AL KINEMAX
‘Isonzo corridoio verde’ unisce una pluralità di linguaggi: la parola ai giovani goriziani

Presentate a Gorizia da Scienza Under 18 le attività del progetto svolto tra metodo empirico, sfera sensoriale ed artistica.
La scienza espressa non solo come metodo empirico, ma quale mix di linguaggi diversi, che oltre alla sfera esperienziale abbraccia quella sensoriale e persino artistica, seguendo il medesimo filo conduttore del fiume Isonzo. Questo è il messaggio lanciato da bambini e ragazzi durante la giornata conclusiva svoltasi al Kinemax di Gorizia, giovedì 8 maggio, nell’ambito del progetto “Isonzo, corridoio verde”. Un evento nato un po’ per caso quasi quarant’anni addietro dall’idea di un gruppo d’insegnanti oggi in pensione, portato avanti con passione e tenacia dalle nuove generazioni. «L’idea nasce da una collaborazione capitata in maniera fortuita – racconta il presidente di Scienza Under 18 Giuliana Candussio – fra la scuola media di Mariano e l’Istituto “D’Annunzio” con le insegnanti di allora, Marisa Trevisan e Donatella Tomasi. Fu durante una loro presentazione a Mariano, in una mostra di fine anno, che mi parlarono del progetto sulla fitodepurazione delle acque dell’Isonzo. Da lì partì l’intenzione di lavorare anche sul fiume Versa, che si trova vicino alla scuola media. Per un paio d’anni abbiamo eseguito i prelievi in diversi punti, dal Preval a Versa, prima e dopo l’ingresso degli scarichi campestri. I prelievi venivano effettuati nei laboratori del “D’Annunzio”, che poi ci inviava i risultati».
Con gli anni le collaborazioni si sono estese ad altre scuole, confluendo nel progetto “Isonzo day”, tradizionale giornata dedicata al monitoraggio del fiume Isonzo, che ha contaminato con il suo entusiasmo anche il polo sloveno di Gorizia e altre scuole del territorio. Fino a divenire il “Filo azzurro dell’Isonzo” finanziato dall’allora Provincia, e quindi “Scienza Under 18”, capofila del triennale progetto “Isonzo corridoio verde”. In rappresentanza dell’amministrazione comunale il vicesindaco Chiara Gatta ha rimarcato «il valore aggiunto» dallo sguardo dei ragazzi, che «mette in risalto caratteristiche che diamo per scontato». Toccando un tema caro alla municipalità gli studenti hanno posto anche l’accento sul colore del fiume, lo stesso di Go!2025.
«In genere ci si focalizza sulla piazza Transalpina – ha osservato il vicesindaco – ma bisogna ricordare anche l’Isonzo, elemento di ricucitura urbana, e siamo lieti che abbiate toccato quest’argomento. Abbiamo il privilegio di vivere in uno straordinario polmone verde da valorizzare», ha concluso. A moderare l’incontro la giornalista della Rai Simona Regina, entusiasta verso una Scienza coinvolgente che vada «oltre i libri e le aule». Le indagini condotte sul campo hanno coinvolto 37 classi di undici istituti - dalle scuole dell’infanzia agli istituti tecnici superiori – con una contaminazione fra codici diversi. Che ha unito danza, giochi didattici e attività manuali dei bambini ai percorsi analitici del “D’Annunzio”, alle fototrappole del Polo liceale e all’estro artistico dei ragazzi del “Fabiani” con il loro abito a tema. «Promuoviamo attività immersive in ambiente naturale – ha spiegato la maestra Laura Hvalič, della scuola “Pikapolonica” di Piuma a lingua slovena – per favorire lo sviluppo di un legame affettivo e responsabile con la natura». Al monitoraggio dello stato di salute dell’ambiente si è rivolto anche il “Brignoli Einaudi Marconi”, la cui referente evidenzia un impegno che dura da tempo.
«Siamo attivi da quindici anni – è intervenuta l’insegnante Elisabetta Sdrigotti – monitorando la qualità delle acque e della vegetazione». Dallo storico delle analisi svolte fra 2015 e 2025 sui tre punti individuati a Farra, Gradisca e Turriaco sono emerse alcune criticità correlate ad attività antropiche, ma anche note positive che denotano una buona conservazione, nonostante la biodiversità in lieve sofferenza. Sotto l’obiettivo delle fototrappole del Polo liceale goriziano sono invece finiti tassi, volpi, caprioli, cinghiali e gli ormai stabili sciacalli dorati immortalati a predare. Non sono mancate informazioni sul torrente Judrio fornite dalla “Manzoni” di Cormons e dalla “Vittorino da Feltre” che ha monitorato il rio Smiardar a caccia di specie aliene. «Una volta lo Judrio era un fiume – ha specificato l’insegnante Laura Andrian – mentre oggi è un torrente».
Al viaggio nella storia delle scuole di Cormons ha fatto seguito la riflessione della “Ascoli” sui colori dell’Isonzo e quelle della “Cirillo e Metodio” di Trieste, che nonostante la pioggia del 12 marzo ha prelevato campioni sotto la via Lungo Isonzo Argentina. Dopo le analisi statistiche proposte dalla scuola media “Ivan Trinko” di Gorizia, a concludere le esperienze empiriche sono state le classi del “D’Annunzio Fabiani”. «Utilizziamo il campo come estensione dei laboratori – ha ribadito l’insegnante Martina Braida – ma anche come palestra a cielo aperto». Dalla torbidità alle microplastiche e alla concentrazione dei coliformi, che hanno evidenziato livelli entro i limiti, si è poi giunti alla descrizione di un vestito realizzato dai ragazzi del liceo artistico, in organza cangiante e materiali di recupero. Una ricchezza immensa da amare e preservare, della quale i giovani sono chiamati a farsi ambasciatori nel nome della pace e di un futuro sostenibile.
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