giovedì sera
Lucinico, l'antico rito delle Rogazioni e il rapporto uomo e natura
L'incontro in agriturismo, gli interventi su storia e natura in vista del 25 aprile.
L’attualità di uno dei riti più antichi della chiesa cristiana, le Rogazioni, sono al centro di un incontro di approfondimento che si svolgerà giovedì 21 aprile alle 20.30 presso l’agriturismo Grion, in via Giulio Aristide Sartorio a Gorizia. Introdurrà la serata il parroco don Moris Tonso, a seguire gli interventi di Giuliano Spangher, presidente dell’associazione naturalisti “A. Comel”, sul tema “Riconciliarsi con l’ambiente” e di Marco Plesnicar, direttore dell’Archivio di Stato di Gorizia su “Le Rogazioni a Lucinico”.
L’incontro è un momento di riflessione e attualizzazione della processione delle “Rogazioni Maggiori” che si svolgerà, come da ultrasecolare tradizione, il 25 aprile alle ore 7.30 con partenza dalla chiesa di San Giorgio. Da qualche anno, movimenti civili come quello avviato da Greta Thunberg, l’enciclica di Papa Francesco “Laudato sii” e una presa di coscienza collettiva e delle istituzioni di un mondo messo in pericolo nei suoi equilibri ambientali hanno riproposto il tema complesso dei rapporti tra l’uomo e la terra, tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda.
La preoccupazione del rapporto con la natura e con la terra è stato presente storicamente nella Chiesa e testimoniato dall’antichissima tradizione delle processioni delle “Rogazioni”. Le origini di questo rito risalgono a culti pre-cristiani che la Chiesa ha rivisitato con la finalità di chiedere l’aiuto di Dio e dei santi per un buon raccolto e una vita serena delle nostre comunità, invocando la benedizione contro le calamità naturali, quali tempeste, terremoti e pestilenze, e quelle provocate dall’uomo, quali guerre e odi tra i popoli.
Sempre attuale, perciò, soprattutto in questi giorni, è la più famosa delle invocazioni: A fame, peste et bello libera nos Domine. Dalla fame, dalla peste e dalla guerra liberaci o Signore.
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