Interventi all'udito dei neonati, la solidarietà aiuta Monfalcone

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Interventi all'udito dei neonati, la solidarietà aiuta Monfalcone

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 18 Dic 2021
Copertina per Interventi all'udito dei neonati, la solidarietà aiuta Monfalcone

Lo strumento aiuterà a salvare l'udito dei più piccoli. 50 neonati su 800 indirizzati al Burlo.

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Verificare la capacità uditiva dei bambini neonati e intervenire tempestivamente nel caso si riscontrassero problemi. Questo lo scopo principale del macchinario acquistato dall’associazione Vanessa Onlus e donato questa mattina all’ospedale “San Polo” di Monfalcone. Una rete di solidarietà che ha coinvolto numerosi sodalizi ed enti pubblici e privati, coordinati proprio dell’associazione Vanessa e dal presidente Antonio Guido, che anche annunciato i prossimi progetti e le prossime donazioni, già messe in cantiere per il 2022.

Presenti il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, con gli assessori Michele Luise a Francesco Volante, il sindaco di Staranzano, Riccardo Marchesan con l’assessore Flavio Pizzolato, e il consigliere regionale Diego Moretti.

Una sfida continua, che ha trovato soddisfazione nelle parole di dirigenti, medici e infermieri, che hanno riconosciuto l’importanza di realtà come Vanessa Onlus: nel solo nosocomio monfalconese, per quanto riguarda proprio l’apparato uditivo, sugli 800 bambini che sono nati nel 2021 ad oggi, oltre 50 sono stati indirizzati al Burlo di Trieste per successivi controlli. Si tratta di una pratica che è normale: tutti i neonati, infatti, vengono automaticamente sottoposti a questi controlli.

Nel caso il primo screening non dia risultati positivi, si passa alla seconda fase e, nel caso anche questa non dovesse dare risultati positivi, si procede con un’operazione chirurgica. Ma ciò è possibile solamente grazie ad apparecchiature sempre all’avanguardia come quella che da oggi è in servizio nel nosocomio. “Dopo due anni di pandemia – ha ricordato il cavalier Antonio Guido – siamo riusciti a portare a termine questa promessa. La pandemia ci ha fermati ma non rallentati”. “L’associazione non si è mai dimenticata di noi” ha ricordato Danica Dragovic, dottoressa della pediatria di Gorizia e Monfalcone.

“Hanno una grande velocità di risposta e un’organizzazione encomiabili, oltre che una grande energia. L’apparecchiatura servirà per lo screening dell’udito, inserita in un progetto regionale che dal 2011 controlla tutti i bambini per scongiurare problemi in futuro”. La patologia si sviluppa su un bambino ogni mille, secondo le stime, per cui su un totale di circa 800 nascite nel nosocomio monfalconese può capitare che un bambino possa soffrire di questi disturbi che, se curati fin dall’infanzia, non presentano rischi nell’apprendimento della capacità di parlare o di ascoltare.

“Il macchinario si compone di tre elettrodi e una sonda – ha raccontato Maria Chiara Calligaris, coordinatrice infermieristica dei venti infermieri che lavorano nel reparto monfalconese – e per poter effettuare il test è necessario che il bambino sia tranquillo, possibilmente dorma dopo una poppata. Vengono emessi piccoli impulsi che verificano il corretto funzionamento degli apparati”. L’Associazione Vanessa Onlus ha anche donato un pc per poter salvare e archiviare i dati registrati con maggior facilità.

Per quanto riguarda i prossimi progetti, il presidente Antonio Guido ha voluto far conoscere ai presenti quanto si vuole realizzare: l’acquisto di un manichino per consentire la pratica di manovre di rianimazione su neonati, che consentirà al personale dell’ospedale di Monfalcone di rendersi indipendente da corsi esterni o da altre strutture per quanto riguarda la prova pratica, ma anche di un apposito macchinario che vada ad aiutare i bambini che non hanno ancora sviluppato gli enzimi del fegato e che hanno, così, alti livelli di bilirubina nel sangue. Anche questo futuro acquisto è stato salutato con gioia da tutto il personale.

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