Intelligenza artificiale, la Fondazione Carigo entra nel festival Sdia di Monfalcone

Intelligenza artificiale, la Fondazione Carigo entra nel festival Sdia di Monfalcone

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Intelligenza artificiale, la Fondazione Carigo entra nel festival Sdia di Monfalcone

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 09 Apr 2024
Copertina per Intelligenza artificiale, la Fondazione Carigo entra nel festival Sdia di Monfalcone

Giovedì 18 aprile l'evento al Teatro Bonezzi con le scuole, nel pomeriggio i workshop. Nasce la collaborazione tra liceo Buonarroti e Fondazione Carigo.

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Nato come supporto al neonato percorso liceale dedicato alla Scienza dei dati e Intelligenza artificiale, lo Sdia Festival arriva alla sua seconda edizione a Monfalcone. La novità di quest’anno è l’intesa con la Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia, che co-organizzerà il programma insieme allo stesso liceo Buonarroti. La data scelta è quella di giovedì 18 aprile, con una full immersion (aperta anche alle scuole di Udine e Trieste) tra il Teatro Bonezzi, biblioteca comunale e scuola dedicata a studenti, insegnanti e appassionati delle nuove tecnologie.

Questa mattina, è stata proprio la sede della Carigo a ospitare la presentazione del Festival della scienza dei dati e dell’intelligenza artificiale, che chiamerà a parlare una decina di personalità dal mondo accademico e delle imprese. Il focus, comune con il percorso di studi avviato ormai da due anni in via Matteotti, è quello di dare importanza ai dati oltre che agli algoritmi. Obiettivi che sono stati illustrati dal coordinatore Gaetano Strano e dal preside, Vincenzo Caico, rimarcato l’unicità dell’indirizzo in regione.

«Questa è un’eccellenza del nostro territorio - ha commentato il presidente della Fondazione, Alberto Bergamin - Noi ci siamo proposti di co-organizzare il festival perché è risorsa, siamo davanti a una rivoluzione epocale. L’intelligenza artificiale è un’opportunità per i ragazzi e una sfida per noi, meno del 40% tra gli over 65 sa cosa sia». L’obiettivo sul lungo periodo, quindi, è educare i ragazzi non solo a usare lo strumento ma anche a capirne i possibili pericoli: «Questo è l’inizio di un percorso comune, vogliamo crescere insieme».

Sostegno all’iniziativa confermato dall’assessore all’Istruzione monfalcone, Tiziana Maioretto, ricordando anche l’investimento da 20 milioni di euro per realizzare il nuovo campus. «Abbiamo messo al centro della nostra programmazione i giovani» così la direttrice della Carigo, Rossella Di Giusto. L’auspicio espresso è che anche altre istituzioni sostengano l’iniziativa, mentre la scuola ragiona sul nuovo ruolo dei docenti: «Il sapere - così Caico - non viene più trasmesso dall’insegnante allo studente ma va co-costruito insieme».

Sul palco del Bonezzi, quindi, saliranno dalle 9 alle 13.30 diversi personaggi a partire da Roberto Trotta, professore di Fisica teorica alla Sissa di Trieste. Diversi anche i nomi dalle università di Trieste e Udine: da Giulia Barbati, professoressa di Statistica medica, a Giuseppe Serra che si occupa di Machine learning; Luca Bortolussi paragonerà l’Ia con il mare, mentre Antonina Dattolo illustrerà la piattaforma AppInventory. La seconda parte sarà invece aperta da Gabriele De Anna, che guaderà il tema da professore di Filosofia politica.

Spazio poi a Caterina Vidulli, ceo della Central marketing intelligence di Trieste per parlare di Big Data; Fabio Buttussi con videogame e apprendimento; Ginevra Carbone con i dati sintetici; e l’intervento registrato di Floriana Filomena Ferrara, country manager e master inventor dell’Ibm. Nel pomeriggio, dalle 14.30 alle 17, si terranno invece i workshop: in biblioteca per i docenti e al Buonarroti per gli stessi studenti. Qui si potranno approfondire le basi di strumenti come ChatGpt, generatori di immagini e l’uso del linguaggio Python.

Attualmente, il nuovo indirizzo del polo liceale conta una cinquantina di studenti su due anni e a settembre sarà avviata una nuova classe prima. Parallelamente al festival, è nata anche la rete che unisce questo indirizzo in tutta Italia: «A oggi ci sono una trentina di istituti - ha spiegato il dirigente scolastico - non solo licei scientifici ma anche classici ed economico-sociale. Bisogna formare studenti con basi di consapevolezza anche su temi giuridici ed etici: un ragazzo degli anni 2020 deve avere questa impostazione».

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