Lacrime per Villy Bergomas, in centinaia all'addio del ristoratore di Corona

Lacrime per Villy Bergomas, in centinaia all'addio del ristoratore di Corona

il ricordo

Lacrime per Villy Bergomas, in centinaia all'addio del ristoratore di Corona

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 30 Lug 2022
Copertina per Lacrime per Villy Bergomas, in centinaia all'addio del ristoratore di Corona

Chiesa e piazzale gremiti, le lacrime di amici e parenti: «Eri instancabile».

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In centinaia hanno affollato la chiesa e l’area esterna alla chiesa di Corona, questa mattina. Per capire il vuoto creato dalla scomparsa di Stefano “Villy” Bergomas bastava guardare l’immagine di un paese in lacrime, non solo la sua frazione ma anche Mariano e le aree limitrofe. Ristoratore e coltivatore, il 53enne si è spento tre giorni fa dopo quasi due settimane di lotta in ospedale contro la puntura di un calabrone. Fatale l’essersi trovato senza il kit di soccorso sotto mano, finendo in shock anafilattico.

Le sue condizioni erano subito apparse critiche ma il dolore della comunità non è stato per questo più contenuto. “È Corona intera ad essere piccola - le parole di don Michele Tomassin - e tutte le persone che vogliono essere presenti e partecipi a questo momento, di saluto al nostro fratello Stefano e di conforto e vicinanza alla sua famiglia”. Il pensiero è andato ai genitori Lina e Vilibando - dal quale il figlio aveva ereditato il soprannome - nonché ai fratelli, alla compagna e al figlio piccolo, insieme a tutti gli altri parenti.

“Tutti abbiamo perso un fratello, un amico, una persona cara. La presenza nostra è attenta e partecipe, dagli amici della scuola di Marco (il figlio, ndr) che hanno voluto scrivere su un fiore di carta i loro pensieri innocenti”. Presenti anche le diverse realtà associative di cui il ristoratore, anima dell’agriturismo “Da Villy” aperto nel 1994, faceva parte: dagli alpini ai donatori di sangue, nonché “tutti coloro che hanno trovato nel suo locale il momento per una chiacchiera, un brindisi e un momento di festa. Stefano era premuroso e generoso”.

Il sacerdote ha quindi rivolto l’appello al Signore per vigilare sul defunto e i suoi cari, in una chiesa dominata dai singhiozzi e occhi lucidi. Volto solcato dalla lacrime anche quello del sindaco Luca Sartori, suo amico e compagno di avventure da ragazzi, dalla scuola al campo di calcio. Don Michele ha parlato anche di senso di abbandono e solitudine, “quando si strappano legami profondi nella nostra vita”, che portano l’essere umano a chiedere al cielo che faccia qualcosa per quel dolore che tormenta l’anima.

“Siamo qui per pregare che la vita di Stefano diventi per noi benedizione” ancora le parole nell’omelia. Sul pulpito, è stato il primo cittadino a leggere il messaggio del presidente della Fidas locale, Alessio Luisa, troppo emozionato per parlare: “Di te avrò sempre bellissimi ricordi, quante battaglie abbiamo fatto assieme, quante feste, quante risate. Eri instancabile nel tuo lavoro, serio e professionale. Negli anni sei riuscito a rendere il tuo agriturismo un punto di incontro conosciuto e apprezzato anche da gente che non sta proprio dietro l’angolo".

“Soprattutto sei sempre stato disponibile e generoso e trovavi sempre il tempo per aiutare il prossimo. Potevi essere burbero quando ti arrabbiavi ma poco dopo riuscivi sempre a farci fare una risata. Lasci un vuoto incolmabile e senza di te sarà dura. Come amico e come presidente della sezione di Fidas Isontina di Mariano-Corona ti posso solo dire grazie per aver avuto la fortuna e l'onore di aver condiviso con te un pezzo di strada. Adesso resta il ricordo e un uomo non muore mai se c'è qualcuno che lo ricorda”.

Foto Matteo Donda

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