la sanzione
Insulto omofobo, ragazzo dell'U17 espulso per due mesi a Romans
L'espulsione al 38esimo del secondo tempo, la partita finita 12-0.
La partita poteva tranquillamente essere ricordata per il risultato alquanto netto sul campo, quella disputatasi domenica mattina scorsa a Romans. Nel campionato provinciale Under 17, la Pro non ha avuto infatti molte difficoltà nel battere l’Aris San Polo, arrivando al triplice fischio finale con il risultato di 12-0. A macchiare la prestazione, però, è stata l’espulsione di un giocatore - A.G. le iniziali - di casa al 38’ del secondo tempo, dopo che questo ha rivolto un insulto omofobo a un avversario.
Immediata la sanzione dell’arbitro e fine anticipata della gara per lui. Dopo il cartellino rosso deciso dal signor Jacopo Tomadini della Sezione di Gradisca d’Isonzo, è arrivata la decisione del giudice sportivo del comitato di Gorizia. “Tenuto conto della giovane età dei calciatori coinvolti nella gara - si legge nel comunicato ufficiale - l’atteggiamento risulta ancora ancora più deprecabile e quindi l’intervento da parte dello scrivente non può non tenere conto del carattere segnatamente educativo e formativo” della sanzione.
Per questo, è stata decisa una squalifica di 10 giornate, pari a quasi due mesi. Sull’accaduto, non si esprime il responsabile del settore giovanile del club, Paolo Battiston, che comunque condanna “tutte le forme di razzismo e sessimo che si vengono a manifestare fuori e dentro il campo”. Dopo il confronto con lo stesso ragazzo e l’allenatore, la frase sarebbe nata durante un calcio d’angolo, con l’avversario che stava pressando con le mani, spingendo. Da lì è volato l’insulto, con il fischietto a pochi passi che ha sentito tutto.
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