25 aprile in tutta la Bisiacaria, ricordata la Liberazione da Staranzano a Ronchi, da Fogliano a San Canzian d'Isonzo

25 aprile in tutta la Bisiacaria, ricordata la Liberazione da Staranzano a Ronchi, da Fogliano a San Canzian d'Isonzo

Le cerimonie

25 aprile in tutta la Bisiacaria, ricordata la Liberazione da Staranzano a Ronchi, da Fogliano a San Canzian d'Isonzo

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 25 Apr 2021
Copertina per 25 aprile in tutta la Bisiacaria, ricordata la Liberazione da Staranzano a Ronchi, da Fogliano a San Canzian d'Isonzo

A Staranzano deposti 19 garofani rossi mentre San Canzian si interroga sulla Resistenza oggi in tempo di Pandemia. Ronchi si ferma per rendere omaggio alle vittime e ricorda don Renzo Boscarol.

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25 aprile celebrato in tutta la Bisiacaria, con manifestazioni in mattinata che hanno coinvolto associazioni e amministrazioni dell’intero Territorio.

Ronchi dei Legionari, al monumento della Resistenza in Piazza Unità d’Italia, ha visto il sindaco, Livio Vecchiet, ricordare come ”il 25 aprile è una data che ha indicato il momento di reagire dando vita alla Resistenza. È stato il giorno del riscatto di un popolo che da quel giorno si è impegnato per la ricostruzione morale, sociale ed economica del Paese". Anche la presidente dell’Anpi cittadino ha ricordato l'unità d'intenti dei tanti che si sono sacrificati per la libertà. "La memoria va mantenuta e rispettata" così in un passaggio la presidente Marina Cuzzi.

Poi l’intervento di don Mirko Franetovich: “mi colpiva nell' invito che mi ha inviato il sig. Sindaco la frase che è stata posta: " La libertà è come l'aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare". “E la libertà non è fare quello che si vuole ma quello che si deve. E cosa si deve fare perché un popolo sia libero e felice? È importante che faccia sue quelle parole che si chiamano dialogo, misericordia, disponibilità, ascolto. Qui si fonda una società sempre più solida, unita e libera, che cammina felice. Utopia? No, se siamo liberi di far spazio a queste paroleal posto di mettere, magari, davanti semplicemente il principio".

Alla cerimonia, ancora una volta, è stato ricordato l'amato parroco don Renzo Boscarol sempre presente alle manifestazioni pubbliche e cittadine. I presenti hanno ricordato il suo interesse profondo e il suo rispetto per la storia delle nostre terre.

Cerimonia anche a Fogliano Redipuglia al Parco delle 42 rose con la deposizione di una corona di alloro per mano del sindaco, Cristiana Pisano.

“Mai come oggi possiamo capire l’importanza di declinare il significato della lotta di liberazione e calarlo nella vita quotidiana di ognuno di noi: responsabilità, libertà e solidarietà sono imperativi che anche oggi trovano un grande significato proprio rispetto al momento che stiamo vivendo e al futuro che ci si prospetta davanti, un futuro tutto da reinventare”, ha ricordato, invece, il sindaco di San Canzian d’Isonzo, Claudio Fratta, durante le cerimonie comunali.

“Lo scorso 25 aprile lo abbiamo trascorso nelle nostre case e oggi dopo un anno il senso di responsabilità e la necessità di stare distanziati non ci consente ancora di riunirci e ritrovarci nelle nostre piazze nei modi che vorremmo, in libertà e in una riconquistata e desiderata normalità”, ha proseguito Fratta.

“Questa dura esperienza oggi ci sta, nostro malgrado, insegnando quanto siano importanti certi valori: il rispetto delle norme, il senso di responsabilità, la solidarietà ed il riconoscimento della dignità della vita umana. Ci sta insegnando l’importanza di stare dalla parte dei più deboli: gli anziani, i bambini, le persone fragili, coloro che hanno perso il lavoro. Oggi stiamo difendendo il diritto alla salute sacrificando la nostra libertà”.

“La nostra Resistenza – ha concluso Fratta - ci vede tutti impegnati a rimboccarci le maniche. Come 76 anni fa ci aspetta un momento di ricostruzione in cui l’apporto dei giovani diventa indispensabile. Oggi come allora abbiamo bisogno dell’energia dei giovani, del loro apporto di idee nuove, di fantasia, di spirito di fratellanza, di libertà per tutelare il diritto allo studio, il diritto al lavoro, per investire sulla ricerca, sull’innovazione, sulla competenza, sulla sanità, sui diritti civili, sull’equità, senza mai dimenticare chi resta indietro e contro ogni forma di violenza e di intolleranza”.

A Staranzano, infine, l’amministrazione comunale ha deciso di aderire all’appello di Anpi Nazionale con le “Strade di Liberazione”, ponendo 19 garofani in altrettante strade significative del paese.

“Alzate lo sguardo, vedrete un garofano vicino al nome della via: speriamo davvero serva ai più giovani a domandarsi chi fossero queste straordinarie persone, che hanno lottato contro i fascisti e i nazisti per darci democrazia, libertà, uno stato Repubblicano”, ha ricordato La Sinistra per Staranzano, presente alla manifestazione assieme al Sindaco, Riccardo Marchesan, con l’assessore Michele Rossi e il consigliere Matteo Negrari.

“Se anche solo un ragazzo o una ragazza, tornando a casa, cercherà su Google la storia di uno dei nomi qua sotto, o si farà raccontare dai genitori o dai nonni chi erano o cosa hanno fatto, beh un piccolo risultato sarà arrivato. Senza memoria, senza storia, non c'è futuro. Siamo voluti partire dalla via intitolata a Ottone Zanolla, storico e amatissimo sindaco del dopoguerra, partigiano, antifascista convinto e appassionato e abbiamo concluso con via Rence, per ricordare le sofferenze subite, ma anche l'amicizia che ci lega profondamente alla comunità slovena gemellata e che nasce proprio dal periodo della Resistenza e della lotta al nazifascismo”, conclude La Sinistra. 

Ha collaborato Salvatore Ferrara.

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