LA POSIZIONE
In 330 firmano la petizione sul centro per minori stranieri non accompagnati a Turriaco, ecco le richieste del comitato

Il comitato di cittadini deposita in Comune una petizione esprimendo preoccupazioni su sicurezza, qualità della vita e valore degli immobili. Chiesto un incontro pubblico sul progetto per vicolo del Fante.
Sono 330 le firme raccolte e depositate in Comune a Turriaco attraverso una petizione di iniziativa popolare che intende portare a conoscenza dell’amministrazione comunale la preoccupazione che una parte della cittadinanza nutre rispetto a quanto si prospetterebbe in futuro ovvero – come si legge dal testo del documento presentato già nel maggio scorso - «l’intenzione di aumentare il numero di minori stranieri non accompagnati nel territorio comunale» che «suscita timori nei firmatari per la possibile riduzione della sicurezza e della qualità di vita, con probabili conseguenze sul valore degli immobili nel comune di Turriaco». Va specificato che al momento si tratta di una possibile attivazione di un centro per minori stranieri non accompagnati. Esprimono soddisfazione per il risultato al momento raggiunto i componenti del comitato promotore Fabio Latini, Cirstiano Menazza e Giovanni Norbedo.
L'immobile si trova in vicolo del Fante 2 dove dovrebbero essere recuperate una vecchia stalla, il fienile e il magazzino che compongono il complesso. In sostanza, si tratta del quinto braccio del Curtivon, che nel tempo ha mantenuto l’originaria struttura rurale anche nelle tre sezioni già riqualificate. Il locale era già stato parzialmente usato come struttura residenziale da una piccola comunità di ragazzi che al momento non è più ospitata in paese. «Quando l’amministrazione comunale di Turriaco ha comunicato l’intenzione di realizzare un centro di accoglienza, tra il Curtivon e la chiesa, con fondi regionali, senza dare poi ulteriori informazioni, un gruppo di residenti ha deciso, motivato anche dalle voci di preoccupazione in paese, di organizzare una raccolta firme per portare a conoscenza l’amministrazione comunale della preoccupazione per la possibile riduzione della sicurezza e della conseguente possibile svalutazione degli immobili nel comune» spiegano i promotori.
«Venerdì primo agosto, con la consegna al Comune di Turriaco della raccolta firme è stato portato a termine il compito iniziato alla fine di aprile» continuano i componenti del comitato che sottolineano di non essere stati supportati da alcun partito politico e si dicono «soddisfatti del riscontro» definito «molto buono, non solo per il numero di firme raggiunto, 330, ma anche per l’atteggiamento delle persone, sia quelle che hanno firmato sia quelle che hanno scelto di non firmare». Secondo quanto riferito, l’incontro con il sindaco Nicola Pieri è stato sereno anche se «entrambe le parti restano sulle rispettive posizioni».
«Tutti hanno appoggiato l’iniziativa, perché una raccolta firme è un esempio di democrazia partecipata, una maniera per dimostrare che si è interessati alle scelte che vengono prese per il paese e che la comunità del paese è attiva e partecipe - specifica Latini - abbiamo ascoltato le tante necessità dei cittadini, ed il centro di accoglienza non era tra queste. In molti ci hanno parlato della preoccupazione per la loro sicurezza e dell’assenza di un sistema adeguato di video sorveglianza nelle strade, della necessità di spazi per le associazioni del paese, di avere un tempo pieno nella scuola e un asilo nido, di un numero maggiore di medici di base, di azioni volte ad aiutare i commercianti del paese e tante altre, che con i fondi della Regione, oltre 2,5 milioni euro, potrebbero essere realizzate».
Tra le preoccupazioni manifestate anche la perdita di valore delle abitazioni e il possibile influsso negativo sul mercato immobiliare derivante dall’eventuale nascita del centro. «Gli interventi che proponiamo renderebbero Turriaco ancora più accogliente per le famiglie che ci vivono e ancora più attrattivo per le famiglie che pensano di trasferirvisi. Dopo la consegna delle firme abbiamo avuto anche un incontro con il sindaco e parte della giunta comunale, nel quale abbiamo riportato quello che avevamo sentito durante la raccolta firme» ancora i promotori. «Speriamo quindi che questa petizione porti l’amministrazione comunale a valutare le varie implicazioni che l’opera che intendono realizzare potrebbe avere sul paese – conclude il comitato - confidiamo anche nella promessa, fatta a suo tempo, di un incontro pubblico dedicato al progetto, occasione nella quale i residenti potrebbero confrontarsi con l’amministrazione comunale ed essere partecipi alle scelte per il futuro del nostro paese e della nostra comunità».
Foto di Enrico Valentinis
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