Ladri di biciclette in aeroporto, raffica di lucchetti tagliati a Ronchi

Ladri di biciclette in aeroporto, lucchetti tagliati a raffica a Ronchi

la denuncia

Ladri di biciclette in aeroporto, lucchetti tagliati a raffica a Ronchi

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 27 Giu 2022
Copertina per Ladri di biciclette in aeroporto, lucchetti tagliati a raffica a Ronchi

Segnalati diversi furti ma le telecamere non inquadrano l'area, rabbia degli assessori-pendolari.

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È tornata la sera con il treno fermandosi alla stazione di Trieste Airport e, come altre tre persone, non ha più ritrovato la bicicletta che, al mattino, aveva lasciato, con apposito lucchetto, in una delle rastrelliere messe lì appositamente. L’ex assessore di San Canzian, Deborah Marizza, si è trovata la spiacevole sorpresa a inizio della scorsa settimana. Come lei, altre tre persone che hanno potuto constatare come il lucchetto fosse stato tranciato, e poi lasciato sul posto, mentre le biciclette erano sparite.

“Sono immediatamente andata a fare denuncia alla stazione di polizia interna all’aeroporto, anche per segnalare l’accaduto. Mi è stato risposto che è assai frequente”. Marizza si interroga sull’utilità delle telecamere “se non puntano anche il luogo dove vengono compiuti questi furti”. Dalle parole di amarezza dell’ex assessore, che ha trovato altri metodi, nel frattempo, per andare al lavoro, arriva anche l’ipotesi della creazione di un piccolo comitato di pendolari.

“Ho notato – aggiunge l’assessore ai lavori pubblici di San Canzian, Luciano Dreos, anche lui frequentatore delle piste ciclabili e della stazione ferroviaria dell’aeroporto – da giorni che ci sono lucchetti tranciati non solo in prossimità delle rastrelliere ma lungo tutta la ciclabile”. Dreos e Marizza si dicono preoccupati: “Non si può spendere 400 euro all’anno per ricomprarsi le biciclette che vengono puntualmente rubate. Tutto ciò influisce negativamente sul lavoro che si sta facendo in quest’ultimo periodo sulla mobilità green, sulle piste ciclabili e sull’educazione al rispetto dell’ambiente e all’utilizzo di metodi di spostamento alternativi”.

C’è, poi, il disagio di chi, tornando anche a orari un po’ più tardi, si ritrova senza il mezzo con cui tornare a casa: “Io mi sono arrangiata ma c’è chi ha solo la bicicletta”, chiosa Tomadin. Vero è, in ogni caso, che le telecamere ci sono e che l’area è vasta da sorvegliare, ma come hanno fatto notare vari la direzione delle stesse non consente di vedere, attualmente, cosa succede alle biciclette posteggiate. E rubate, secondo le varie testimonianze, in ore diurne.

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