Lavori antincendio in università, sede via Alviano chiusa due mesi a Gorizia

Lavori antincendio in università, sede via Alviano chiusa due mesi a Gorizia

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Lavori antincendio in università, sede via Alviano chiusa due mesi a Gorizia

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 15 Lug 2024
Copertina per Lavori antincendio in università, sede via Alviano chiusa due mesi a Gorizia

Una spesa che ammonta a 600mila euro, di cui si farà carico la Camera di commercio delle Venezia Giulia, accesso interdetto per circa due mesi.

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A partire da oggi (lunedì 15 luglio) rimarrà chiusa la sede universitaria dell'Università di Trieste (che ospita i corsi di Scienze internazionali e diplomatiche, Cooperazione e diplomazia internazionale e Architettura) che a Gorizia ha sede in via Alviano 18, a causa di lavori di manutenzione della rete idrica antincendio. «Attualmente i lavori comportano l’apposizione di quattro pareti di compartimentazione, con l’apposizione dei rilevatori antincendio e il ripristino dell’impianto di sollevamento dell’acqua», spiega la delegata del rettore per l’Area Edilizia ed Energia, Ilaria Garofolo.

Una spesa che ammonta a 600mila euro, di cui si farà carico la Camera di commercio delle Venezia Giulia in qualità di ente che ha eretto l’edificio, in collaborazione con il polo universitario di Trieste. Progetto di adeguamento curato dall’architetto goriziano Sandro Vanello, supportato dagli stessi progettisti della Camera di commercio. Dal momento che le reti idranti dovranno essere installate allo scopo di fornire acqua in quantità adeguata a combattere l’incendio di maggiore forza prevedibile nell’area protetta, in concomitanza della chiusura della rete idrica si è resa necessaria la chiusura della struttura.

«Sono lavori di piccola entità – prosegue Garofolo – ma siccome si tratta di sistemare l’impianto idrico di alimentazione per lo spegnimento dell’incendio, in assenza di acqua l’edificio ha dovuto chiudere, perché qualsiasi cosa possa accadere, manca l’acqua». Complice l’estate e le concomitanti ferie per gran parte delle ditte, la chiusura della sede si protrarrà fino a settembre, nonostante di per sé i lavori comportino un periodo inferiore di manodopera. «Dato che ci ritroviamo a cavallo di luglio e agosto, quando notoriamente nessuno lavora, purtroppo per venti giorni di lavoro siamo costretti a chiudere i battenti due mesi».

Una chiusura che comporta l’adeguamento alle norme antincendio in continua evoluzione, necessario a garantire il certificato di prevenzione previsto per legge. «Siccome le norme si evolvono, per ottenere il rinnovo della certificazione da parte dei vigili del fuoco dobbiamo adeguarci alle ultime normative. Per questo motivo è stato necessario erigere alcune compartimentazioni», cui si è aggiunta l’apposizione di ulteriori porte tagliafuoco e l’adeguamento dell’impianto di rilevazione dei fumi secondo normativa Uni.

«Le compartimentazioni sono dei tramezzi, che necessitano di porte di uscita dagli stessi. Quindi saranno collocati tramezzi e porte tagliafuoco, oltre a quelle preesistenti», specifica la delegata. Si tratta di isolamenti “frazionati” necessari a resistere alle elevate temperature e incapaci di deformarsi, evitando la propagazione delle fiamme. Normative d’impiantistica che negli anni hanno richiesto l’installazione di avvisatori acustici e ottici e sistemi di aspirazione dei fumi.

«L’impianto di rilevazione fumi è già presente, ma va adeguato secondo la norma. Questo perché i certificati di prevenzione vanno rinnovati, e ogni volta bisogna adeguare l’edificio alle normative - ribadisce – Siccome l’edificio è stato costruito in un’epoca in cui erano in vigore altre norme, adesso che sono cambiate sono stati richiesti dal corpo dei vigili del fuoco ulteriori lavori». Previsto anche un nuovo deposito libri per preservare le opere dalle fiamme, per il quale Energia Trieste si è accollata la spesa di 100mila euro. «Nel nuovo deposito saranno custoditi gli armadi e i comparti anch’essi antincendio», sottolinea Garofolo.

Una realtà di adeguamento in costante evoluzione grazie a normative maggiormente efficaci in grado di abbassare il rischio di propagazione della combustione. «Sarà sempre così, anche quando avremo concluso. Probabilmente fra qualche anno le normative saranno ulteriormente cambiate, e se i vigili del fuoco lo riterranno, saranno richieste ulteriori prescrizioni. Tutto questo accade ogni volta che è necessario rinnovare un certificato di prevenzione». La struttura riaprirà al pubblico il 15 settembre, così che la sessione autunnale degli esami - che ha inizio a fine agosto - è stata spostata nelle altre sedi dell’ateneo a seconda degli indirizzi. Prevista un’apertura straordinaria per la sessione di laurea del dipartimento di Ingegneria per il giorno 26 luglio.cold-smooth-tasty

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