le commemorazioni
Le mani che uniscono memoria e futuro: inaugurato il monumento per le vittime del lavoro a Gorizia
Svelata in piazza Vittoria la scultura della giovane Isotta Zotter del Fabiani. L’Anmil richiama all’impegno e alla prevenzione: «Non possiamo arrenderci di fronte a questi numeri».
Un momento di grande partecipazione e riflessione quello vissuto ieri, 12 ottobre, a Gorizia in occasione della 75ª Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, promossa dall’Anmil con il patrocinio della Rai. Davanti al monumento in piazza Vittoria, visibilmente commossi anche i giovani del liceo artistico “Max Fabiani”, autori della nuova scultura dedicata a chi ha perso la vita nel proprio impiego.
«Ogni 30 secondi nel mondo tre persone muoiono per incidenti o malattie professionali, e in Italia ogni giorno sono circa tre, uno per ogni turno di lavoro», ha ricordato Fernando Della Ricca, presidente regionale Anmil. «La sicurezza è un diritto imprescindibile, ma i dati ci dicono che le vittime sono in aumento, così come le malattie professionali. Dobbiamo continuare a sederci a ogni tavolo istituzionale che parli di prevenzione, perché la testimonianza di noi invalidi del lavoro deve servire a cambiare un sistema che per troppo tempo non ha messo il lavoratore al centro».
Sulla stessa linea Paolo Trevisan, presidente provinciale Anmil di Gorizia: «Dobbiamo parlare ai giovani, spiegare loro che basta un attimo. La sicurezza è fondamentale ovunque: in strada, nelle case, nei luoghi di lavoro. La presenza oggi degli studenti dimostra che le scuole e la nostra associazione stanno lavorando insieme per diffondere una cultura della sicurezza, capace di salvare vite».
I numeri restano preoccupanti: 13 le vittime sul lavoro in regione, con Udine maglia nera (sei decessi) seguita da Pordenone (cinque). Le malattie professionali denunciate sono salite del 7,3%, per un totale di 1.598 casi: Udine segna un +17,6% e Gorizia un +8,3%. In lieve calo invece gli infortuni, passati da 10.347 a 10.080 (-2,6%), con Gorizia in miglioramento dell’11,2%. Nel corso della cerimonia sono stati consegnati i brevetti e i distintivi d’onore agli invalidi del lavoro da parte della Direzione territoriale dell’Inail.
Tra i momenti più intensi della giornata, la posa ufficiale della scultura progettata da Isotta Zotter, studentessa di 18 anni della classe quinta sezione scultura del liceo artistico “Max Fabiani”. L’opera, scelta tra quelle presentate dagli allievi, rappresenta due mani intrecciate che formano una silhouette umana, una figura che richiama volutamente la fragilità e la resilienza del lavoratore.
«Le mani – racconta Zotter – vogliono rappresentare in primo luogo l’Anmil, che riunisce molte persone accomunate da una stessa tragedia, ma anche la collaborazione che può nascere tra chi soffre e chi sceglie di non voltarsi dall’altra parte. Nella sagoma che si intravede tra le mani, che assomiglia a un birillo, ho voluto esprimere la condizione del lavoratore che perde la propria realtà e identità, diventando spesso solo un numero, ma che può rinascere grazie all’aiuto e al sostegno degli altri. È un messaggio doppio: di ringraziamento verso chi si impegna nella prevenzione e, insieme, di denuncia verso chi resta indifferente di fronte al dolore».
La giovane artista ha ripercorso anche il processo creativo, nato da un incontro molto forte con i rappresentanti dell’associazione. «Quando il signor Della Ricca è venuto a parlarci, ho capito che quello che avevo studiato sulla sicurezza non era solo teoria: dietro ci sono persone, famiglie, vite spezzate. È stato allora che ho deciso di raccontare tutto questo in una forma che potesse accogliere e proteggere. Le due mani, infatti, sono un invito a riflettere su ciò che la solidarietà può costruire».
Isotta non nasconde la fatica e l’emozione provate nel portare a termine il progetto: «È stato impegnativo tradurre in materia un’emozione così forte. Senza il sostegno della mia famiglia e del mio fidanzato Simone non ce l’avrei fatta: mio padre mi ha aiutata a costruire la base, mia madre nella parte tecnica, e loro mi hanno dato la forza nei momenti di dubbio. Quando finalmente ho visto la scultura in piazza Vittoria, ho capito che tutto aveva avuto senso».
«Essere stata selezionata per rappresentare Gorizia in un monumento così importante è un onore immenso – conclude – ma il dono più grande che porto con me dopo questa esperienza è la consapevolezza del mio valore e del potere che l’arte ha nel dare voce anche a chi non può più parlare». Zotter, sostenuta nel percorso dalle docenti Maria Ornella Sanguedolce e Rosanna Nardon, dalla dirigente Marzia Battistutti e dai suoi cari, racconta la nascita dell’idea come «un percorso di crescita personale».
«Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta dell’Anmil – spiega la docente referente Rosanna Nardon – perché si tratta di un progetto che unisce creatività e cittadinanza attiva. I ragazzi hanno ascoltato storie vere, toccanti, che li hanno portati a riflettere sul significato del lavoro e della memoria».
Oltre all’opera vincitrice di Isotta Zotter, i progetti di Alice Biagini, Andrea Velardi ed Emma Zanirato sono stati giudicati di grande valore e verranno realizzati in futuro. «È stato un percorso di grande intensità – sottolinea la dirigente Battistutti – che ha mostrato come la scuola possa essere luogo di dialogo tra arte, società e memoria collettiva».
La nuova installazione, inaugurata nel cuore di Gorizia nell’anno di GO! 2025, diventa così un simbolo della dignità del lavoro e della collaborazione tra generazioni, dove arte e impegno civile si fondono in un messaggio di speranza e responsabilità.
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.









Occhiello
Notizia 1 sezione
Occhiello
Notizia 2 sezione














