La nota
Legambiente richiama l'attenzione sull'Isonzo, «si garantisca il flusso minimo». Consorzio già in allerta
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I sodalizi di Monfalcone e Gorizia richiamano la necessità di salvaguardare la fauna ittica. Monitoraggio costante della situazione da parte del Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia.
Sono arrivati i mesi di grande caldo: è l’estate che, negli ultimi anni, ha aumentato la propria morsa creando non poche difficoltà anche a flora e fauna locale. Lo riferisce Legambiente, con le due sezioni del Goriziano, quella di Gorizia e il circolo “Ignazio Zanutto” di Monfalcone che segnalano: le temperature in tutta Italia sono di diversi gradi più elevate rispetto alla media degli ultimi anni e cominciano a mietere vittime, animali, vegetali e probabilmente anche umane.
«È dimostrato che la mortalità, soprattutto tra i gruppi vulnerabili della popolazione, soggetti asmatici, anziani, in particolare donne, bambini e poveri climatici, aumenta notevolmente con le ondate di calore», fanno sapere i due circoli che segnalano anche gli «evidenti primi segnali di siccità, con la traversa di Sagrado in secca o quasi».
La richiesta è di attirare l’attenzione delle autorità preposte in particolare anche sulla necessità di garantire nel fiume Isonzo il Deflusso Minimo Vitale (DMV) «affinché non si ripetano episodi come quello verificatosi nella primavera del 2022 a seguito di un lungo periodo di siccità, quando si ebbe una notevolissima moria di fauna ittica nel tratto di fiume tra l'abitato di Gradisca d'Isonzo e quello di Sagrado proprio perché non si era rispettato il DMV. quell’occasione, nonostante il tempestivo impegno di numerosi volontari, morirono centinaia di pesci e di altri animali acquatici», ribadiscono in una nota
Già allora Legambiente Gorizia APS si era fatta promotrice di un ben documentato esposto in Procura per identificare i responsabili di tale grave moria, «al quale non è stata data finora risposta. Ci teniamo a ricordare che è fondamentale salvaguardare la biodiversità di tutti i tipi di habitat, anche quelli fluviali come quello dell’Isonzo, e pertanto inviamo un sollecito alla Procura. Lanciamo poi un accorato appello a tutti i cittadini, affinché si facciano “sentinelle del territorio” e segnalino ogni eventuale caso di criticità del fiume alle autorità preposte (Servizio Gestione Risorse Idriche FVG, Ente Tutela Patrimonio Ittico (ETPI) FVG, ARPA FVG e l’Autorità di Bacino delle Alpi Orientali) affinché ottemperino scrupolosamente alle disposizioni di legge», concludono.
Sul tema si dice preoccupato anche il Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia che fa sapere di «condividere i timori espressi da Legambiente, che sono anche i nostri dato che riscontriamo già essere in atto una condizione di potenziale criticità, non solo per le alte temperature e la scarsa piovosità di questi giorni, ma anche per l’altalenante modalità dei rilasci d’acqua d’oltreconfine purtroppo non molto difforme da quella del 2022. Per questo motivo l’intero personale consortile è già allertato e sta operando un monitoraggio costante della situazione in fiume per l’intero tratto di competenza». Dal Consorzio, infine, fanno sapere di non essere in stato di criticità e vi è la speranza che tra domenica 6 e lunedì 7 si possano avere precipitazioni tali da riempire nuovamente i bacini.
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