Lettere – Le voci del dissenso di ‘da donna a Donna’ e S.O.S. Rosa sul concerto di Tony Effe nel programma di GO! 2025

Lettere – Le voci del dissenso di ‘da donna a Donna’ e S.O.S. Rosa sul concerto di Tony Effe nel programma di GO! 2025

LA LETTERA

Lettere – Le voci del dissenso di ‘da donna a Donna’ e S.O.S. Rosa sul concerto di Tony Effe nel programma di GO! 2025

Di S.F. • Pubblicato il 23 Lug 2025
Copertina per Lettere – Le voci del dissenso di ‘da donna a Donna’ e S.O.S. Rosa sul concerto di Tony Effe nel programma di GO! 2025

Calivà e Dolci dicono no alla promozione di artisti che diffondono messaggi misogini e violenti all’interno di un evento che dovrebbe rappresentare l’unione tra culture.

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Ci scrivono la presidente dell’associazione da donna a Donna, Carmelina Calivà e Rossella Dolci, presidente di S.O.S. ROSA ETS esprimendo il loro dissenso in vista dell’esibizione dell’artista di domani, giovedì 24 luglio, alla Casa Rossa Arena. L’iniziativa è stata inserita nell’ambito di Nova Gorica - Gorizia Capitale Europea della Cultura. Il motivo di questa contrarietà è, appunto, la partecipazione di un artista noto per testi che spesso veicolano messaggi misogini e sessisti, in palese contrasto con i valori di rispetto, inclusione e promozione culturale che l’iniziativa dovrebbe rappresentare. S.F.

Gentile Redazione, scriviamo in merito all’annunciato concerto di Tony Effe alla Casa Rossa Arena, inserito nel calendario ufficiale di GO! 2025, Nova Gorica-Gorizia capitale Europea della Cultura, che si terrà il 24 luglio. Esprimiamo un forte dissenso di fronte a questa scelta, che mal si concilia con l’obiettivo della promozione di una cultura comunitaria volta a superare le barriere fisiche e culturali tra le nazioni, e si dimostra invece la vetrina per spettacoli che promuovono la diffusione di una cultura maschilista e misogina, e che non dovrebbe trovare nelle istituzioni il suo contributo, in occasione di questa importante iniziativa.

Ogni giorno nel nostro Paese si consumano femminicidi, episodi di violenza, sopraffazione, mancanza di rispetto nei confronti delle donne. Ma troppo spesso non ci si ferma a riflettere su come certa “cultura” — e, nello specifico, certi testi musicali — possa contribuire a rafforzare modelli relazionali tossici, basati su dominio, oggettivazione e disparità di potere, diffondendo e normalizzando comportamenti pericolosi.

La musica ha un impatto profondo sull’immaginario collettivo. È un linguaggio potente, capace di influenzare atteggiamenti, visioni del mondo, desideri. È un forte strumento di aggregazione giovanile, ma quando questa potenza viene usata per trasmettere valori che incitano alla violenza e all’odio di genere, i danni possono essere profondi, soprattutto in un’epoca in cui l’educazione sentimentale e sessuale è spesso lasciata alla mercé dei social media.

Quando un artista, come Tony Effe – molto seguito soprattutto dai ragazzi –, canta versi che riducono le donne a oggetti sessuali, o che glorificano comportamenti aggressivi e possessivi, dobbiamo porci alcune domande. Che tipo di messaggio stiamo normalizzando? Quali modelli relazionali stiamo offrendo ai giovani? La musica ha un potere immenso. Può ispirare, liberare, raccontare mondi, ma proprio per questo, può anche rafforzare stereotipi, legittimare comportamenti pericolosi, contribuire – in modo subdolo – ad una cultura della violenza.

Le associazioni Da donna a Donna e S.O.S. ROSA, attive da anni sul territorio con i loro Centri Antiviolenza, chiedono con fermezza che le scelte culturali di GO! 2025 siano improntate a un reale rispetto dei valori sociali, coerenti con i principi fondamentali di una comunità che vuole dirsi civile, responsabile e realmente attenta alla dignità delle persone. È fondamentale che la Capitale Europea della Cultura non diventi terreno di scelte superficiali, ma rappresenti invece un’occasione concreta di valorizzazione culturale e civile.

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