L'Istria si salva dal terremoto in Croazia, il racconto di una 24enne di Umago iscritta all'università di Gorizia

L'Istria si salva dal terremoto in Croazia, il racconto di una 24enne di Umago iscritta all'università di Gorizia

Il racconto

L'Istria si salva dal terremoto in Croazia, il racconto di una 24enne di Umago iscritta all'università di Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 29 Dic 2020
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Nessun danno registrato sul Litorale dopo la forte scossa vicino Zagabria. Molte le analogie con il sisma del Friuli del 1976.

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Il buio è ormai calato sulle città della Croazia devastate dal terremoto di oggi, con i principali danni registrati nel centro di Petrinja, a 70 chilometri da Zagabria. Le operazioni di ricerca tra le macerie, però, proseguono senza sosta, con la speranza che la conta dei deceduti non si allarghi: per ora sarebbero sei le persone decedute, tra cui una 12enne. Tanti di più i feriti, con un paese intero che si è mobilitato per prestare soccorso e dirottare chi ne ha necessità verso gli ospedali della capitale, poiché il principale nosocomio dell'area è stato distrutto. Fortunatamente, da questa cataclisma è rimasta fuori l'Istria, dove comunque la scossa si è avvertita.

Proprio qui, vicino a Umago, vive Isabella Kadenaro, 24enne studentessa di Scienze Internazionali e Diplomatiche presso la sede di Gorizia dell'Università di Trieste. Originaria di Fiume, la giovane è rimasta shockata da quanto successo, anche se nella sua regione c'è stato più spavento che danni materiali. "Anche casa di mia zia ha tremato - ci racconta -, ma la scossa è stata avvertita in tutti i Balcani e nel resto dell'Europa orientale". Appena ieri, ricorda, "c'era stato un terremoto più lieve e il governo aveva già assicurato che si sarebbe aiutato la popolazione". Dopo la catastrofe, quindi, il presidente Zoran Milanovićha annunciato di aver attivato un pacchetto da 20 milione di kune di aiuti.

La Presidente della Commissione Ue ha poi dichiarato che Bruxelles aiuterà lo stato balcanico. "Le altre regioni si sono già attivate - prosegue Isabella -, ad esempio quella del Litorale ha inviato volontari di protezione civile e vigili del fuoco con i cani". Lo stesso capo dello Stato ha poi dichiarato che la città verrà ristrutturata con i fondi europei per le emergenze. L'intensità del sisma è simile a quella già vista in Albania l'anno scorso e, soprattutto, con quella del Friuli del 1976. Annullato anche l'obbligo di l'autocertificazione per muoversi tra regioni. Lanciato anche l'appello per l'arrivo di nuovi volontari: "Zagabria ha inviato 250 squadre, perfino il municipio di Petrinja è crollato".

Appena stamattina, sulla tv nazionale croata un esperto preannunciava una nuova scossa di alta intensità, dopo quelle avuto nei giorni precedenti. "Le immagini che arrivano dalle zone colpite mi ricordano quello che è successo ad Amatrice - prosegue la giovane -, alcune case sono state rase al suolo. Per ora ci sono cinque vittime accertate, con feriti molto gravi. L'ospedale di Sisak è fuori uso e i pazienti vengono trasferiti in elicottero a Zagabria, ma anche lì ci sono stati danni nelle strutture, per non parlare dei disagi nei reparti covid. Una tragedia nella tragedia". Il sommovimento di marzo era stato a nord della capitale, ma con una forza nettamente inferiore a quello di oggi.

Come già detto, in Istria non si sono registrati danni. "Da noi le foibe attutiscono l'impatto dei terremoti - racconta -, come fu nel '76 con il terremoto in Friuli. All'epoca la scossa si sentì, insieme a un boato dentro a queste cavità, dove viene scaricata l'onda sismica". Non sarà un caso, quindi, che negli ultimi 500 anni non c'è ricordo di ingenti danni causati da questi fenomeni. Avvisaglie di qualcosa che non andava si potevano vedere anche dal comportamento degli animali in zona: "La mia famiglia ha un allevamento e negli ultimi giorni le mucche si comportavano in modo strano, erano molto nervose. Come se avessero un presentimento, come fu nella mattina di quel giorno del '76".


Foto Kaliopi/Facebook

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