Lavoro in ripresa a Gorizia, dimezzate le ore di cassa integrazione

Lavoro in ripresa a Gorizia, dimezzate le ore di cassa integrazione

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Lavoro in ripresa a Gorizia, dimezzate le ore di cassa integrazione

Di Redazione • Pubblicato il 25 Set 2021
Copertina per Lavoro in ripresa a Gorizia, dimezzate le ore di cassa integrazione

Crolla il ricorso agli ammortizzatori, mentre salgono i nuovi liberi professionisti. I dati dell'Inps.

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Si sono praticamente dimezzate le ore di cassa integrazione nella provincia di Gorizia tra gennaio e agosto di quest'anno. I dati Inps, rielaborati nell'indagine Ires Fvg di Alessandro Russo, mostrano una ripresa generale del mercato del lavoro in regione, dopo un 2020 nero segnato dalla pandemia. Se nei primi otto mesi dello scorso anno sono state oltre 6,6 milioni di ore di ammortizzatori sociali, nello stesso periodo del 2021 sono crollate a poco più di 3,4 milioni. Crescono anche le paerture di Partite Iva, con un +31% tra gennaio e giugno, pari a 1.798 nuovi liberi professionisti.

A livello generale, nel primo semestre del 2021 il numero di nuovi rapporti di lavoro dipendente attivati in Friuli Venezia Giulia nel settore privato (esclusa l’agricoltura) è aumentato del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (15.500 unità in più). L’incremento ha riguardato tutte le tipologie contrattuali, con una maggiore intensità per le assunzioni a termine (+30,5%), in somministrazione (+44,6%) e stagionali (+48,4%). Dopo un primo bimestre ancora contrassegnato da una tendenza negativa, i flussi in ingresso nel mercato del lavoro hanno cominciato ad intensificarsi a partire da marzo.

Trend che poi ha superato anche i livelli del 2019 nel periodo maggio-giugno, in corrispondenza dell’attenuarsi delle misure restrittive legata alla pandemia da Covid-19, che per alcune attività economiche sono state particolarmente pesanti.
Stabili le cessazioni dei rapporti di lavoro. Nella prima parte del 2021, le interruzioni dei rapporti di lavoro presentano una sostanziale stabilità, facendo registrare un incremento minimo (+1,2% nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente). Tale dinamica è il risultato della crescita delle interruzioni di contratti a tempo indeterminato (+19%).

In aumento anche quelli di apprendistato (+19,9%) e in somministrazione (+15,7%), bilanciata dalle diminuzioni osservate per i contratti a termine (-11,7%); intermittenti (-17,1%) e stagionali (-16,9%).  Per quanto concerne le motivazioni delle cessazioni, è interessante notare il notevole incremento delle dimissioni dei lavoratori (oltre 5.300 unità in più, pari a +40%). Questo andamento potrebbe riflettere la fase ripresa del mercato del lavoro, che produce maggiori opportunità di cambiare impiego. Si può rilevare anche un aumento dei licenziamenti di natura disciplinare (+324, pari a +38,3%) e delle risoluzioni consensuali (+233, pari a +88,9%).

Al contrario, le cessazioni di natura economica presentano una significativa contrazione (-29,5%), soprattutto per effetto del blocco dei licenziamenti introdotto dal governo con il decreto del 17 marzo “Cura Italia”, successivamente prorogato e ancora vigente nella prima parte di quest’anno. I licenziamenti di natura economica comprendono quelli avvenuti per giustificato motivo oggettivo, licenziamento collettivo, per esodo incentivato, cambio appalto o interruzione di rapporti di lavoro nel settore edile per completamento dell’attività e chiusura di cantiere.

Nei primi sei mesi di quest’anno, infine, è sensibilmente diminuito il numero di variazioni contrattuali (-20,5%); principalmente si tratta di passaggi da rapporti a tempo determinato a indeterminato. A riprova della fase di ripresa in atto, si può osservare un dimezzamento del ricorso alla cassa integrazione guadagni nei primi otto mesi del 2021 (-47,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), che ha riguardato tutto il territorio regionale. Anche le ore autorizzate nell’ambito dei Fondi di solidarietà presentano una flessione (-24,9%, sempre nel periodo gennaio-agosto).

Infine, nei primi sei mesi del 2021 in regione sono state aperte più di 6.400 Partite Iva, con un aumento del 60,7% rispetto al primo semestre del 2020. Quest'ultimo periodo è stato contrassegnato dalla fase più restrittiva dell’emergenza pandemica. Si tratta dell’incremento percentuale più elevato tra le regioni italiane, doppio rispetto a quello complessivo nazionale (+30,1%). Tale dinamica è stata fortemente sostenuta in provincia di Gorizia, che presenta la crescita maggiore tra tutte le provincie italiane (+317,2%).

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