LA DENUNCIA
Incendi sul Carso, Zalukar: «Mancano i Canadair e il Piano AIB è fermo al secolo scorso»

Dopo il rogo sotto la Rocca di Monfalcone, l’ex consigliere regionale rilancia l’allarme: senza aerei antincendio e senza un piano aggiornato la lotta alle fiamme pesa tutta sulle spalle di vigili del fuoco, forestali e volontari.
Il bosco sotto la Rocca di Monfalcone è tornato a bruciare. L’incendio è stato spento con un grande sforzo congiunto di vigili del fuoco, guardia forestale e volontari della Protezione civile. «C’era vento, è stato fatto un gran lavoro, ma si è sentita la mancanza degli aerei antincendio e si è corso un grosso rischio», afferma Walter Zalukar, già consigliere regionale, che torna a porre l’accento sulla fragilità del sistema di difesa dagli incendi in Friuli Venezia Giulia.
Come riportato dalla stampa locale, sono stati rilanciati gli appelli per dotare la regione almeno di un Canadair, capace di scaricare oltre 6.000 litri d’acqua a ogni passaggio, contro gli 800 litri trasportati dagli elicotteri della Protezione civile. Ma la questione non riguarda solo i mezzi aerei: «È stata anche sottolineata l’esigenza di fare più prevenzione, e questo è un punto dolente della lotta agli incendi boschivi, insieme alla scarsità di risorse e alla carenza di coordinamento».
Il ricordo va inevitabilmente al 2022, anno dei roghi catastrofici sul Carso, quando si denunciò la mancanza di un Piano Antincendio Boschivo (AIB) aggiornato. Nell’agosto 2024 la Regione annunciò il prossimo varo del nuovo Piano AIB, previsto dalla normativa statale (L. 353/2000) e dalla legge regionale (L.R. 17/2019). Da allora, però, nessuna notizia. «C’è o non c’è questo Piano?», domanda Zalukar.
Una ricerca sul sito ufficiale della Regione mostra infatti solo un documento datato: il Piano regionale di difesa del patrimonio forestale dagli incendi per il periodo 1997-1999, approvato nel 1998. «Ci si chiede se è mai possibile che la previsione, prevenzione e lotta agli incendi boschivi siano regolate da un Piano risalente al secolo scorso».
Eppure, sottolinea Zalukar, la pianificazione è decisiva: vigilanza, manutenzione delle aree boschive, strade tagliafuoco. Ma anche una Centrale operativa in grado di conoscere in tempo reale mezzi e uomini disponibili, tempi di reazione e arrivo, con un coordinamento unico e procedure comuni. Solo così si aumenta l’efficacia degli interventi e si riducono i rischi.
Un vuoto che grava soprattutto su chi combatte le fiamme. «La lotta contro gli incendi sostenuta dai vigili del fuoco, dalle guardie forestali, dai volontari comunali antincendio è eroica, anzi doppiamente eroica, se è vero che questi uomini e donne oltre ad affrontare roghi immensi in un clima torrido e in ambienti difficili, devono operare senza avere alle spalle una pianificazione dell’emergenza aggiornata e condivisa».
E l’ex consigliere conclude con un monito: «Perché è sempre apprezzabile lodare e ringraziare i professionisti e i volontari che spengono gli incendi – come ha fatto il Presidente Fedriga dopo il rogo di Monfalcone – ma sarebbe ancor più apprezzabile metterli nelle condizioni di operare con la massima efficacia e sicurezza. E lo apprezzerebbero anche i boschi, e gli animali che ci vivono».
Foto Acon
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
