La richiesta
Proprietari terrieri non più nelle eccezioni per varcare il confine, pressing di Brda e Nova Gorica su Lubiana

I due sindaci hanno chiesto al governo di mantenere l'eccezione ma senza successo, i timori per l'economia agricola locale.
I sindaci di Nova Gorica, Klemen Miklavič, e Brda, Franc Mužič, hanno inviato una lettera nei giorni scorsi al governo sloveno chiedendo che i proprietari terrieri transfrontalieri siano nuovamente esenti dall'obbligo di tampone per varcare il confine. Da domani, infatti, l'ingresso nella vicina repubblica è consentito solo se in possesso di un test anti-Covid negativo vecchio al massimo due giorni, anche rapido antigene. Vigono anche alcune eccezioni e proprio su questo aspetto i due primi cittadini stanno pressando affinché si arrivi a una soluzione, per evitare i problemi registrati già in primavera, quando i confini vennero chiusi..
Nell'ultimo documento dell'esecutivo di Lubiana, però, quest'ultimo non ha accolto la richiesta, con i due sindaci che hanno espresso il proprio rammarico. Miklavič e Mužič avevano spiegato in dettaglio i motivi per cui è necessario includere l'eccezione dei titolari terrieri di appezzamenti sui due lati della frontiera il prima possibile, cosa che era riuscita nei mesi scorsi. "I proprietari - scrive l'amministrazione locale di Brda in una nota - lavorano sulla propria terra da soli o con una stretta cerchia familiare (cioè una bolla quotidiana) e con dispositivi di protezione, quindi il Comune è sorpreso di essere stato escluso dall'elenco dei casi concessi".
"Non ha senso - prosegue la dichiarazione - che un lavoratore impiegato sloveno in un'azienda agricola sul territorio italiano possa lavorare lì (e viceversa), mentre un proprietario che ha la terra sia in Slovenia che in Italia non può farlo sul proprio terreno perché non gli è consentito attraversare il confine. Da segnalare, inoltre, che nei vigneti e nei frutteti è attualmente in corso l'urgente potatura invernale di viti e alberi da frutto, da cui dipenderà la vendemmia di quest'anno". Nella sola zona di Brda, ci sono 155 comproprietari che devono eseguire lavori urgenti sui loro terreni in Italia, tra vigneti e frutteti. La loro terra (che rappresenta anche la metà e più dell'intera fattoria) dista solo una manciata di chilometri dai valichi.
"L'elenco dei proprietari nella regione della Goriška - continua la nota - comprende anche grandi case vinicole, come Movia, Marjan Simčič, Ščurek, Dolfo, Pulec e altre. Registriamo inoltre qualche decina di doppi proprietari nel comune di Nova Gorica. Va sottolineato che tutti loro hanno rispettato le istruzioni e gli ordini di entrambi i Paesi, sia nelle ondate primaverili che in quelle autunnali, e che non abbiamo rilevato alcuna loro violazione dell'attraversamento del confine". I comuni, pertanto, chiedono al governo questa eccezione e di limitare "il danno economico che potrebbe derivare dalla rimozione senza senso dall'elenco".
Nella foto: la ministra dell'Agricoltura della Slovenia, Aleksandre Pivec, sul confine di Brda il 22 marzo 2020 (Občina Brda)

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