L'intervista
È Luca Caburlotto il 49esimo Premio San Rocco, «per l'impegno nella Biblioteca Statale Isontina»
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La consegna del premio domenica 13 novembre durante il Ringraziamento. Giovedì 10 la presentazione di Borc San Roc.
Un’istituzione che compie 200 anni proprio nel 2022 e, nello stesso anno in cui spegne le candeline per ben 40 lustri di attività, si vede in difficoltà. Si tratta della Biblioteca Statale Isontina, che negli ultimi mesi, è stata messa in crisi da varie non ultima la necessità di un direttore. Si è fatto, così, avanti, nei primi mesi del 2022, un nome di spicco delle istituzioni e del mondo culturale regionale: Luca Caburlotto.
Dal 1° maggio Carburlotto è direttore della Biblioteca, con incarico direttamente dalla Direzione generale biblioteche e diritto d'autore del ministero della Cultura. Un impegno non da poco ma che ha accettato con entusiasmo e spirito di responsabilità. Proprio per questo il Centro per la Conservazione e Valorizzazione delle tradizioni popolari di Borgo San Rocco ha deciso di consegnarli il quarantanovesimo Premio San Rocco. La consegna del premio avverrà domenica 13 novembre nell’ambito del Ringraziamento parrocchiale. Altro appuntamento importante sarà giovedì 10 novembre alle 17.30 con la presentazione del numero di Borc San Roc dal direttore e presidente del Centro tradizioni, Vanni Feresin, e dalla bibliotecaria della stessa Bsi, Antonella Gallarotti.
Caburlotto, classe 1966, è natio di Padova ed è dirigente storico dell’arte dal 14 aprile 2010. Lo stesso anno ha assunto il ruolo di Soprintendente in regione, mentre nel 2015 è diventato direttore del Polo museale del Friuli Venezia Giulia. Laureatosi a Udine in Conservazione dei beni culturali nel 1993, si è specializzato dapprima a Firenze in Storia dell’arte medievale e moderna e, quindi, alla Ca’ Foscari di Venezia con un dottorato in Storia e critica delle arti. Ha insegnato Legislazione dei beni culturali all’Università di Trieste dal 2010 al 2012, nonché in altri atenei come cultore della materia.
“Il lavoro alla Biblioteca statale isontina, pur impegnativo anche per la necessità di adottare le procedure informatiche non ancora attivate, mi è reso più semplice da una esperienza di dirigenza ormai significativa, ma anche dalle relazioni che ho sviluppato a Gorizia con i miei precedenti incarichi: e sono proprio le relazioni ciò che la Biblioteca isontina deve maggiormente sviluppare, a partire da quelle con il Comune, di cui, non dimentichiamo mai, custodisce e rende disponibile la Biblioteca, mentre a sua volta la Ludoteca civica ospita un fondo per ragazzi della Biblioteca isontina”, racconta lo stesso Caburlotto.
“In quanto al personale in organico si attendono rinforzi di funzionari amministrativi per la primavera prossima; si dovrà attendere di più per i bibliotecari, intanto la funzionalità ordinaria del ciclo acquisto-inventariazione-catalogazione-fruizione è svolta in parte dagli assistenti interni formati a tali compiti e in parte mediante contratti a tempo determinato, oltre che dal personale della sala studio, sempre molto disponibile ad offrire informazioni anche a quesiti posti da remoto. Speriamo anche in comandi o trasferimenti da altre amministrazioni”, così ancora il direttore.
Per Caburlotto “le sfide sono quelle che attendono tutte le biblioteche: avvicinare alla lettura, contribuire alla crescita dei cittadini di tutte le età e di tutte le categorie sociali culturali ed economiche, essere inclusivi con i nuovi italiani: l'integrazione nella lingua e nella cultura è uno dei principali strumenti di convivenza e condivisione, oltre che di pari opportunità. D'altra parte, tutte le biblioteche stanno sperimentando la preoccupante tendenza, già in essere precedentemente ma aggravata dal Covid, della diminuzione dei lettori nelle sale studio: l'illusione che tutto si trovi nella babele del web, oltre che diminuire la qualità della lettura e ad appiattire l'informazione, sta isolando le persone e le sta privando della relazione diretta che solo in luoghi di scambio come le biblioteche può aver luogo, alimentando il confronto e la reciproca formazione e informazione: una deriva molto pericolosa, e questo, non certo la Biblioteca isontina da sola, bisogna farlo capire. Va detto che tutto il personale è molto legato all'Istituto”.
Caburlotto non nega che la Bsi abbia un importante ruolo anche in vista dell’appuntamento di Go2025. “Ritengo importante, per quanto sembri ovvio, l'approfondimento della figura di Carlo Michelstaedter, su cui stiamo lavorando intanto con piccole esposizioni a rotazione in Biblioteca, ma che sarebbe importante presentare anche al di là di piazza della Transalpina. L'altro grande strumento della Biblioteca isontina è la rivista "Studi Goriziani", che nel 2023 compirà cento anni: stiamo lavorando con un rinnovato e ringiovanito comitato scientifico a spiccata impronta transfrontaliera alla nuova serie della rivista, che potrà diventare un grande "luogo" di conoscenza, di approfondimento, di diffusione della cultura, di circolazione scientifica ben oltre l'Isontino, una nuova "Repubblica delle lettere" in direzione europea”.
Il diretto auspica, anche, una maggior condivisione di eventi con l’omologa istituzione di Nova Gorica: “ho incontrato e sono in contatto con la direttrice della Biblioteca slovena "Damir Feigel" di Gorizia, Luisa Gergolet, alla quale ho espresso tra l'altro il desiderio di condividere l'uso della Sala Petrarca del Trgovski dom che è in consegna alla Biblioteca statale isontina. Deve diventare cosa ordinaria la collaborazione con la comunità slovena tanto quanto con le istituzioni culturali dei nostri vicini concittadini europei”, conclude.
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