le posizioni
Il Buonarroti nel nuovo campus di Monfalcone, Caico: «Ci serve spazio»

Dopo le parole di Laura Fasiolo (Pd), il dirigente scolastico difende il progetto su via Grado: «Prossimo anno avremo aule prefabbricate».
Il Partito democratico torna all’attacco dei progetti dei nuovi poli scolastici a Gorizia e Monfalcone, esprimendosi contro in entrambi i casi. Per la consigliera regionale Laura Fasiolo, “le decisioni vanno assunte consapevolmente”. La dem si dice così contraria a “investire milioni sugli impropriamente detti campus, di Gorizia e Monfalcone, in aree non condivise e non dibattute ampiamente con l’utenza e i portatori di interesse, senza una visione complessiva che tenga conto dell’impatto ambientale, senza uno studio serio sul trend demografico”
Per l’ex senatrice, inoltre, non è stato tenuto conto “della complessità della viabilità a seguito degli spostamenti delle sedi”, parlando così di “un’operazione superficiale e guarda al futuro in modo irresponsabile. I nostri centri, piccoli, vivono del movimento degli studenti che offrono gioiosa vitalità a territori desolatamente spopolati, tra esercizi commerciali con le serrande abbassate, in mezzo ad un’edilizia storica con presenze abitative in caduta libera. Sembra che i progetti, preconfezionati e architettati altrove, senza colpa né pena degli architetti, siano privi di storia e di contesto, dai quali non dovrebbero mai prescindere".
Netta la replica del dirigente scolastico del liceo Buonarroti di Monfalcone, Vincenzo Caico, che rileva come "la scuola diventi talvolta un pretesto per alimentare la polemica politica locale. Sarebbe invece auspicabile che tutte le forze politiche cooperassero per trovare le soluzioni più idonee per garantire i migliori standard qualitativi per il diritto all’istruzione di studentesse e studenti, con una visione rivolta all’innovazione e al cambiamento". Ricorda quindi come il suo plesso "ha registrato un notevole incremento della sua popolazione studentesca, passando da circa 600 iscritti ai quasi 900 previsti per l’inizio dell’anno scolastico 2023/2024".
"Sono numeri destinati a crescere per poi assestarsi entro i prossimi due anni, ma fin da adesso la realizzazione di un nuovo polo scolastico è una necessità urgente, per il Buonarroti ma penso anche per il Pertini, e ogni giorno che passa è un giorno in più in cui si è costretti ad operare in una situazione di evidente difficoltà". Ricordando anche i nuovi percorsi avviati, Caico rimarca come "il prossimo anno saremo costretti a ricorrere a quattro aule prefabbricate che, grazie all’Edr, saranno installate nelle pertinenze esterne della sede di via Matteotti. Il nostro istituto necessita anche di una nuova palestra, di impianti sportivi all’aperto, di un auditorium per incontri e convegni".
Nella lista ci sono anche anche "almeno quattro o cinque nuovi laboratori per le discipline scientifiche e altrettante aule tematiche per le discipline umanistiche. Invece, l’attuale dislocazione della scuola tra la sede centrale e la succursale di via Cosulich rende molto difficoltosa anche la semplice organizzazione didattica quotidiana con gli insegnanti costretti a fare la spola tra le due sedi. Per non parlare della gestione dei fondi del Piano Scuola 4.0 del Pnrr. Entro un paio d’anni il nostro istituto dovrà impiegare oltre 250mila euro per allestire nuove aule e nuovi laboratori per le professioni digitali del futuro, ma in quali spazi?"
La soluzione di via Grado, quindi, apparre al dirigente come la più ottimale. "Per quanto molti monfalconesi siano sentimentalmente legati alla sede storica del liceo di via Matteotti, la nuova didattica, al passo con i grandi cambiamenti in corso in tutti i settori della società e con le esigenze di apprendimento delle nuove generazioni, necessita di spazi comuni ampi, modulari e funzionali. Sia chi insegna, sia chi impara oggi ha bisogno di spazi dove ci si possa ritrovare per fare esperienze significative, studiare e praticare sport anche il pomeriggio, ambienti accoglienti molto diversi dalle piccole aule e dai corridoi angusti della nostra sede storica, più simili a quelli delle moderne scuole del Nord Europa".
Caico trova così "singolari le dichiarazioni apparse sul giornale che da un lato paventano lo svuotamento di studenti del centro cittadino e dall’altro propongono di dislocare altri pezzi di scuola nel territorio di Staranzano dove tra l’altro è già presente un polo tecnico che gode di ottima salute e necessita anch’esso di nuovi spazi". Da qui, l'ausipicio che "la scuola monfalconese diventi un terreno di confronto politico costruttivo e convergente, con l’ascolto attento degli operatori interessati, e non rischi di trasformarsi in un pretesto per scontri e polemiche di provincia, avulse da considerazioni alte di carattere didattico, pedagogico ed organizzativo, nonché dalle reali necessità di apprendimento delle studentesse e degli studenti di oggi e di domani".
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