Lettere - L’alluvione che ha spazzato via la spensieratezza a Versa

Lettere - L’alluvione che ha spazzato via la spensieratezza a Versa

LA LETTERA

Lettere - L’alluvione che ha spazzato via la spensieratezza a Versa

Di GIOVANNA COMELLI • Pubblicato il 01 Dic 2025
Copertina per Lettere - L’alluvione che ha spazzato via la spensieratezza a Versa

Dopo un mese buio in Friuli, Giovanna Comelli si apre per testimoniare la difficoltà di ricominciare. Il racconto degli attimi drammatici del grande allagamento nella piccola frazione di Romans.

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Un mese buio per il Friuli è stato quello che è appena passato: tra la frana di Brazzano e l’alluvione di Versa, per molti è stato estremamente complesso poter ricominciare la propria vita quotidiana con l'innata spensieratezza di prima. Ad aprirsi e a raccontare la sua testimonianza sull’alluvione di Versa del 17 novembre è stata Giovanna Comelli, ex insegnante della scuola dell'infanzia, con una lettera che racconta gli attimi del grande allagamento nella piccola frazione di Romans. [E.V.]

Una mattina di metà novembre, precisamente lunedì 17 mi sveglio, apro la mia finestra al primo piano, non ricordo più l'ora e scopro che le nostre case sono immerse in un mare di fango. Subito mi prende un certo malessere e i miei riferimenti abituali cadono giù come un castello di carte. Qualche attimo dopo vedo mio fratello Andrea, che non si è recato al lavoro in Fincantieri a Monfalcone e dalla terrazza della sua casa, sempre al primo piano, osserva attentamente l'insolito paesaggio, ci guardiamo sgomenti scambiandoci appena due parole. «E' tornata l'acqua un'altra volta!» Così mi rivolgo a mio fratello, egli mi risponde preoccupato: «Sì, sì, ma sta calando». 

Nell'attesa dei soccorsi mi tornava alla mente un aneddoto, che mi raccontava quando ero bambina il nostro prozio Francesco Giuseppe ,classe 1899, conosciuto da tutti a Versa come "Barba Bepo". Un giorno egli si trovava a falciare l'erba in un campo "Il Bandit", nella zona golenale accanto allo Judrio: ad un tratto sentiva qualcosa di fresco nei suoi piedi... Era l'acqua che stava salendo pure in fretta, allora mi riferiva: «Sono scappato via di corsa ed ho raggiunto l'argine appena in tempo!» Intanto passano alcune ore e nel pomeriggio ad un certo punto vediamo arrivare da lontano i Vigili del Fuoco con il loro canotto, in breve si avvicinano a noi e in cinque minuti, solo il tempo di prendere la borsetta con i propri documenti, ci fanno evacuare dalle nostre case attraverso una scala appoggiata sulle rispettive terrazze. Sdrammatizzano questa angosciosa situazione strappando anche qualche sorriso, mi sento al sicuro con loro e cerco di farmi una ragione: «Grazie ai Vigili del Fuoco la nostra vita è salva!». Giunti sulla terraferma presso il ponte dello Judrio non mi sfugge lo sguardo impaurito dei miei compaesani. 

Poi con un pulmino andiamo nella palestra di Romans d'Isonzo, dove troviamo un po' di conforto mangiando qualcosa, prendendo i vestiti necessari, caricando il cellulare. Trascorsa un'oretta ormai è buio con una piccola corriera siamo diretti in un albergo a Palmanova, dove troviamo una bella accoglienza e tanta cortesia. Nei momenti conviviali della prima colazione e della cena ci confrontiamo con le altre persone di Versa e i nostri discorsi sono sempre gli stessi: riguardano il livello raggiunto dall'acqua in casa, gli arredi distrutti, le macchine inutilizzabili. Mi fa tenerezza il comportamento di qualche bambino/a presenti così educato e sempre accanto ai propri genitori. Durante il giorno rientriamo nelle nostre case dove il lavoro è incessante e cerchiamo di mettere in salvo il possibile. Con nostra sorpresa tante e tanti adeguatamente attrezzati vengono in nostro aiuto per lo sgombero degli arredi, la pulizia dell'esterno e dell'interno nelle nostre abitazioni. Dopo quattro giorni di permanenza a Palmanova ci trasferiscono negli alberghi di Gradisca e anche qui stiamo veramente bene.

Domenica 23 novembre verso sera grazie al prezioso lavoro di una schiera di persone posso rientrare nella mia casa. Penso di condividere il mio pensiero con tutti gli abitanti di Versa nel senso che quest'ultimo evento è stato molto traumatico. Solo da qualche giorno sto recuperando un po' di energia! Ringrazio di cuore per la loro generosità i miei familiari, i nostri parenti, gli amici, i volontari di varia natura provenienti da alcune località della nostra regione e pure da altre regioni d'Italia, in particolare i giovani che con la loro spontaneità e i loro sorrisi mi hanno fatto commuovere. Senza il sostegno in diversi modi di tutta questa gente sarebbe stato difficilissimo! Pure le Istituzioni sono state presenti, il Comune di Romans d'Isonzo con il Sindaco Michele Calligaris, la Protezione civile, i Vigili del Fuoco, la Caritas, la Croce Rossa. Mi permetto di fare una considerazione, cioè questi eventi causati anche dal cambiamento climatico ci rendono consapevoli ancora una volta di quanto sia prioritaria la salvaguardia del nostro ambiente naturale così fragile e delicato, soprattutto la sua prevenzione. Un particolare augurio di ogni bene a tutti i miei compaesani, con calma, fiducia in noi stessi e nel Signore ci riprenderemo.   

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