Le indagini internazionali
Le indagini sul caso Regeni verso la conclusione, Conte chiama il presidente dell'Egitto

Rischiano di cadere nel vuoto le indagini della magistratura italiana sui servizi segreti implicati nella morte del ricercatore di Fiumicello.
Dopo la notizia che la Procura di Roma sarebbe prossima a chiudere le indagini sul caso di Giulio Regeni, oggi il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha telefonato al Presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sisi per parlare del caso. Nel corso della telefonata, sono stati esaminati "gli ultimi sviluppi della cooperazione congiunta tra le autorità giudiziarie in merito alle indagini in corso sul caso dello studente italiano Giulio Regeni" ucciso al Cairo all’inizio del 2016.
Lo ha reso pubblico una nota del portavoce della presidenza egiziana, sottolineando che "al-Sisi ha elogiato le ottime relazioni tra i due paesi nei vari campi, politico, militare ed economico, così come la cooperazione per affrontare molte sfide nella regione del Mediterraneo orientale, in particolare la lotta all'ideologia estremista ed il terrorismo". Confermati, quindi, i buoni rapporti internazionali tra i due Paesi. Nel frattempo, però, si avvicina il termine dei due anni dall’iscrizione nel registro degli indagati dei cinque agenti segreti egiziani della National Security, avvenuta il 4 dicembre 2018.
Nei giorni scorsi, si è tenuto un nuovo incontro al Cairo tra il team investigativo italiano, Sco e Ros, e quello locale. Lo scorso primo luglio il procuratore capo di Roma Michele Prestipino e il pm titolare del fascicolo, Sergio Colaiocco, avevano incontrato in videoconferenza i magistrati egiziani ma non erano emerse novità. Rischia di cadere nel vuoto, quindi, la rogatoria avanzata nell'aprile del 2019 in ordine all'elezione di domicilio da parte degli indagati, alla presenza e alle dichiarazioni rese da uno degli indagati in Kenya nell'agosto del 2017.
Come riferisce AdnKoronos, un altro punto su cui era stato chiesto riscontro era quello di approfondire il "ruolo di altri soggetti della National Security che risultano in stretti rapporti con gli attuali cinque indagati". Richieste finora rimaste inevase. Ai fini delle valutazioni in corso, oltre all’incontro di oggi in Egitto un altro vertice tra investigatori potrebbe tenersi a breve a Roma.

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