Tra lockdown e panico nei supermercati, una 24enne di Pieris nella Londra isolata dall'Europa

Tra lockdown e panico nei supermercati, una 24enne di Pieris nella Londra isolata dall'Europa

La testimonianza

Tra lockdown e panico nei supermercati, una 24enne di Pieris nella Londra isolata dall'Europa

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 31 Dic 2020
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Prosegue il lockdown nel Regno Unito, mentre aumentano i casi di nervosismo sociale. Il racconto di una ragazza bisiacca che vive nella City.

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Emersa ormai da qualche giorno, la variante inglese al Covid-19 ha allarmato parte della comunità scientifica britannica e non solo, a causa della sua più facile diffusione. Dopo un iniziale blocco dei voli dall’Inghilterra all’Italia, nei giorni scorsi il governo Conte ha riaperto gli aeroporti alle persone che vogliono ritornare in patria per motivi di ricongiungimento familiare importanti o di lavoro. A Ronchi il prossimo volo da Londra arriverà così il 3 gennaio, mentre oltremanica prosegue il lockdown imposto dall’esecutivo per cercare di fermare il più possibile il contagio. Anche le scuole potrebbero chiudere, a gennaio.

Tra chi è rimasto nel regno di Elisabetta II c’è la 24enne Anisa Isa (nella foto), originaria di Pieris di San Canzian d'Isonzo, che si trova lì da 5 anni e mezzo. Arrivata in Gran Bretagna per studiare giurisprudenza, oggi lavora alla Magistrates' Court, ossia la corte più bassa del sistema giudiziario. Ha quindi potuto assistere in prima persona tutte le diverse fasi della pandemia nel paese, constatando che “l'atteggiamento degli inglesi è molto diverso da quello degli Italiani. C'è un menefreghismo più diffuso e tanti irresponsabili. Ho lavorato in un coffee shop questi ultimi 3 mesi e non c'era un secondo dove non litigavo con qualche cliente perché non voleva indossare la mascherina”.

All’indomani dell’annuncio del nuovo lockdown da parte del premier Boris Johnson, la reazione collettiva è stata di “tanta rabbia e confusione. L'approccio del governo è stato molto disordinato. È chiarissimo che non ha idea di quello che sta facendo, perché continua a mandare messaggi contraddittori che creano un comportamento da menefreghisti. Se l’esecutivo stesso non sembra prendere la situazione sul serio, perché mai dovrebbe la popolazione rispettare le regole? Non giustifico tutte le persone che non rispettano le direttive, ma capisco il perché”. In ogni caso, la giovane non sarebbe tornata in regione per motivi di lavoro ma ciò non toglie che molti stranieri si sentano isolati.

Nel paese c’è “tanto nervosismo - sottolinea -, l'altro giorno stavo camminando davanti alla posta e un signore era finito in manette perché aveva raggiunto un livello di stress tale da fargli buttare tutti gli scaffali per terra. E non è la prima volta che sento gente comportarsi così ultimamente. Sempre al coffee shop, tante persone hanno iniziato a litigare perché non indossavano la mascherina o viceversa”. La popolazione è anche divisa per quanto riguarda il virus: “ci sono ancora tanti che non credono che il virus sia vero e sembrano cadere dalle nuvole quando vengono a sapere che un loro amico o parente l’ha contratto”.

Anisa non tornerà comunque a Pieris, ma tanti altri sentono preoccupazione e frustrazione “quando realizzano che non potranno vedere le loro famiglie per molto tempo. Uno sviluppo curioso è stato il panico nei supermercati: dopo aver sentito che molti camion pieni di cibo sono stati fermati, tutti sono andati a comprare broccoli e cavoli, per esempio. È quasi impossibile trovarli al momento e non c’è quasi più verdura e frutta fresca, con tantissima gente in fila con più di un carrello. Tanto che in certi posti è permesso entrare solo con massimo un carrello”.

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