I LAVORI
La demolizione della scuola Cuzzi a Monfalcone, cantiere fino a marzo 2026

Al suo posto sorgerà un altro edificio. Si tratta di un investimento di 5,9 milioni di euro di Pnrr. I lavori dovranno finire entro marzo 2026.
Da questa mattina è iniziato l’abbattimento della scuola primaria “Amelio Cuzzi” di piazzale don Pino De Luisa, nel rione di Largo Isonzo a Monfalcone. Il plesso scolastico fa parte dell’Istituto comprensivo “Giovanni Randaccio”. Si tratta di un momento atteso da tempo e che attira l’attenzione di generazioni di cittadini monfalconesi. Al posto della vecchia struttura sorgerà un nuovo polo scolastico che si estenderà su un'area di circa 3.300 metri quadrati arricchita da un’ampia area verde. La nuova scuola risponderà alle attuali normative vigenti in materia di edilizia antisismica e di risparmio energetico.
L’investimento che verrà effettuato ha un valore di oltre 5,9 milioni di euro finanziati da fondi Pnrr che il Comune di Monfalcone è riuscito ad ottenere attraverso il progetto di fattibilità tecnico economica - presentato al Ministero dell'Istruzione – elaborato dallo studio Mads Associati e da Ermanno Simonati & Altri di Trieste. «Salute, lavoro e scuola sono in cima ai nostri pensieri – sono le parole del sindaco Anna Maria Cisint - e con tanta fatica, ma efficacia, stiamo consentendo al nostro territorio non solo di usufruire di ottimi servizi scolastici, ma anche di offrire a bambini e studenti ambienti sani e sicuri, tecnologicamente all’avanguardia, sia per il contenimento dei consumi energetici, sia per la modernità dei materiali, con uno sguardo attento all’innovazione».
L’intervento di demolizione e rifacimento dello stabile si è reso necessario in quanto la scuola – così come conosciuta e ricordata da tanti - non era più a norma. «La nuova Cuzzi – spiega Cisint - sarà più bella e, soprattutto, staticamente sicura, moderna, tecnologica e con un grande valore aggiunto rappresentato dalle caratteristiche che consentiranno un notevole risparmio energetico, con elementi che vanno incontro alle esigenze dell’attuale sistema scolastico». Attualmente gli studenti restati “orfani” della loro struttura di riferimento sono ospitati negli spazi della Casa della gioventù nella parrocchia della Marcelliana, quelli del Centro Giovani e della scuola media "Randaccio".
Prima di procedere alla demolizione, i tecnici del Comune hanno effettuato analisi e sondaggi per verificare la presenza di amianto, riscontrando anche l’effettiva esistenza di linoleum e cartonaminato e fibre artificiali vetrose pericolose presenti nel seminterrato della scuola. Si è quindi provveduto alla bonifica dell’amianto e delle fibre artificiali vetrose eseguita dall’impresa Cerbone Giovanni e Figli Srl. I lavori di demolizione e ricostruzione sono stati affidati, da parte di Invitalia, all’impresa Colombrita Srl, con un importo di aggiudicazione determinato in 4.334.732,66 euro, comprensivi di oneri per la sicurezza e di Iva.
Le ruspe in azione da stamane sono quelle della ditta Ghiaie Ponte Rosso Srl, incaricata di eseguire la demolizione della scuola in subappalto, per un importo complessivo stimato di 130.900 euro. Le operazioni si concluderanno presumibilmente entro la fine della prossima settimana e, contestualmente, si provvederà alla separazione delle macerie per consentire il riciclo di alcuni materiali e lo smaltimento di quanto non potrà essere recuperato. La nuova scuola primaria accoglierà fino a 300 alunni e si eleverà per due piani fuori terra, consentendo una nuova e più efficace organizzazione logistica degli spazi, puntando all’aumento della sicurezza statica e alla riduzione dei consumi e delle conseguenti emissioni inquinanti.
Per la sua costruzione, verranno utilizzati materiali ecocompatibili. Si punterà alla semplicità delle forme e della copertura, con particolare attenzione al contenimento energetico attraverso un impianto fotovoltaico da 40 kW. La struttura sarà in pannelli prefabbricati di legno, gli spazi saranno moderni e luminosi e ci saranno ampie aree comuni. Le aule per le lezioni saranno 12, alle quali si aggiungeranno aule speciali e spazi interdisciplinari. Come da direttive di rendicontazione per la realizzazione di opere rese possibili con fondi Pnrr, i lavori dovranno concludersi entro marzo 2026.
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