Appunti per costruire un’identità dall’utopia alla realtà

Appunti per costruire un’identità dall’utopia alla realtà

La lettera

Appunti per costruire un’identità dall’utopia alla realtà

Di Luigino Francovig • Pubblicato il 20 Nov 2021
Copertina per Appunti per costruire un’identità dall’utopia alla realtà

Ci scrive Luigino Francovig sull'attuale questione 'Green' invitando a passare dalle parole ai fatti.

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I capi di Governo dei paesi del G20 hanno deciso di piantumare mille miliardi di alberi di alberi entro il 2030 con un finanziamento di 19,2 miliardi di dollari: 12 saranno fondi pubblici, 7,2 privati. Troppa roba, reggeremo alla prova della realtà?
Sottolineo che da tempo è stata trovata una “soluzione” per i grandi inquinatori: compensare il proprio inquinamento piantando alberi, finanziando impianti a energia rinnovabile o acquistando sul mercato certificati di crediti di carbonio emessi da organismi internazionali che serviranno a bilanciare le emissioni di CO2. Il costo è di 60 euro che equivale a una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita in un progetto ecologico. Una compensazione per continuare a inquinare.
Occorre bloccare da subito la deforestazione, e cambiare modello di produzione per ridurre le emissioni. Poi piantare alberi, certo, ma per pulire e non per continuare ad inquinare. Tutti hanno figli e nipoti, se non mettiamo in atto, oggi, tutte le strategie per bloccare l’aumento della temperatura, non ci perdoneranno.
L’Unione Europea ha deciso il numero di 3 miliardi di alberi entro il 2030: 6,65 alberi per cittadino. Il programma della riforestazione prevede in media mille piante per ettaro, quindi 3 milioni di ettari di alberi. L’Europa, formata da 27 paesi, ha una popolazione di 446.834.578 abitanti, con una densità di 117 abitanti per km. I tempi e i numeri definiscono il programma di piantumazione: 333 milioni di alberi ogni anno, che vuol dire 913 mila alberi ogni giorno e 38 mila ogni ora. Dipende da noi che questa decisione-utopia diventi realtà. Ogni ora che passa in bla, bla, aumentano i numeri per l’obbiettivo finale, nel tempo definito.
Ma dimostriamo che si può fare!
Nell’ex provincia di Gorizia abitano 139.403 abitanti, con una densità di 290 abitanti per km, 2,5 volte la media europea. Un calcolo sulla base degli abitanti indica in oltre 900.000 gli alberi da piantumare. Una foresta isontina.
Fissati gli obbiettivi e i tempi, il resto sono dati indicativi. È necessario partire dalla realtà, dai bisogni specifici particolari del momento, delle emergenze.
Alcuni punti:
- Un enorme consumo del suolo dovuto al tipo di aziende industriali e delle infrastrutture;
- Una densità abitativa alta;
- Una parte del terreno carsico, una parte utilizzata in agricoltura e una parte notevole di “suolo consumato”;
- L’area della città di Monfalcone dove c’è un concentramento di industrie, infrastrutture, traffico veicolare di passaggio, un consumo energetico enorme, il tutto genera un moltiplicarsi di inquinamento.
Tre dati per sottolineare la partecipazione locale nel degradare il mondo: nessun progetto di riequilibrio per il consumo del suolo; basta uscire da Monfalcone per vedere Grado o Gorizia, causa l’eliminazione di tutti gli alberi nei campi; Monfalcone che piantuma solo mezzo albero per ogni nato.
Partendo dal lavoro fatto, dai parchi e dalle riserve, va definita la cornice, dentro la quale, ogni Comune partecipa con dei progetti interni all’abitato e progetti sul territorio coordinato con altri Comuni, coinvolgendo tutte le realtà agricole. Per la particolarità di questa area un ruolo centrale di contribuzione devono venire dalle aziende industriali e dalle infrastrutture di trasporto: aeroporto, ferrovie, autostrade, porto, principali inquinatrici.
Va definito un nuovo modello di produzione per ridurre ogni forma di inquinamento.
Non basta piantumare. Da subito va previsto la cura per la crescita, per il mantenimento, per il cambiamento conseguente, il ritorno degli animali.
Il fattore tempo, lo snellimento della burocrazia, il coordinamento tra enti, la centralità dei sindaci, una partecipazione dei cittadini per l’adottamento degli alberi, sono temi che vanno tarati agli obbiettivi finali con un salto di qualità della Politica e della Partecipazione in tutte le fasi del percorso.
Come si vede un tema è sempre collegato e intrecciato con altri temi ad es. piantumazione, ambiente, clima, salute, energia, ecc. quindi è fondamentale che ogni Comune aderisca al Patto dei Sindaci europeo per il clima e l’energia. Un percorso radicale, definito e definitivo di cambiamento per i nostri figli e nipoti.
Adesso le decisioni e i finanziamenti ci sono, mentre l’orologio batte il tempo, spetta a livello locale progettare e piantumare. La politica è scelta, è decisione. 


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