IL VERNISSAGE
Si inaugura a Portopiccolo ‘In volo con Makuc’: quindici opere rievocano gli iconici uccelli dell’artista di Solkan

La mostra resterà visitabile dal 6 settembre al 12 ottobre alla Portopiccolo Art Gallery ed è parte di un più ampio progetto per omaggiare Vladimir Makuc nel suo centenario.
Si inaugura sabato 6 settembre alle ore 18, alla Portopiccolo Art Gallery di Sistiana, la mostra “In volo con Makuc” a cura di Massimo Premuda e Katarina Brešan nell’ambito del progetto "Vladimir Makuc. In tutte le direzioni" e nel calendario delle iniziative culturali della 57° Barcolana.
L’esposizione non è che una delle sei mostre del progetto, volto a celebrare fra Italia e Slovenia in chiave tematica e retrospettiva il maestro di Solkan nel centenario dalla sua nascita. Vi aderiscono, oltre alla Portopiccolo Art Gallery, anche il Goriški muzej Kromberk - Nova Gorica – al quale Makuc donò il suo prezioso corpus di oltre 700 opere -, la Galerija Prešernovih nagrajencev Kranj, la Mestna galerija Nova Gorica e il Kulturni dom di Gorizia.
La mostra rimarrà aperta fino al 12 ottobre e sarà visitabile il sabato dalle 16 alle 19.30 e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.30, oppure su appuntamento. Saranno esposte 15 opere di grande formato fra quadri, acquerelli e disegni, ma anche sculture e ceramiche, che abbracciano un lungo periodo di produzione, dagli anni Ottanta ai primi anni Duemila: un’occasione irripetibile per ammirare i suoi iconici “uccellini”, grazie ai quali Makuc, insignito già nel 1979 del prestigioso Premio Prešeren per la libertà creativa, è entrato nell’immaginario collettivo sloveno.
«L’attrazione di Makuc per il tema del volo e per i suoi protagonisti è noto, ma è interessante analizzare come da statici ritratti di uccelli si passi negli anni a veri e propri studi sul movimento delle ali dei volatili e come questi uccelli vengano rappresentati in fogge sempre più aerodinamiche, in piccoli stormi e plasmati con forme che ricordano addirittura gli aerei da caccia militari – così commenta il curatore della mostra Massimo Premuda - esigue formazioni che, coi loro lunghi e acuminati becchi tutti puntati nella stessa direzione, ci fanno rivivere il brivido di batterie di pennuti pronte all’offensiva come nel celebre film “Gli uccelli” di Alfred Hitchcock».
Ma, continua Premuda, «le creature volanti di Makuc non rappresentano in generale una minaccia per l’uomo, sono anzi solitamente foriere di buone nuove», come per esempio «le velocissime rondini in pittura e scultura dei primi anni Duemila che annunciano il ritorno della primavera in cieli azzurrissimi e che nelle loro forme ricordano leggeri aeroplanini di carta».
Curiosi elementi, secondo il curatore, anche la presenza nelle opere del “klopotec”, «il caratteristico spaventapasseri acustico in legno utilizzato tradizionalmente nei vigneti di Slovenia, Austria e Croazia», o i ritratti fatti dall’artista a sé stesso mentre è intento a dipingere i suoi iconici uccelli: «Armato di cavalletto, tela e pennelli, ci catapulta in un gioco infinito di specchi tra realtà e finzione come nel capolavoro Las Meninas di Diego Velázquez».
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