Lettere - Chiedere risposte alla politica la rafforza

Lettere - Chiedere risposte alla politica la rafforza

La lettera

Lettere - Chiedere risposte alla politica la rafforza

Di Luigino Francovig • Pubblicato il 18 Ott 2022
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Ci scrive Luigino Francovig parlando di temi che possono contribuire a migliorare la città, peraltro già presentati a tutti i partiti in occasione dell’ultima campagna elettorale.

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Oggi ci scrive Luigino Francovig. Ci parla di temi che possono contribuire a migliorare la città, peraltro già presentati a tutti i partiti in occasione dell’ultima campagna elettorale. Per l’autore, sono restati inviti senza risposta. Per dirla meglio, sono “tre storie scritte a metà”, delle quali molti spazi restano ancora bianchi e tutti da scrivere. Francovig riflette sull’ex albergo operai di Monfalcone, sulla sede del museo della cantieristica, di un albergo ma non solo … SF

La prima storia trae spunto dalla cronaca locale del 22 ottobre 2012. La Fincantieri “conquista” 10.000 metri quadri di struttura durante i lavori di riqualificazione dell’ex albergo operai. Sulla base di un progetto presentato per creare un centro direzionale e di ufficio tecnico per alcune centinaia di posti di lavoro (stimate poi a 600), il Consiglio comunale all’unanimità ha dato parere positivo alla richiesta, approvando la variante necessaria. Insomma un “patto”, per un’opportunità unica, per nuova occupazione qualificata. Nel 2016 la fine lavori e a seguire l’inaugurazione. Periodo positivo con la ripresa produttiva, nuove assunzioni presentate in pompa magna alla Barcolana 2018, ma ad oggi gli impegni del patto per Monfalcone non sono stati rispettati. Ritengo il silenzio molto grave, una corresponsabilità. Ricordo che i lavori di ristrutturazione sono stati pagati con soldi pubblici. Ricordo quindi che non sono state rispettate le motivazioni del voto unanime del Consiglio Comunale, questa è un’offesa, una mancanza di rispetto alla massima istituzione locale e a tutta la città. Segnalo le mancate opportunità e risposte per i giovani la cui occupazione farebbe la differenza per Monfalcone. Per questi motivi sul tema, che non va in “prescrizione”, va rotto il silenzio complice, chiamando i responsabili per nome e indicando le nuove iniziative da programmare per pretendere il rispetto del patto.

Sempre dalla stampa locale, dalla cronaca dei giorni 22 e 23 aprile 2020, arriva la seconda storia. Siamo nella fase della ripresa dopo la prima ondata di Covid. Sembra sia stato raggiunto un “grande risultato” per l’offerta di 2700 posti adibiti a spogliatoio per i lavoratori delle ditte private, da ricavare proprio nell’ex albergo operai. Una tematica più volte sollevata dai lavoratori e dai loro rappresentanti e sottolineata nell’ ordinanza comunale n° 26 del 18 aprile 2020 nella quale si riconosce la legge del 2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ordinanza, che di seguito, fa divieto di ingresso con gli indumenti di lavoro in tutta una serie di posti pubblici per tutelare la salute pubblica. Sottolineo che a questi lavoratori non veniva e non viene garantita la prevenzione della salute, quindi vittime, costretti in tuta ad andare a casa dalla propria moglie e dai figli!!! Incivile. Tornando agli spogliatoi, veniva detto che il programma esiste ed era già finanziato. Il crono programma prevedeva che per il 4 settembre 2020 finisse la gara; per il 7 l’inizio dei lavori con la durata di 340 giorni, quindi, a scadenza con settembre 2021. Siamo a ottobre 2022 e gli spogliatoi dove sono? Tutto questo è incivile per gli operai che sono obbligati a uscire dal posto di lavoro con le tute sporche. Chiedo allora: quali sono le tutele di prevenzione sanitaria per i lavoratori, per le loro famiglie, per la salute pubblica? Quali sono i provvedimenti verso l’azienda che non rispetta la legge del 2008, diventando così la responsabile dei pericoli per la salute pubblica? Quali sono le azioni necessarie per dotare i lavoratori degli spogliatoi? Quali sono i provvedimenti (adottati?) nei confronti di chi doveva vigilare sulla salute dei cittadini e poi non lo ha fatto?

Arriviamo ora alla cronaca locale di gennaio 2022. Qui nasce la terza storia. Grazie ad un accordo sottoscritto dal governo, dai sindacati e dalla Fincantieri verrà costruito un asilo nido per 35 bambini, ricavato al piano terra dell’ex albergo operai, con utilizzo del giardino antistante. Il Comune ha dato parere positivo. Bene l’accordo, bene sia vicino al posto di lavoro. Allora tutto bene? No, penso non sia questo il posto per assicurare la salute ai bambini, infatti il luogo prescelto è colpito da rumori violenti, da fumi di saldatura, da odori di vernice e diluente, da inquinamento di migliaia di macchine e mezzi pesanti. Anche in questo caso i grandi hanno deciso senza pensare ai bambini, i propri figli e nipoti! Fermatevi e … provate ad immaginare un asilo con vista mare sul golfo di Panzano dove la salute dei bambini diventi un punto non contrattabile. Grazie.

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