Isig rinnova la propria sede nel cuore di Gorizia, nuovo volto per studiare la geopolitica e Go! 2025

Isig rinnova la propria sede nel cuore di Gorizia, nuovo volto per studiare la geopolitica e Go! 2025

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Isig rinnova la propria sede nel cuore di Gorizia, nuovo volto per studiare la geopolitica e Go! 2025

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 15 Mag 2025
Copertina per Isig rinnova la propria sede nel cuore di Gorizia, nuovo volto per studiare la geopolitica e Go! 2025

L'istituto di via Mazzini guarda al futuro con spazi migliorati per il coworking. Attualmente sono impegnati 15 ricercatori e 25 collaboratori da tutta Europa.

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Una festa non solo alla presenza di ricercatori e collaboratori ma anche dei soci (Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune di Gorizia, Camera di Commercio della Venezia Giulia e Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia) che sostengono, dal 1968, l’Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia, l’Isig, per l’inaugurazione della rinnovata sede di via Mazzini 13 a Gorizia.

Un evento significativo e determinante, che ha celebrato oltre cinquant'anni di attività e ha sancito una nuova fase di sviluppo per uno dei principali centri europei di ricerca, progettazione e cooperazione transfrontaliera. I lavori, principalmente un rinnovamento generale senza cambi strutturali ma che consentirà una migliore fruizione degli spazi lavorativi per i 15 ricercatori residenti e i 25 collaboratori da tutta Europa.

L'Istituto, fondato nel 1968 dal sociologo Franco Demarchi, è un centro di ricerca indipendente e senza fini di lucro la cui missione è promuovere e sostenere l'innovazione nelle comunità attraverso la ricerca scientifica e sociale, la co-progettazione e la consulenza strategica. L'Istituto favorisce lo sviluppo sostenibile, la governance partecipativa e la gestione e riduzione del rischio, contribuendo alla costruzione di società inclusive e resilienti attraverso ricerca, formazione, consulenza e progettazione europea.

«Il 2024 è stato un anno di consolidamento e nuove prospettive», così la presidente, Michela Cecotti. «Questo rinnovamento è l'espressione concreta della crescita di ISIG e condizione fondamentale per continuare a generare impatto nei contesti locali ed europei. Continuiamo a lavorare affinché l'Istituto sia un punto di riferimento per la ricerca applicata, contribuendo concretamente alla resilienza e allo sviluppo dei territori».

«Siamo pronti ad affrontare il futuro con rinnovata energia», così il direttore, Daniele Del Bianco. «La sede rinnovata è uno spazio pensato per generare conoscenza, promuovere sinergie tra attori locali e internazionali, sviluppare progetti con impatto concreto. ISIG continua a coniugare la qualità scientifica con la concretezza dell'impatto sociale, promuovendo una cultura della cooperazione, dell'innovazione e della cittadinanza attiva».

Nel contesto di GO! 2025 - Nova Gorica/Gorizia Capitale Europea della Cultura, ISIG svolge inoltre un ruolo chiave nel monitoraggio dell'impatto culturale e sociale, contribuendo alla costruzione di una giuria cittadina transfrontaliera e garantendo la sostenibilità dei risultati sul lungo periodo.

«Isig è il risultato di quanto il sistema Gorizia può produrre», così l’assessore comunale a Go! 2025, Patrizia Artico, accompagnata dai colleghi Sarah Filisetti e Fabrizio Oreti. Per Roberta Demartin, invece, è stata la prima uscita come neoeletta presidente della Fondazione Carigo. Il suo è stato il ricordo di «un’istituzione che è stata una grande intuizione dell’epoca e che continua un meritorio lavoro soprattutto in un’epoca in cui serve la pace». Il presidente della Camera di Commercio della Venezia Giulia, Antonio Paoletti, si è trovato concorde con Artico sulla necessità di «far conoscere maggiormente le attività di Isig».

Istituto che è stato «al centro di un processo di internazionalizzazione dalla sua apertura fino a oggi», come ha ricordato l’assessore regionale Alessia Rosolen. «Isig ha saputo uscire dal territorio di Gorizia e inserirsi appieno a livello internazionale ed è ottimo strumento in mano alla politica e agli amministratori». 

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