l'incontro
Letta scuote il centrosinistra, «Gorizia è una sfida nazionale»
Il segretario dem in città, atteso il campo largo anche per le regionali nel 2023.
Quella di Gorizia è una sfida nazionale. Il messaggio del segretario del Partito democratico, Enrico Letta, è chiaro e guarda già all’appuntamento elettorale del 2023. Ossia quando bisognerà presenterà una squadra che tenti di sfidare il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga. Nel frattempo, c’è l’appuntamento del 12 giugno in riva all’Isonzo, con il numero uno dem che è arrivato questo pomeriggio per sostenere Laura Fasiolo. Un ritorno in città dopo quel 2001 che vide la vittoria di Vittorio Brancati.
“Da lì - ha commentato l’ex presidente del Consiglio sul palco dei Giardini pubblici - è iniziata la vittoria contro Berlusconi” ottenuta nel 2006 da Prodi. “Vent’anni dopo, parte tutto da qui” lo sprone verso l’ex senatrice. Una chiamata al voto, quella che arriva all’inizio dell’ultima settimana, che guarda a tutto lo schieramento allargato della coalizione. Proprio questo potrebbe essere la soluzione per le regionali: “Cinque anni fa, ci presentammo da soli e perdemmo in 20 capoluoghi di provincia su 26. Adesso abbiamo scelto le coalizioni”.
Il leader del Pd ha quindi posto Gorizia come una città “che giocherà un importante per il nostro Paese (con la Capitale europea della cultura 2025, ndr)” mentre assume ancora più centralità in rapporto a quanto sta accadendo in Ucraina. Letta non ha negato le difficoltà della sua compagine nell’estremo Nordest: “Da qualche anno a questa parte, è una terra difficile per noi. Abbiamo avuto una quasi vittoria con Francesco Russo a Trieste, è mancato l’ultimo centimetro, e vogliamo continuare con questa crescita con un risultato importante”.
Dal capoluogo, inoltre, ha ricordato che oggi è iniziata la Settimana europea dell’ambiente, con il dibattito avviato al Parlamento europeo sul piano per diurne le emissioni di Co2. “Noi lo appoggiamo e dimostra che esiste una differenza forte tra le sinistre e destre, con quest’ultime che cercano di abbatterlo. Mercoledì voteremo a favore a Strasburgo”. Ha inoltre lanciato l’appello “a Meloni e Salvini, affinché le destre italiane votino per il futuro e non si mettano con la parte più retriva. O si sta per il ritorno del fossile o per la sostenibilità”.
Tornando ai temi prettamente locali, da ex professore a Sciences Po a Parigi ha elogiato il lavoro fatto in città dal corso di laurea in Scienze internazionali e diplomatiche: “Ho avuto la possibilità di vedere la capacità di questa scuola”. L’argomento internazionale riguarda anche l’inclusione diretta dei Paesi candidati ad entrare nel progetto comunitario, nonché l’arrivo nei tempi più brevi possibili a una pace tra Kiev e Mosca, “anche se non giusta”. Sul tema alleanze, infine, “queste elezioni sono il test per dimostrare che è meglio la scelta di un Pd che allarga”.
Bocciato quindi quel partito di cinque anni fa “che scelse di stare da solo, con noi che siamo la parte più importante della coalizione”. Sotto il palco nel cuore della città, tanti i volti dem e non solo presenti, tra cui anche Elena Gasparin candidata sindaco a Cormons - a Monfalcone era stato appena poco prima -, insieme ai vertici regionali e locali. Il segretario cittadino Franco Perazza è quindi tornato sul 2025: “Solo noi abbiamo idee e valori per portare a compimento l’obiettivo”. Netta l’ambizione di Fasiolo: “Dobbiamo far risollevare la città dalla miseria in cui si trova”.
Foto Daniele Tibaldi/Timothy Dissegna
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