Incendi spenti sul Carso, il campo base trasferito a San Michele

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Incendi spenti sul Carso, il campo base trasferito a San Michele

Di Redazione • Pubblicato il 02 Ago 2022
Copertina per Incendi spenti sul Carso, il campo base trasferito a San Michele

Prosegue la bonifica, Legambiente punta il dito sul monitoraggio dell'aria.

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La pioggia ha portato una ventata di ossigeno sul Carso, dopo settimane intense di battaglia contro gli incendi. Anche grazie alle gocce arrivate anche questa notte, il fronte ormai è sotto controllo, se non per piccoli hotspot che vengono subito spenti da vigili del fuoco, forestale e protezione civile impegnati tutt'ora nella bonifica. Ieri, inoltre, è stata aperta il nuovo campo base presso il centro culturale Danica di San Michele del Carso, spostandolo da Jamiano, mentre rimane invariata la viabilità.

L'accesso nella frazione di Savogna è consentita solo ai residenti, mentre la strada del Vallone è ancora chiusa da Gabria a San Giovanni di Duino, attendedo oggi sviluppi per poterla riaprire in settimana. Nel frattempo, Legambiente evidenzia che "gli incendi boschivi hanno liberato grandi quantità di polveri sottili, polveri che si sono spostate e deposte a seconda del regime dei venti e dell’orografia dei luoghi. Hanno raggiunto importanti picchi, ben superiori ai limiti di legge, le emissioni di Pm 10 e Pm 2.5 misurate a Gorizia, Monfalcone e Trieste".

In una nota, l'associazione chiede di intervenire urgentemente "sul fronte della prevenzione per ridurre i rischi per la salute e la vulnerabilità dell'ambiente naturale e edificato. Uno degli effetti collaterali dagli incendi è il peggioramento della qualità dell’aria e risultano pertanto importanti le modalità di una tempestiva comunicazione alla popolazione dei rischi e delle misure di emergenza connesse (es. uso delle mascherine)". Ricorda quindi l'esistenza della "piattaforma di citizen science Luftdaten per il monitoraggio delle polveri sottili, nelle attività con le scuole e non solo (progetto Genki)".

"Le centraline dal costo modesto - rimarca - restituiscono il dato delle polveri sottili in tempo reale, visibile a tutti in rete, con i dati orari, giornalieri e settimanali, i grafici correlati e con una archiviazione degli stessi negli ultimi 12 mesi. Tali sensori vanno ad integrare la rete ufficiale Arpa Fvg, in quanto producono dati non validati (ma confrontabili con quelli ufficiali), e possono essere diffusi sul territorio in numero illimitato, mentre le centraline ufficiali sono presenti in numero molto limitato, stabilito per legge".

La stessa Legambiente ne discuterà con l'agenzia in un prossimo incontro. "Attualmente in regione sono presenti una trentina di centraline a basso costo, distribuite nelle quattro ex province". Per visualizzare la mappa con i dati basta collegarsi al portale e cliccare sulla località desiderata e sul singolo sensore, per vedere il grafico dell'andamento delle emissioni nelle ultime 24 ore. "Legambiente Fvg è disponibile ad informare i singoli cittadini e le amministrazioni comunali per aiutarli ad installare la propria centralina a basso costo, e dispone a Trieste del laboratorio locale della rete Luftdaten, gestito dal circolo" locale.

Foto Protezione civile Monfalcone

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