Lettere - Per il campo da basket transfrontaliero non dimentichiamoci di Paolo Vittori

Lettere - Per il campo da basket transfrontaliero non dimentichiamoci di Paolo Vittori

La lettera

Lettere - Per il campo da basket transfrontaliero non dimentichiamoci di Paolo Vittori

Di Gilberto Vannini • Pubblicato il 23 Mar 2025
Copertina per Lettere - Per il campo da basket transfrontaliero non dimentichiamoci di Paolo Vittori

A scrivere al nostro quotidiano è Gilberto Vannini da Varese. La sua è una proposta un po' audace ma è per «l'amore di Paolo per la sua terra».

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Ci scrive in questi giorni, ed è stato uno scambio epistolare tra redazione e lettore, Gilberto Vannini da Varese. Definendosi un ‘toscanaccio’, Vannini richiama l’attenzione sull’atleta cittadino Paolo Vittori, a suo dire ‘dimenticato’ per quanto riguarda l’inaugurazione del futuro campo da basket transfrontaliero (ne avevamo parlato qui). La proposta, dunque, è quella, se non di un coinvolgimento, «dell’intitolazione». (i.b.)

Sono un toscano (toscanaccio) che ama Gorizia grazie all'amico Paolo Vittori, mito della Pallacanestro nazionale e soprattutto goriziana. Grazie a Vittori ho visitato spesso la vostra stupenda città ed ho conosciuto l'amore che la Città di Gorizia ha sempre rivolto al suo immenso fuoriclasse nato e cresciuto cestisticamente a Gorizia nella mitica "Ginnastica Goriziana", tanto da premiarlo, anni fa, con il "Sigillo trecentesco di Gorizia", onorificenza che credo sia stata data soltanto a Vittori quale rappresentante sportivo della Città. Premesso questo, ecco il "toscanaccio": mi chiedo come mai, per rappresentare la Città di Gorizia nella bellissima cerimonia della realizzazione del campo di pallacanestro transfrontaliero, che terrete a giugno prossimo, non abbiate pensato a Paolo Vittori quale miglior rappresentante della Pallacanestro goriziana.

Il fuoriclasse scelto, Luigi Datome, ha le carte in regola per rappresentare la pallacanestro nazionale, non c'è alcun dubbio, è campione stratosferico, la sua carriera lo conferma, ma non ha niente a che fare con Gorizia. Conosco Vittori da cinquantacinque anni, ed il suo amore sviscerato per Gorizia nel tempo ha contagiato anche me. Paolo ha lasciato scritto che, il più tardi possibile, le sue ceneri siano sparse nel suo amato Isonzo: ecco l'amore di Paolo per la sua terra. Quando si entra in casa sua, su ogni parete c'è qualcosa che ricorda Gorizia, dal motto della "Goriziana", "Volere è Potere" ben scritto su una parete del suo soggiorno, alle varie foto e dipinti che mostrano "il Castello" ed altri panorami goriziani, e su tutto domina la bandiera di Gorizia. Vittori non sto a ricordarvi che sia il più grande giocatore italiano forse di tutti i tempi, con al suo attivo Scudetti, Coppe, Supercoppe vinti con le più grandi squadre dei suoi tempi, Simmenthal ed Ignis, un mito che anche qui, a Varese, è amatissimo e portato di esempio per le giovani leve.

Certo, il mio affetto fraterno per Paolo mi ha spinto a disturbarvi ma spero comprendiate benevolmente questa mia e che chi di dovere faccia in tempo a coinvolgere anche Paolo Vittori nella cerimonia inaugurale della bella iniziativa relativa alla inaugurazione del campo di pallacanestro di cui all'oggetto.

Vi confesso che torno ora da casa di Paolo e l'ho trovato molto rattristato per essere stato dimenticato proprio dalla sua amatissima Città, aveva le lacrime agli occhi. Avete capito che voglio bene a Vittori come se ne vuole ad un fratello, capirete quindi che sarebbe molto bello far tornare il sorriso al vostro straordinario fuoriclasse che tanto ama la sua e vostra città.

Vi saluto molto cordialmente confidando nella vostra sensibilità isontina. «Di Gorizia siam figlioli, siamo giovani ed ardenti, sani corpi, sane menti, noi vogliam la libertà», questo è l'Inno di Gorizia che spesso canto trascinato da vostro e nostro Paolo. Molto molto cordialmente, vi abbraccio.

Ps. Che ne dite di intitolare il campo in oggetto proprio a Paolo Vittori? Gorizia riconoscerebbe così, per sempre, il suo grande fuoriclasse ed amato figlio senza dover modificare quanto programmato per la cerimonia di inaugurazione.

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