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La lotta alla violenza di genere a Cormons, «serve cambiamento culturale»

Gli appuntamenti in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne in sala civica. Bortolotti: «Cultura è nostra 'arma' per raccontare».
Tra dieci giorni, il 25 novembre in occasione delle ricorrenza della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, anche il Comune di Cormons ha deciso di organizzare una serie di incontri per riflettere e discutere sul tema. Con la collaborazione di Sos Rosa e Ac CulturArti, venerdì 24 novembre ci sarà alle 18 la presentazione del libro “Le Irriverenti: volti femminili delle grandi rivoluzioni” di Elena Vesnaver, edito da Lisciani Libri, mentre, a seguire, ci sarà una lettura scenica a quattro voci dell’Unitre di Cormons.
Sul palco della sala civica, ci saranno le voci di Antonella D’Addato, Manuela Fabbro, Sabrina Flapp e Danila Guzic con il titolo “L’amore ai tempi della magia. Pratiche, incantesimi d’amore, magia propiziatoria in Friuli nei secoli XV, XVI, XVII”. Il giorno successivo nello stesso luogo, sempre alle 18, si esibirà in un concerto dal titolo “Anna ho visto la luna: da Lella a Non ammazzate Anna” il cantautore e paroliere Edoardo De Angelis, che nel corso della sua lunga carriera ha collaborato con molti dei grandi nomi della canzone d’autore italiana.
“I delitti commessi in ambito familiare e affettivo - spiega l’assessore alla cultura Anna Bortolotti (nella foto) - sono aumentati nel 2023, passando da 101 a 115 (+14%) e le vittime di genere femminile salgono da 74 a 75 (+1%). Solo nel periodo 25 settembre-primo ottobre 2023 risultano essere stati commessi 11 omicidi, con 4 vittime di genere femminile uccise in ambito familiare/affettivo. Di queste, due hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner. Se questi dati diventando ogni anni più sconfortanti, è normale chiedersi se la giornata del 25 novembre effettivamente aiuta in questa lotta contro la violenza di genere".
"Io credo di si - rimarca -. Da donna, non è facile leggere certi dati e approcciarmi a certe notizie, penso ad esempio allo stupro avvenuto a Palermo in cui ancora una volta concretizziamo quanto le dinamiche della cultura dello stupro siano presenti, e quanto sia necessario un profondo cambiamento culturale che parta dall'educazione”. Dei dati e delle riflessioni che, insomma, sono più che mai attuali e, se questo tipo di manifestazioni possono aiutare anche di poco una situazione drammatica come quella della violenza contro le donne, allora assumono una rilevanza fondamentale.
“In questo senso, noi possiamo scegliere di confermare o combattere nella nostra quotidianità, attraverso il modo in cui parliamo e ci rapportiamo con le persone intorno a noi, perché ricordiamoci che gli stupratori o chi commette qualsiasi tipo di violenza non sono animali o mostri, ma sono persone – aggiunde l’assessore - La violenza di genere, infatti, viene spesso raccontata come frutto di un istinto animale, di un raptus violento, di una dinamica legata all'amore o al desiderio sessuale, quando invece dovrebbe essere raccontata per quello che è, e qui le parole sono fondamentali".
"E allora noi continueremo a sensibilizzare e raccontare utilizzando le parole giuste, perché la cultura è una delle poche 'armi' che abbiamo per raccontare ciò che tante donne sono costrette a subire, nella speranza, un giorno, di vivere in un modo migliore” conclude Bortolotti.
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