L'innovativo indice di qualità dei vigneti premia due aziende di Cormons e Capriva

L'innovativo indice di qualità dei vigneti premia due aziende di Cormons e Capriva

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L'innovativo indice di qualità dei vigneti premia due aziende di Cormons e Capriva

Di Redazione • Pubblicato il 04 Feb 2021
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Con un punteggio superiore a 90 su 100, queste realtà locali sono state premiate per il potenziale qualitativo della loro uva.

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Sono 50 le aziende vinicole italiane premiate con il loro inserimento nell'Indice Bigot per alcuni dei loro vigneti. Il riconoscimento avviene a un anno dalla presentazione ufficiale del dato che calcola il potenziale qualitativo del vigneto al Castello di Cigognola, in Lombardia. Da allora, la società friulana Perleuve ha sviluppato questo metodo innovativo, per poter conoscere in modo certo e scientificamente validato la reale qualità dei propri vigneti. Nel Goriziano, sono due le realtà con un ponteggio sopra i 90 punti (su 100): il vigneto Tocai Bert dell’azienda agricola Sturm di Cormons e il vigneto Sauvignon Lungo Strada, a Capriva.

“In questo anno di applicazione – dice Giovanni Bigot, agronomo e ricercatore friulano, fondatore della Perleuve - il metodo che ho messo a punto in anni di osservazioni, raccolta dati e studi è stato accolto favorevolmente da molte aziende consapevoli che i grandi vini si fanno nel vigneto. Molti produttori hanno manifestato l’interesse a conoscerlo, proprio perché l’applicazione del metodo, che sottende all’Indice Bigot permette di individuare gli strumenti necessari per migliorare progressivamente la qualità delle uve ottenute, in base all’obiettivo enologico. Indica infatti la strada migliore per farlo, dato che ne fotografa lo status quo ed evidenzia cosa va migliorato”.

L'Indice Bigot risponde alla necessità, sempre più sentita dalle aziende, di conoscere in modo certo e scientificamente validato la reale qualità dei propri vigneti, questione non facilmente inquadrabile, affrontata sinora in modo vago, prendendo in considerazione un singolo fattore, come se fosse quello determinante. Si tratta di un metodo per valutare, da 0 a 100, il potenziale qualitativo di un vigneto, prendendo in considerazione i fattori viticoli che hanno influenza diretta sulla qualità del vino: produzione, superficie fogliare esposta, rapporto tra foglie e produzione, sanità delle uve, tipo di grappolo, stress idrico, vigore, biodiversità e microrganismi, età del vigneto. 

Tra questi parametri, si evidenzia con punteggi mediamente alti l’equilibrio vegeto-produttivo con valori tra 1,5-1,9; mentre l’aspetto su cui si dovrà sicuramente ancora lavorare è la biodiversità, soprattutto per quanto riguarda la capacità di osservarla in maniera semplice ma oggettiva. Per il monitoraggio, Bigot ha inoltre messo a punto l’app 4Grapes, che consente in ogni momento di avere sotto controllo la situazione ampelopatologica, qualitativa e produttiva e di raccogliere i dati necessari per ottenere i valori dell'indice di ciascuna vigneto. “Parte tutto dalle osservazioni fatte da chi vive costantemente il vigneto e, con metodo, ha la capacità di fare osservazioni”.

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