamente dell’intera Gorizia. Ricordando poi i trascorsi insieme fin dai tempi della scuola, passando poi alla militanza comune in politica, Ziberna ha evidenziato come quello consegnato oggi “non è un premio ma un riconoscimento ed è tutt’altra cosa. È un riconoscimento alla carriera, perché è testimonianza e non solo il premio per qualcosa che ha fatto. È accendere un potente faro su Erminio, testimonianza davanti a tante generazioni e per gli Amis del Friuli”.

Il concetto della testimonianza, fino al martirio, è stata anche al centro dell’omelia pronuncia da don Morris. Festeggiando la figura di San Giorgio, di cui si conosce poco storicamente e che la tradizione vuole sia stato torturato prima di essere ucciso, il sacerdote - parlando in friulano - ha rilevato come ancora oggi tante persone danno la propria vita per la parola di dio, in tante parti del mondo: “Oggi non ci viene chiesto di farlo ma di testimoniare la nostra fede cristiana e la sua bellezza”. A chiudere la mattinata, prima del brindisi in centro civico con i Danzerini, è stato lo stesso Tuzzi augurandosi di poter dare ancora il proprio contributo alla comunità.

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