Isonzo in ginocchio per la siccità, Gradisca chiude la fontana

Isonzo in ginocchio per la siccità, Gradisca chiude la fontana

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Isonzo in ginocchio per la siccità, Gradisca chiude la fontana

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 01 Lug 2022
Copertina per Isonzo in ginocchio per la siccità, Gradisca chiude la fontana

Le raccomandazioni dei sindaci, la decisione nell'antica fortezza. L'incontro gli esperti.

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L’assenza di piogge considerevoli, nonché la morsa del caldo al di sopra delle medie tipiche del periodo che hanno riguardato la seconda metà di giugno, destano molta preoccupazione. Gli effetti che ci saranno sul territorio sono ben immaginabili e di portata negativa. La rete idrica della provincia di Gorizia risulta essere in forte affanno e la falda acquifera è scesa ai minimi storici risalenti alla torrida estate del 2003. Le misure di prevenzione ed emergenza adottate dai consorzi di bonifica della regione, sembrano per ora tenere.

L’Isonzo, il fiume transfrontaliero che nasce in Slovenia, dovrebbe garantire in parte il destino irriguo della pianura locale. È proprio nella piccola repubblica che il corso d'acqua ha origine ma, andando nello specifico, c’è da dire che è dalla diga di Salcano che dipende il futuro irriguo delle campagne isontine e bisiache. Da oltreconfine viene governato il rilascio minimo di metri cubi al secondo necessari che per ora è basso ma è ancora sufficiente a garantire un servizio accettabile. Da Irisacqua, giunge il forte invito a evitare sprechi d’acqua soprattutto a livello domestico.

All’ente in questione fanno eco gli amministratori locali, che stanno intervenendo per sensibilizzare cittadini e imprese sul tema. Anche il sindaco di Ronchi, Mauro Benvenuto, è intervenuto per auspicare un uso consapevole dell'acqua potabile in questo grave periodo di siccità. Si tratta quindi di una lotta contro la dispersione della risorsa più preziosa che abbiamo in natura. Dal servizio ambientale del comune si raccomanda, specie nelle ore diurne, di limitare l'utilizzo per innaffiare orti e giardini, per lavare gli autoveicoli o per riempire le piscine.

“La situazione è critica – ha detto il primo cittadino – e seppure per ora non ci siano problemi di approvvigionamento idrico, è bene che i cittadini limitino al massimo l'utilizzo dell'acqua per quelli che non sono gli scopi necessariamente correlati al fabbisogno umano”. Benvenuto ha anche sentito i vertici di Irisacqua con i quali ha fatto il punto della situazione in città. Con gli stessi ha concordato le strategie future per affrontare la situazione nel caso in cui essa dovesse rivelarsi ancora più difficile.

Inoltre, l’Azione cattolica diocesana di Gorizia, ha organizzato una conferenza proprio sulla risorsa dell’acqua che avrà proprio luogo in città, il prossimo 11 luglio alle ore 20.30 alla sala convegni del consorzio di bonifica di via Duca D’Aosta. Il convegno “Risorsa acqua: la gestione di un bene comune” vedrà intervenire Arturo Puccillo, metereologo dell’Arpa Osmer; Daniele Luis, direttore del Consorzio di bonifica della Venezia Giulia, Gianbattista Graziani quale amministratore unico di Irisacqua e Graziella Mocellin in rappresentanza di Globe Italia. L’incontro verrà trasmesso sui canali social del sodalizio.

“Si stanno preparando azioni più incisive - scrive invece il sindaco di Gradisca d’Isonzo, Linda Tomasinsig, ai propri cittadini - sia da parte del governo che, a cascata, delle Regioni, per cui nei prossimi giorni potrebbe essere decretato addirittura lo stato di emergenza con la previsione di misure forti come il razionamento dell'acqua”.

In questo frangente, “l'amministrazione comunale sta seguendo con attenzione l’evolversi della situazione, mantenendo i contatti con tutti i soggetti coinvolti e, in attesa di future decisioni che dovranno essere basate su dati oggettivi, ritiene di fare fin da subito un appello ai cittadini per richiamarli ad un uso più responsabile della risorsa acqua limitando al massimo innaffiamenti, lavaggi e qualsiasi altra attività non strettamente indispensabile".

La giunta, dal canto suo, "intende dare l'esempio con un'azione simbolica e allo stesso tempo concreta, ovvero disattivando la fontana della piazza. In futuro si valuteranno altre azioni, sempre in coerenza con le disposizioni che saranno emanate”. Tomasinsig invita i propri concittadini a considerare la situazione non tanto un’emergenza di passaggio quanto “piuttosto un ultimo campanello d'allarme per il pianeta, un fenomeno con il quale dovremo imparare a convivere. Sappiamo già che in futuro la situazione si inasprirà e dobbiamo assolutamente ridurre la pressione sui corpi idrici, consumando meno acqua”.

“Ciò dovrà riguardare tutti i settori, compresi quelli produttivi, ma tutti possiamo fare la nostra parte iniziando dal cambiamento delle nostre abitudini quotidiane, e a questo proposito pubblichiamo i consigli per un uso consapevole dell'acqua predisposti dal nostro gestore Irisacqua”, conclude la prima cittadina.

Ha collaborato Ivan Bianchi, nella foto: l'Isonzo in secca (Barone Marco/Twitter)

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