la testimonianza
Lasciati ad attendere per ore il volo, la rabbia dei passeggeri a Ronchi

Dopo la versione dei fatti comunicata dall'Aeroporto, uno dei passeggeri del volo Trieste-Londra racconta la sua: «Non c'è stata comunicazione».
Le valigie pronte. Mano nella mano ai figli piccoli. Molte famiglie inglesi tornano a Londra, nel trolley ancora qualche granello di sabbia delle nostre spiagge. Qualcuno va a Londra per ritrovare i luoghi di Harry Potter, qualche altro per lavoro. È il caso del triestino Alessandro “Benni” Parlante, chitarrista e percussionista fondatore della banda Berimbau, gruppo di percussioni brasiliane che conta musicisti italiani e stranieri. Benni ha in programma di partire la sera del 24 agosto dall’aeroporto di Ronchi dei Legionari, per recarsi nella capitale inglese.
Qui dovrà unirsi alla London School of Samba per partecipare al Notting Hill Carnival, che si terrà dal 26 al 29 agosto. Un festival che celebra le diversità culturali, a Londra valorizzate come collante fra i residenti e al quale prendono parte anche famiglie con bambini. “Viaggio abbastanza spesso, soprattutto per suonare – racconta. Ero da solo, ma ho fatto amicizia con un altro passeggero di Paludo, è stato fondamentale per venirne fuori comunque con il sorriso”. La partenza dell’aeromobile era prevista per le 20.30.
Proveniente da Stansted, però, il volo aveva accumulato un ritardo di quattro ore e venti “a causa delle condizioni metereologiche avverse a Londra”, come riporta il comunicato dell’aeroporto di Ronchi. “Ci hanno dato un voucher di ben 4 euro quando eravamo ancora al gate, se ricordo bene dopo la mezzanotte - rammenta il musicista -. Ma ci si poteva prendere ben poco, visti i prezzi del bar all’aeroporto, anche se quella avrebbe dovuto essere la nostra cena. Alle tre del mattino abbiamo notato che i piloti se ne andavano, e poco più tardi – verso le tre e mezza – ci hanno fatto sgombrare dal gate per ritornare al salone delle partenze, quando ormai si era capito che non saremmo partiti prima delle 8.50 del mattino, con la nuova crew chiamata in reperibilità e proveniente da Bari”.
Al ritardo delle 4 ore si è così accumulato quello per i controlli, in quanto l’aereo era stato colpito da un fulmine durante il volo da Londra. Condizioni secondo cui l’aeromobile deve essere da prassi sottoposto a “procedure di verifica per garantire la sicurezza del volo” successivo, con evidente posticipo nel decollo. Infine, l’attesa per l’arrivo del nuovo equipaggio. “Non siamo saliti sull’aereo, avevamo solo fatto il controllo passaporti ed eravamo in lunga e paziente attesa al gate, chi giocando a carte per terra, chi cercando di dormire su qualsiasi superficie piana alla portata".
"Quando abbiamo capito – o meglio, intuito – che la partenza era stata rimandata alla mattina seguente, e siamo stati cortesemente 'espulsi' dal gate, abbiamo 'dormito' nel salone delle partenze, chi per terra, chi sulle confortevoli panche metalliche – per fortuna senza braccioli. Verso le sei, sei e mezza di mattina ci hanno offerto altri quattro voucher da 4 euro, sarebbe stato meglio averli per cena”, prosegue nel lungo resoconto l’artista. “Sospetto che possa aver influito il fatto che una passeggera abbia contattato i media e inviato delle foto per documentare la situazione penosa”.
Riferendosi poi alla donna che ha denunciato la mancanza di assistenza adeguata, ha ricordato come “problemi con il controllo dei passaporti li ha avuti la signora che aveva segnalato il disservizio ai media, sembra che le avessero trattenuto il passaporto per un presunto comportamento inadeguato, ma alla fine l’hanno fatta salire”. Controllo passaporti che in Italia è di per sé estenuante e farraginoso, rispetto al sistema automatizzato e veloce presente a Stansted; al quale si è andato poi a sommare l’attesa al gate e la beffa della partenza nella mattinata successiva, passate le nove.
“Ci hanno fornito delle bottigliette d’acqua. Mentre eravamo al gate, un passeggero ha preso la lodevole iniziativa di distribuire diverse merendine che aveva in valigia. Forse spronata dal suo esempio una hostess ha poi distribuito altri snack, specialmente alle famiglie con bambini”. Una disavventura che la compagnia di volo avrebbe certamente potuto gestire con maggior empatia. “Quella che è mancata è stata una comunicazione chiara - ribadisce Benni -. Il volo veniva continuamente spostato di mezz’ora o un’ora, senza consentirci di comprendere lo stato delle cose, che solo alla fine ci è apparso chiaro".
"Lamentele? Se qualcuno afferma che non ce ne siano state, significa che quella persona stava comodamente dormendo nel proprio letto. La mancanza grave e assolutamente ingiustificabile è che non sia stata fornita alcuna sistemazione decorosa per la notte, aggravata dal fatto che erano presenti numerose famiglie con bambini e anziani, e persino persone con disabilità. La sala conferenza sarà certamente stata resa disponibile, ma io non so tuttora quale possa essere stata, centocinquanta testimoni possono attestare il disagio che abbiamo sperimentato”, ancora.
Sottolineando come all’arrivo a Londra i biglietti scaduti della National Express per la città siano stati prontamente accettati dai controllori. “Il personale di servizio di Ronchi ha certamente fatto quanto era nelle sue possibilità, compreso l’equipaggio intervenuto in nostro soccorso. Le responsabilità sono altrove”.
Nelle foto: i momenti di attesa in aeroporto a Ronchi
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