LA MANIFESTAZIONE
Jazz & Wine of Peace 2025: il Collio torna a essere crocevia di musica e vino
Dal 23 al 26 ottobre la XXVIII edizione del festival transfrontaliero tra Friuli e Slovenia, con la direzione artistica di Enrico Bettinello. Grandi nomi del jazz internazionale, sette Jazz & Taste nelle cantine e un premio dedicato a Mauro Bardusco.
Dal Collio al mondo, passando per il jazz. Torna anche quest’anno Jazz & Wine of Peace, il festival transfrontaliero che da ventotto edizioni porta in Friuli Venezia Giulia il meglio della scena musicale contemporanea, intrecciando concerti, degustazioni e incontri in una formula che unisce tradizione e innovazione. La rassegna, ideata e organizzata dal Circolo Controtempo, si svolgerà dal 23 al 26 ottobre, con un’anteprima il 20 ottobre al Kulturni Dom di Gorizia. La presentazione ufficiale si è tenuta questa mattina nella sala di rappresentanza del municipio di Cormòns alla presenza del presidente di Circolo Controtempo Oscar Duiz, del vicepresidente Pierluigi Pintar e del nuovo direttore artistico Enrico Bettinello, affiancati dal consigliere regionale Diego Bernardis, dal sindaco di Cormòns Roberto Felcaro, dall’assessora alla cultura Anna Bortolotti e da Giulio Valentini per la Fondazione Carigo.
Per la prima volta la direzione artistica porta la firma di Bettinello, che ha scelto di intrecciare linguaggi e generazioni diverse, restando fedele allo spirito originario della manifestazione, nata nel segno del dialogo transfrontaliero e della pace fra i popoli. «Credo – ha dichiarato – che Jazz & Wine of Peace sia il modello di quello che un festival jazz può e deve essere in questi anni: un festival coraggioso, aperto alle differenze, che mette in dialogo il territorio e le urgenze creative delle artiste e degli artisti. La possibilità di immaginare le pratiche del jazz di oggi in contesti e relazioni sempre diversi, ma costantemente focalizzati sulla costruzione di comunità in cui le spettatrici e gli spettatori possano sempre ridefinire il rapporto tra i loro sogni e la musica che li ispira». Il cartellone 2025 prevede ventinove appuntamenti in quattro teatri – a Cormòns, Gorizia, Nova Gorica e Gradisca d’Isonzo – e ventuno fra cantine, dimore storiche e locali, in un vero e proprio palcoscenico diffuso che abbraccia l’intero territorio.
Fra gli ospiti più attesi, la sassofonista britannica Nubya Garcia, nome di punta della scena londinese; James Brandon Lewis, fra le voci più autorevoli del jazz afroamericano contemporaneo; il trio australiano The Necks, con la loro inconfondibile miscela di avanguardia e minimalismo; e i Calibro 35, che presenteranno Exploration, un viaggio nel jazz-funk cinematografico. Accanto a loro, il contrabbassista William Parker, che si esibirà in trio con Cooper-Moore e Hamid Drake, e che riceverà anche il Premio Mauro Bardusco, istituito quest’anno in memoria dello storico direttore artistico e fondatore del festival scomparso nel 2024. Un riconoscimento che, come ha spiegato Bettinello, verrà assegnato ogni anno a un artista capace di «coniugare creatività, innovazione e messaggio di pace».
Quella del 2025 sarà anche un’edizione molto al femminile, con artiste di rilievo come la flautista franco-siriana Naïssam Jalal, la pianista greca Tania Giannouli, la violinista Anaïs Drago, la bassista Rosa Brunello e la compositrice londinese Maria Chiara Argirò, a cui spetterà la chiusura del festival. Un programma che conferma la vocazione inclusiva e internazionale di Jazz & Wine of Peace, capace negli anni di attrarre pubblico non solo dall’Italia ma anche da Austria, Germania e Slovenia. Accanto ai concerti principali, tornano i Jazz & Taste, piccoli set musicali pensati per accompagnare le degustazioni di vino in cantine e dimore storiche: sette appuntamenti che uniscono l’ascolto intimo delle performance all’esperienza dei prodotti del territorio, fra folk, jazz e sperimentazioni sonore. Non mancheranno iniziative collaterali come la mostra fotografica Brötzmann, In My Focus di Žiga Koritnik, dedicata al leggendario sassofonista tedesco Peter Brötzmann, e la presentazione del podcast Sikter, prodotto dal Post e dedicato alla Sarajevo degli anni Novanta.
Le istituzioni presenti alla conferenza stampa hanno ribadito il valore della manifestazione. «Questa manifestazione è una vera e propria eccellenza del nostro territorio, non solo dal punto di vista culturale e musicale, ma proprio come evento fisso che è nato nel contesto del Collio e di Cormons» ha sottolineato il consigliere regionale Diego Bernardis. Dello stesso avviso il sindaco di Cormòns Roberto Felcaro: «A volte bisogna ricordarsi che questo è uno dei primi festival jazz d’Italia, e il mio plauso va al Circolo Controtempo per l’immenso impegno che ci mette ogni anno per creare una manifestazione di questo tipo. Cormons è il fulcro del festival ma non c'è solo Cormons: il festival si allarga su tutto il territorio, compatibilmente con le iniziative che negli ultimi anni hanno creato sinergie ed entusiasmi tra le amministrazioni circostanti. Il festival in questo è stato premonitore rispetto a molte altre iniziative».
Dal concerto-anteprima con la Zerorchestra, che musicherà dal vivo Il fantasma dell’opera di Lon Chaney, ai workshop del Conservatorio Tartini di Trieste, il programma 2025 ribadisce l’identità del festival: un ponte tra linguaggi, generazioni e territori, con radici salde nel Collio e lo sguardo rivolto all’Europa. Con un’offerta sempre più ricca e una rete crescente di collaborazioni internazionali, Jazz & Wine of Peace si conferma non solo uno degli appuntamenti jazzistici più longevi d’Italia, ma anche un laboratorio culturale che, attraverso la musica, continua a tessere relazioni e a promuovere pace e inclusione.
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